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FESTIVAL DI SANREMO 2025

Tra consensi e immancabili polemiche
domenica 16 febbraio 2025 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Attualità


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Sanremo 2025 si è concluso, ma come ogni anno imperversano discussioni, polemiche e pareri contrastanti a tutte le ore in vari talk show televisivi, Tg e social.

Anche quest’anno il Festival ha ottenuto un grande successo e ci ha regalato un po’ di serenità in questi tempi difficili sui quali ci sono state comunque riflessioni, sia pur senza monologhi, nonché momenti davvero toccanti, ma ancora qualche delusione per chi ha una “certa” età. Senza dubbio il Festival di Sanremo è un evento di costume che evidenzia i cambiamenti socioculturali di ogni epoca e, a quanto pare, anche quest’anno i più anziani non conoscevano alcuni nuovi cantanti già noti ai giovani e agli addetti ai lavori. E purtroppo bisogna costatare che le ultime generazioni Alpha e Z seguono soprattutto canzoni italiane su tiktok e conoscono poco altri generi musicali. Interessante invece notare che le vecchie intramontabili canzoni degli anni ’60 e ’70 le conoscono anche i giovani!

Secondo Ray News 24 sono stati 13 milioni 427mila gli spettatori medi che hanno assistito alla serata finale del 75esimo Festival di Sanremo, condotto da Carlo Conti e vinto da Olly con ’Balorda nostalgia’. Il dato si riferisce alla media total audience. Lo share medio è stato pari al 73.1%..,ma i fischi in sala sono stati tanti poiché si aspettavano che fossero premiati altri cantanti, forse Giorgia o Achile Lauro. Senz’altro il televoto è stato determinante.

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Achille Lauro. foto marcello_junior_dino.

In generale è stato definito un festival “elegante” ed è vero che abiti di grandi stilisti sono stati indossati dai cantanti, in verità più coperti gli uomini che le donne alle quali sono stati consentiti lunghi spacchi e ampie scollature, tutte bellissime, davvero grandi protagoniste di questo festival, incluse le co-conduttrici, tra le quali (secondo il mio modesto parere)si sono distinte per intelligenza ed ironia Geppi Cucciari e Katia Follesa, Bianca Balti, una vera guerriera contro il cancro, bellissima anche senza capelli. Eppure nessun premio è stato loro assegnato, tranne quello vinto da Giorgia: il “Premio Tim”.

E in verità anche quest’anno non sono state “solo canzonette” come dice Bennato, poiché i pareri politici sia pur striscianti in sottofondo, sono sempre stati comunque presenti in quest’epoca difficile tra guerre, malattie, crisi economiche e deriva etica di una politica senza ideali a livello mondiale. Ricordiamo il significativo discorso del Papa sulla pace che qui riportiamo in un video: https://www.rainews.it/video/2025/0...

Lo scorso anno la presenza del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva colpito gli spettatori e finché ci sarà un Presidente come lui e un Papa Francesco, l’Italia potrà essere fiera ed andare a testa alta. A tal proposito mi è piaciuto molto il discorso di Benigni che ha elogiato Mattarella (in questi giorni ingiustamente offeso da chi non lo conosce) affermando: “Volevo dire a tutti voi e al Presidente della Repubblica che siamo sempre vicini alle sue parole, a ciò che dice, ci riconosciamo in quello che dice, e credo che tutti gli italiani siano insieme a noi. Non ho mai sentito uscire una parola dal presidente della Repubblica che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati da Sergio Mattarella nel mondo per la sua dignità e la sua umanità. Grazie presidente, siamo con lei”.

Ha poi continuato con altre “battute” ironiche dicendo; “Carlo, hai paralizzato l’Italia, dovresti fare il ministro dei trasporti, ti vedrei in maniera straordinaria. C’è nervosismo, c’erano tutti i cantanti. Ho visto Marcella Bella, l’ho salutata. Ho detto ‘bella Ciao’, è successo un casino e per par condicio ho dovuto salutare anche i Neri per caso”…Siamo il popolo più bello, straordinario, ma qualche difetto in politica lo abbiamo; abbiamo l’abitudine di salire sul carro del vincitore. Per esempio, ora ha vinto la destra e quante persone che erano dichiaratamente di sinistra si sono buttate a destra. Questo è brutto, ma noi di Fratelli d’Italia… veramente, ne parlavo ieri con Ignazio, a noi non piace”. Non sono mancate nemmeno battute ironiche su Musk e su Trump: Benigni è inarrestabile!

Personalmente mi è piaciuta molto la canzone di Simone Cristicchi “Quando sarai piccola” che ho trovato profondamente vera, poiché so che cosa significhi assistere genitori anziani con gravi malattie, il dolore nel vederli cambiare, il dovere che senti nell’assicurargli assistenza e l’amore che comunque non si spegne anche quando chiedi a Dio di farli volare in cielo per non vederli più soffrire.

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s_cristicchi

Mi è piaciuta anche la serata delle “cover”, con intramontabili canzoni, vinta giustamente da Giorgia e Annalisa. Non sono mancati i napoletani, con Massimo Ranieri sempre bravo, the Kolors, nonché Sal Da Vinci, Rocco Hunt e Clementino. Che dire sulle canzoni di questo festival? Testi discreti, in genere significativi più intimistici che centrati su attualità, ma musiche non sempre originali che ricalcano motivi già sentiti, forse anch’essi specchi di un’epoca poco creativa.

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Giorgia

⁠Bravo Carlo Cont, poiché almeno ha cercato di dare maggiore centralità alle canzoni, veloce nel ritmo ed essenziale, senza fronzoli. Molti italiani presenti, pochi stranieri, tranne I Duran Duran. Gradevole la presenza di bambini prodigio, come Alessandro Gervasi che ha suonato Champagne al piano perché interpreterà Peppino di Capri da piccolo in una fiction televisiva, e SamueleParodi che sa tutto sui Festival di Sanremo.   ⁠ Concludendo, Sanremo specchio dei tempi, come sempre ha evidenziato i cambiamenti in atto nella società.

Giovanna D’Arbitrio

 

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