Ambientato in un mondo distopico diviso tra superstati in guerra, l’opera esplora le conseguenze di un totalitarismo che annienta la libertà individuale e la verità.
La regia, firmata da Giancarlo Nicoletti, riesce a tradurre in forma scenica la complessità del romanzo. L’idea centrale di rappresentare il Grande Fratello non solo come un’entità governativa, ma anche come un simbolo della nostra società contemporanea, è particolarmente incisiva. Nicoletti invita il pubblico a riflettere su come, in un’epoca di voyeurismo e controllo mediatico, ognuno di noi possa diventare parte di un sistema oppressivo, anche senza rendersene conto.
L’opera non si limita a raccontare una storia di oppressione, ma si interroga su temi universali come la verità e la realtà. In un contesto dove le fake news prosperano e la nostra privacy è costantemente violata, le domande sollevate da Winston Smith diventano urgenti: "Cos’è il reale? Cos’è una bugia?". La capacità di Orwell di anticipare le derive della società moderna si rivela straordinaria, rendendo il suo lavoro sempre più attuale.
La produzione si distingue per la sua impressionante qualità tecnica. L’uso di videoproiezioni, effetti speciali e una scenografia evocativa contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante e coinvolgente. Ogni elemento dello spettacolo, dai costumi alle musiche, è studiato per mantenere il pubblico incollato alla poltrona, alternando momenti di tensione a istanti di riflessione profonda. La narrazione si sviluppa quasi come un incubo, trasportando gli spettatori in una dimensione onirica che li costringe a confrontarsi con le proprie paure.
Un elemento sorprendente dell’adattamento realizzato da Icke e MacMillan è la reinterpretazione dell’Appendice del romanzo, che introduce una nota di speranza in un contesto altrimenti cupo. Questa scelta narrativa invita a riconsiderare il pessimismo orwelliano, suggerendo che la verità e la libertà possano essere riconquistate, anche in un mondo dominato da algoritmi e sorveglianza.
"1984" è un’opera teatrale che non solo intrattiene, ma provoca e invita alla riflessione. Con la sua imponente macchina scenica e una direzione audace, il pubblico esce dalla sala non solo con domande, ma anche con un rinnovato senso di responsabilità verso la realtà che ci circonda. Questo spettacolo è un potente richiamo alla vigilanza e alla critica, un invito a non lasciarsi sopraffare dal Grande Fratello che, oggi più che mai, vive e respira tra di noi.
www.teatroquirino.it
NdR Si avvisa il gentile pubblico che lo spettacolo contiene scene di violenza simulata, sangue finto, effetti sonori improvvisi e disturbanti, utilizzo di luci stroboscopiche.
È consigliata la visione ad un pubblico di età superiore ai 14 anni.
Date e orari
GIO 24 ott 24 ore 17.00
VEN 25 ott 24 ore 21.00
SAB 26 ott 24 ore 17.00
DOM 27 ott 24 ore 17.00
LUN 28 ott 24 riposo
MAR 29 ott 24 ore 21.00
MER 30 ott 24 ore 19.00
GIO 31 ott 24 ore 17.00
VEN 1 nov 24 ore 21.00
SAB 2 nov 24 ore 17.00 e ore 21.00
DOM 3 nov 24 ore 17.00
CAST
Federica Luna Vincenti per Goldenart Production
presenta
VIOLANTE PLACIDO
NINNI BRUSCHETTA
WOODY NERI
1984
di George Orwell
adattamento di Robert Icke e Duncan Macmillan
traduzione Giancarlo Nicoletti
con Silvio Laviano Brunella Platania Salvatore Rancatore
Tommaso Paolucci Gianluigi Rodrigues Chiara Sacco
scene Alessandro Chiti
musiche Oragravity
costumi Paola Marchesin
disegno video Alessandro Papa
disegno luci Giuseppe Filipponio
regia GIANCARLO NICOLETTI