https://www.traditionrolex.com/30 IL TRENO DEI BAMBINI dal 21 ottobre al cinema-Scena Illustrata WEB

INFORMAZIONE
CULTURALE
Luglio 2025



HOME PAGE

ARCHIVI RIVISTA

Articoli on-line 8850
Articoli visitati
10081638
Connessi 9

INDICE GENERALE
INDICE MENSILE
RUBRICHE
PASSATO E PRESENTE
EVENTI
ITINERARI E VIAGGI
AVVOCATO AMICO
COSTUME E SOCIETA’
QUADRIFOGLIO
TERZA PAGINA
LETTURE CONSIGLIATE
CULTURA
SCIENZA E DINTORNI
FILATELIA
ARTE E NATURA
COMUNICATI STAMPA
MUSICA E SPETTACOLO
SPORT
ATTUALITA’
SALUTE
LIBRI RECENSITI
AUTORI
Argomenti

Monitorare l'attività del sito RSS 2.0
SITI AMICI

a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri
Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by LDVRoma

Ultimo aggiornamento
18 luglio 2025   e  



Sito realizzato con il sistema
di pubblicazione Spip
sotto licenza GPL

IL TRENO DEI BAMBINI dal 21 ottobre al cinema


martedì 29 ottobre 2024 di Patrizia Cantatore

Argomenti: CINEMA, Film


Segnala l'articolo ad un amico

Tratto dal romanzo omonimo di Viola Ardone, Il Treno dei bambini è un film di Cristina Comencini presentato alla 19° Festa del cinema di Roma nella sezione Grand Public che racconta un’epoca e potrebbe segnare la nostra di epoca.

È il 1946 e Amerigo è un bambino che vive con sua madre Antonietta a Napoli, è uno dei tanti bambini sporchi, affamati e senza speranza che girano per i vicoli della città e si arrangiano cercando di guadagnare qualcosa da mangiare o da rivendere nel caos di una città distrutta e occupata dalle truppe alleate.

La vita di Amerigo e di molti suoi amici cambierà grazie all’iniziativa epica dell’Unione Donne Italiane attraverso il quale più di 70 mila bambini furono mandati in colonia da Napoli e da molte altre città del sud alla campagna del nord in Emilia in uno slancio di solidarietà. Anche il nord era povero ma il tessuto sociale si era rivelato più solido e i ragazzi che presero posto sui “treni della felicità” furono accolti con molta generosità, come Amerigo che sarà affidato ad una giovane donna, Derna, che lo accoglierà e si prenderà cura di lui. La permanenza in un luogo così diverso dal suo gli permetterà di diventare consapevole recuperandolo alla scuola e aprendogli possibilità mai considerate.

Molti anni dopo l’uomo dovrà fare i conti con il passato riconoscendo che chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare incontro al tuo destino. Uno sguardo all’Italia del dopoguerra, tra miseria e generosità vista attraverso gli occhi di un bambino diviso tra due madri e due mondi. Un monito agli uomini e a tutte le guerre inutili e ingiuste che riversano tutto il carico di sofferenza sulle spalle delle donne e dei bambini.

Nelle sue note di regia, Cristina Comencini ha sottolineato l’importanza del tema delle due madri, tutte e due imperfette, di grande importanza proprio oggi che per la prima volta riflettiamo in modo nuovo sulla natura dell’amore materno e ha concluso: “Sono sempre stata interessata alle storie personali che si svolgono in una Storia più grande. Qui mi è sembrato inoltre di raccontare una vicenda passata ma attualissima: il biennio 1945-1947, in cui si organizzarono i treni dei bambini, è un periodo in cui sembrava possibile un Paese unito.”

Un film commovente che si avvale di una sceneggiatura agile e sostanziale scritta in collaborazione tra Comencini, Giulia Calenda, Furio Andreotti e Camille Duguay, la regista orchestra con semplice maestria le prove dei suoi piccoli attori Christian Cervone, Lucio Morano, Jacopo Pagano Guerrieri, Domenico Rea, Sophia Cecere come delle straordinarie Serena Rossi e Barbara Ronchi, senza dimenticare gli altri attori del cast, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, Beatrice Schiros, Ivan Zerbinati e Stefano Accorsi. Serena Rossi Le musiche di Nicola Piovani sono gocce poetiche che si saldano alle immagini, il film lascia lo spettatore a riflettere sulle differenze tra il nord industrializzato anche nell’agricoltura e il sud schiacciato tra prepotenti vecchi e nuovi. Ci viene spontaneo chiederci: Uno Stato democratico può privare i suoi piccoli cittadini che vivono in una parte del paese delle opportunità normalmente offerte a quelli di che vivono nell’altra parte? L’Italia, questa nostra nazione giovane, oggi appare ancora più ingiusta, priva, a differenza di quel tempo, di solidarietà e generosità. Un film da vedere.

 

https://www.traditionrolex.com/30https://www.traditionrolex.com/30