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Rubrica: SPORT


Sei Nazioni 2025: Roma Capitale del Rugby, tra Passato, Presente e un Futuro Azzurro Promettente


venerdì 31 gennaio 2025 di Roberto Benatti

Argomenti: Sport


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A 25 anni dal debutto, il torneo più antico del mondo si prepara a infiammare l’Italia, tra Giubileo, sold-out e un’attenzione mediatica senza precedenti.

Il 5 febbraio 2000, l’Italia faceva il suo ingresso trionfale nel Sei Nazioni, battendo la Scozia al Flaminio e segnando l’inizio di una nuova era per il rugby italiano. Da quel giorno memorabile sono trascorsi 25 anni, un quarto di secolo in cui il mondo è cambiato, e con esso il modo di vivere lo sport. La rivoluzione digitale, i social media e una partecipazione sempre più attiva hanno trasformato il Sei Nazioni in un evento globale, elevando il livello tecnico e la sua immagine. Ma una cosa è rimasta immutata, anzi, si è rafforzata: il calore dei tifosi italiani.

Il Sei Nazioni 2025 si preannuncia come un’edizione da record. L’Olimpico di Roma, gremito da centinaia di migliaia di appassionati, si prepara a diventare nuovamente il cuore pulsante del rugby internazionale, con uno spettacolo di colori, musica e l’immancabile villaggio al Foro Italico. I dati di biglietteria parlano chiaro: un’attesa senza precedenti per un torneo che mai aveva raggiunto questi numeri a livello globale. Un successo che testimonia la crescita del movimento rugbistico italiano e la sua capacità di attrarre sempre più pubblico.

La scelta di Roma come sede del lancio del Sei Nazioni non è casuale. La città eterna, nel cuore del Giubileo, si veste a festa per accogliere il grande rugby internazionale. L’immagine iconica dei capitani e degli allenatori di tutte le nazionali immortalati di fronte al Colosseo, grazie al sostegno di Roma Capitale e del Ministero della Cultura, resterà impressa nella memoria collettiva, proprio come il debutto azzurro del 2000. Un ponte ideale tra passato e presente, in cui il rugby si intreccia con la storia millenaria della città.

Il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Andrea Duodo, ha sottolineato l’importanza del supporto dei partner mediatici. Sky garantirà una copertura completa dell’evento, sia in casa che in trasferta, mentre il ritorno del Sei Nazioni in diretta in chiaro sui canali Rai, per le categorie maschile, femminile e U20, dimostra la volontà del servizio pubblico di offrire a tutti i tifosi un’esperienza fruibile e inclusiva.

Duodo ha anche voluto ricordare il grande lavoro "dietro le quinte", ringraziando migliaia di allenatori, dirigenti, giocatori e volontari che quotidianamente si impegnano per la crescita del movimento rugbistico italiano. Senza la loro passione e dedizione, i successi degli azzurri all’Olimpico non sarebbero possibili. Un "in bocca al lupo" speciale è stato rivolto al CT Gonzalo Quesada, al capitano Michele Lamaro e a tutti i giocatori azzurri, con l’augurio di un Sei Nazioni che confermi la crescita del rugby italiano. Un’attenzione particolare è stata riservata anche ai giovani della Nazionale U20, guidati da Roberto Santamaria e Giacomo Milano, chiamati a rappresentare il futuro del rugby italiano e a far sognare i tifosi con prestazioni di livello.

Il Sei Nazioni 2025 si preannuncia dunque come un evento unico, un mix di sport, passione, storia e cultura, in cui l’Italia si conferma ancora una volta protagonista sulla scena rugbistica internazionale. Un’occasione imperdibile per vivere emozioni indimenticabili e tifare per un futuro azzurro sempre più brillante. Forza Azzurri!

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