Il terremoto del 2016 nelle Marche provocò danni ingentissimi alla popolazione, con distruzione di interi paesi.

In questo tragico contesto, scattarono immediatamente, soccorsi di ogni genere: dalla collocazione immediata dei residenti con case inagibili in strutture adeguate, a, successivamente, costruzioni di moduli abitativi che potessero, in qualche modo, sostituire l’abituale dimora, oltre a contributi per autonome sistemazioni.

Le abitazioni SAS, a suo tempo, furono criticate, ma, avendole visitate, di persona, posso affermare di essere rimasta stupita dalla perfetta conservazione ed efficienza delle stesse, rimesse a nuovo, nell’alternarsi degli inquilini. Complete di ogni necessità, con riscaldamento, Tv, servizi igienici moderni ed arredamento in perfetto stato.

Queste “casette” sorgono in vari punti del paese, possibilmente vicine ai negozi e ai servizi che, al momento, sono stati costruiti in prefabbricati di legno, assieme agli Uffici , negozi e alla Caserma dei Carabinieri. Inoltre, ciò che emerge maggiormente, è lo stato d’ animo dei residenti che non hanno smesso di continuare le loro attività ed accettano, con pazienza e speranza, la ricostruzione delle loro case.

Moduli abitativi Sisma2016

L’ottima gestione dei Commissari straordinari: del il geologo Farabollini, del senatore Legnini ed, attualmente, del senatore Castelli ha permesso, fin dall’anno 2020/21, il versamento del contributo ricostruzione a tutti i terremotati in regola con il catasto che, spesso, presentava dei problemi, date la vetustà e le divisioni di molti edifici.

Il tutto, dopo circa 4 anni, (ma è un record), vista la situazione di altri dolorosi eventi (Abruzzo, Ischia) e, soprattutto, le recentissime inondazioni in varie regioni in cui i cittadini hanno perso tutto e sono in attesa di una sistemazione soddisfacente.

Per esempio ad Ussita (MC), in cui mi sono recata giorni or sono, il mutamento provvisorio dell’habitat tradizionale non ha influito minimamente sulla bellezza straordinaria del luogo meta continua e numerosa di visitatori, turisti ed amatori della montagna che trovano, d’inverno l’utlizzo dei vari mezzi sciistici di risalita in funzione.

Certamente, ci sono molte cose ancora da fare, ma, i ritardi sono dovuti soprattutto alla mancanza di personale operativo nelle ditte che scarseggiano di addetti ai lavori e si dividono tra mille richieste di intervento.

Come in altri settori, la difficile situazione italiana in cui vengono a mancare, di giorno in giorno, artigiani di ogni genere ed operai specializzati, continua ad aumentare disagi e problemi a tutta la popolazione.

Resta, comunque, da elogiare chi, nonostante continue difficoltà, anche burocratiche, si adopera per il bene degli altri, specie di chi ha dovuto sopportare e subire immani tragedie.