Gli italiani, come al solito, divisi tra di loro e sempre pronti a novità eclatanti, spinti dal desiderio di miracoli economici e dalla sete di una mai ritrovata giustizia ed equità di trattamenti, si sono lasciati influenzare dalla “novità” di una giovane donna al comando, una persona dal carattere forte e deciso che, finalmente, secondo molti, avrebbe portato al Paese un vero e proprio cambiamento e un sospirato miglioramento delle condizioni di vita.
Non tutti i cittadini hanno votato FDI, anzi, il partito che ha vinto le ultime elezioni, è stato, indubbiamente, quello degli “astenuti,” italiani demoralizzati dai continui cambiamenti, non solo di governo, ma, come si dice in gergo, “di casacca”….
Così, ha vinto un partito fino ad allora minoritario e poco tempo prima, scarsamente considerato, mentre le “opposizioni” non si impegnavano sufficientemente ad imporsi, nel caos politico generale.
Ieri, la presenza e il discorso di Mario Draghi, persona di altissimo livello che tutto il mondo ci invidiava come Presidente del Consiglio, ha risvegliato, certamente, le coscienze sull’errore madornale che gli Italiani hanno commesso nel rifiutare un tale personaggio politico come guida di una Nazione, la nostra, che sta letteralmente andando in frantumi tra liti, ripicche, disordini ed affermazioni non veritiere, mentre dilaga, ogni giorno, il degrado economico e morale e mentre la sopravvivenza colpisce la maggioranza della popolazione, compreso il ceto medio.
Con una personalità, a dir poco “eccellente”, i rapporti internazionali sarebbero stati diversi e, sicuramente, più efficaci e positivi per il nostro Paese, data la preparazione politica e la stima generale acquisita da Mario Draghi, negli anni.
Come al solito, si rimbalzano sempre responsabilità, errori, decisioni e quant’altro, mentre la nostra Nazione, sicuramente meno forte e gravata da continui problemi di diversità di vedute, rischia di finire sottomessa alle potenze più influenti che decideranno le sorti della futura umanità, a danno dei Paese più poveri e meno attrezzati alla difesa dei propri confini.
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