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CLASSE MEDIA DIMENTICATA

Come sempre.
mercoledì 16 ottobre 2024 di A.Profili

Argomenti: Attualità


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Mentre il Consiglio dei Ministri in riunione notturna ha varato una manovra, a dir poco “azzoppata”, si nota subito che, oltre agli scarsi interventi su settori di primaria importanza (sanità, scuola, trasporti, lavoro ), si elude qualsiasi intervento sulla classe cosiddetta media, come avviene ogni volta che si decretano bonus o aiuti alle famiglie

Se la lingua italiana non è un’opinione, il termine “media” significa, non solo una categoria che si trova tra minima e massima, ma anche una classe di persone che possono rappresentare la “media” di una ipotetica classificazione dello status economico italiano.

Mai nessun “bonus” è stato elargito a chi denuncia redditi da 35’000 euro a 50.000 mila LORDI, attenzione! “ lordi…”.

Il che significa riferirsi a redditi netti di gran lunga inferiori ( meno di 24.000 euro netti l’anno) che riguardano famiglie anche con figli e che devono pagare affitti esorbitanti, cercare di sopravvivere ai continui enormi aumenti di prodotti indispensabili, oltre a spese medicinali, trasporto (benzina), libri e così via.

Anche per i redditi minimi, purtroppo, persiste l’abitudine di elargire contributi considerando il reddito “lordo”.

Un esempio: tutti i bonus e benefici che vengono esaltati dal Governo per cittadini che raggiungono 8000 euro l’anno di reddito, in realtà, riguardano persone che devono sopravvivere con circa 6000 euro reali.

Inutile, quindi, vantarsi continuamente di promettere di risolvere una situazione economica disastrosa e che peggiora di giorno in giorno.

Nel frattempo, vengono pubblicati i “miseri“ redditi di deputati, senatori, e di chi occupa cariche governative di rilievo e, soprattutto, si assiste ogni giorno ad ingiustizie di ogni genere: continue nomine che, poi, si rivelano inutili, aumenti di stipendi a personale governativo (Brunetta: stipendio + pensione- docet), per non parlare del recente invio di 16 profughi in Albania, (numero inferiore al personale di servizio) che accompagna la nave dei “deportati” a delle strutture considerate, dai più, uno spreco, dal momento che continuano a crescere, giornalmente, gli sbarchi nel nostro Paese e tale soluzione viene vagliata, ora, anche dall’Europa.

Povera Italia!

 

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