Forse proprio per questo motivo è apparso più semplice un film realizzato con pochi mezzi che ha vinto in modo inaspettato il premio per il Miglior Film: Anora (Palma D’oro a Cannes) diretto da Sean Baker, vincitore di molte statuine non solo per miglior film, ma anche per miglior attrice protagonista, miglior regista, migliore sceneggiatura originale, miglior montaggio. Personalmente in verità anch’io ritengo che non meritasse tanti premi.

- Anora. Foto: youtube
Il film che racconta la vita di Anora (Mikey Madison), una giovane prostituta che sposa il figlio di un oligarca russo contro la volontà della famiglia, ha suscitato molte polemiche per la sua clamorosa vittoria che ha sorpreso molti, in particolare se si considera che in gara c’erano pellicole più quotate con produzioni di grande budget.
Un altro film che aveva riscosso un notevole successo nelle sale era Emilia Perez, il musical crime di Jacques Audiard, in cui Karla Sofìa Gascòn interpreta il ruolo un boss messicano che decide di cambiare sesso per poter salvare la propria famiglia. Netflix aveva speso una grossa somma per averne l’esclusiva, ma purtroppo grande è stata la delusione della piattaforma streaming.
E credo che sarebbe opportuno riflettere sul crescente successo delle piattaforme streaming che stanno contribuendo alla crisi delle sempre sale sono sempre meno affollate, poiché molte persone preferiscono stare a casa e rinunciano al grande schermo, sia per comodità che per i costi più contenuti. Peccato! Capisco che anziani e persone malate scelgano lo streaming, ma i giovani dovrebbero andare a cinema! Un ‘esperienza più coinvolgente, poiché vedere un film in sala su grande schermo con altre persone significa “condividere emozioni”.
Molto inquietante il film The Substance, di Coralie Fargeat, un body horror su chirurgia estetica e altre diavolerie che le donne impongono ai loro corpi per sembrare più giovani e non sentirsi escluse dalla società. La protagonista principale Demi Moore, delusa per non aver ricevuto alcun premio, ha fatto dichiarazioni ambigue su come vengono fatte le assegnazione e parlando del film ha affermato “A volte, la realtà supera finzione. Non posso dire di essere sorpresa, ma sicuramente è una riflessione su come funziona questo settore” che ha riacceso il dibattito sul rapporto tra cinema e realtà.

- demi_moore. Foto: Fan page
Sempre elegante e sorridente, Isabella Rossellini, che pur non avendo ottenuto alcun riconoscimento per la sua breve ma intensa parte nel film Conclave, ha accettato senza proteste la situazione da vera donna di classe.
Ricordiamo, inoltre, Kieran Culkin il fratello di Macaulay Culkin, la star di “Mamma, ho perso l’aereo” che ha vinto il suo primo Oscar come attore non protagonista nel film A real pain. Premiato Adrien Brody, protagonista di The brutalist, ancora nel ruolo di un sopravvissuto all’Olocausto come in The Pianist, ma ancora più bravo. Nessun premio a Chalamet, per A complete unknown, eppure sia il film di James Mangold che l’interpretazione di Timothée Chalamet meritavano un riconoscimento dopo 5 anni di lavoro per ricordare il giovane Bob Dylan.

- alan_brody. Foto: Instagram
Quest’anno la Notte delle Stelle è apparsa senz’altro più sobria al Dolby Theatre dopo la tragedia degli incendi. Poche le dichiarazioni significative, tranne quella della presentatrice Daryl Hannah che ha dato il suo sostegno all’Ucraina e i registi – palestinesi e israeliani del documentario No other land che hanno affermato: “Chiediamo al mondo di agire per fermare le ingiustizie e la pulizia etnica nei confronti dei palestinesi”, oppure quella di Adrien Brody che ha detto: “Rappresento i traumi e le oppressioni della guerra, dell’antisemitismo e del razzismo, prego per un mondo più inclusivo, il passato può insegnarci qualcosa”.
Davvero toccante (soprattutto considerando gli Usa trumpiani) è il discorso di Zoe Saldaña nel ricevere il premio come miglior attrice non protagonista: “Sono una figlia orgogliosa di genitori immigrati con sogni, dignità e mani laboriose”, ha affermato. Ha poi evidenziato l’importanza del cinema nel dare risalto a diverse culture e temi sociali.

- zoe_saldana. Foto: Facebook
Concludendo, dunque, possiamo confermare che il cinema non è solo fabbrica di sogni, ma quest’anno ancor più si è rivelato specchio di un’epoca difficile.
Per maggiori dettagli sui vincitori, si consiglia di consultare il seguente sito: https://it.wikipedia.org/wiki/Premi...
Giovanna D’Arbitrio