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La Pittura di Fernando Botero a Palazzo Bonaparte a Roma fino al 19 gennaio 2025


giovedì 19 settembre 2024 di Roberto Benatti

Argomenti: Arte, artisti


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Dal 17 settembre Arthemisia e Palazzo Bonaparte a Roma dedicano la più grande mostra mai realizzata in Italia a Fernando Botero, uno degli artisti più importanti del XX Secolo, artista amatissimo dal grande pubblico e autore di opere iconiche.

Dal 17 settembre Arthemisia e Palazzo Bonaparte a Roma dedicano la più grande mostra mai realizzata in Italia a Fernando Botero, uno degli artisti più importanti del XX Secolo, artista amatissimo dal grande pubblico e autore di opere iconiche.

Attraverso l’esposizione di oltre 120 capolavori, la mostra racconta in modo eccezionale la grande maestria di Botero nelle varie tecniche artistiche, dalla pittura alla scultura, ripercorrendo allo stesso tempo il suo intero percorso artistico, un universo esuberante e magico.

Tra le opere esposte ci saranno anche inediti eccezionali, esposti per la prima volta al mondo, come la Menina (After Velazquez) e Omaggio a Mantegna, che si riteneva perduto.

Fernando Botero è uno dei più celebri artisti colombiani, noto per il suo stile inconfondibile caratterizzato da figure sovrappeso e forme abbondanti. La sua arte va ben oltre la semplice rappresentazione fisica; riflette una profonda filosofia di vita e un approccio unico alla bellezza e alla cultura. Come afferma Botero: “La meraviglia della pittura è che nessuno la padroneggia veramente, ogni giorno si percorre una nuova strada, credendo che la prossima sarà quella giusta”.

Botero sviluppa un linguaggio visivo che celebra la pienezza e la vita, utilizzando colori vivaci e forme rotonde. Le sue opere, che spaziano dalla pittura alla scultura, spesso ritraggono soggetti quotidiani, figure religiose e scene di vita colombiana. Questo stile distintivo è diventato un marchio di fabbrica, rendendo Botero immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. La filosofia di Botero si basa sull’idea che l’arte debba esprimere la gioia e la ricchezza della vita. In molte delle sue interviste, ha affermato: "Non voglio dipingere la miseria, voglio dipingere la gioia."

L’arte deve mettere in risalto gli aspetti positivi della vita, nobilitare e non sminuire l’uomo ci racconta Botero nella sua vita. Questa visione si riflette nelle sue opere, dove le figure, spesso in situazioni di festa o di serenità, trasmettono un senso di ottimismo. Botero crede che l’arte debba essere accessibile a tutti e che ogni persona possa trovare un motivo di gioia nella bellezza.

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Botero ha condiviso molte riflessioni sul suo lavoro e sulla vita. Alcune delle sue citazioni più celebri includono: "La mia arte è un canto alla vita." "La bellezza non è solo nelle forme, ma anche nei contenuti." Queste affermazioni rivelano la sua intenzione di andare oltre l’estetica, cercando di trasmettere messaggi profondi sulla condizione umana. Nel corso della sua carriera, Botero ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Tra questi: Premio della Critica al Festival di Cannes per il suo film "Botero." Onorificenze da istituzioni artistiche in Colombia e all’estero.

Le sue opere sono esposte in musei di fama mondiale, come il Museo Botero a Bogotá e il Museo d’Arte Moderna di New York. La grande mostra a Palazzo Bonaparte è la prima grande esposizione a un anno dalla morte del maestro colombiano, ritenuto oggigiorno uno dei pittori più importanti del XX secolo e il cui principale risultato fu la creazione di uno stile unico e originale, con cui riuscì a esaltare i volumi come mai visto prima nella storia dell’arte.

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Con oltre 120 opere, la mostra esplora la produzione intensa, prolifica ed eccezionale che distinse Botero nella sua sperimentazione con le diverse tecniche di cui si fece maestro nel corso della sua carriera, inclusa la pittura ad olio, la scultura, i pastelli, il disegno a matita, i carboncini e le sanguigne, a dimostrazione della profondità e della versatilità del suo lavoro.

Botero, un classico del XX secolo, rimase sempre legato alla tradizione dei grandi maestri, e l’Italia, sua seconda patria, svolse un ruolo cruciale nel suo sviluppo artistico. Fu qui che, all’inizio degli anni ‘50, mentre studiava le immense forme e gli straordinari colori della pittura del Quattrocento, comprese il proprio interesse quasi innato per i volumi, e cominciò la sua trasformazione stilistica.

Nonostante il suo animo cosmopolita, Botero non scordò mai le sue origini colombiane: trasformò i propri ricordi della Colombia e della sua infanzia nei temi principali delle sue opere. Affermava di essere “il più colombiano dei colombiani” e seppe integrare l’essenza della sua terra natia nella tradizione rinascimentale italiana.

Benché per il grande maestro l’arte dovesse produrre piacere, si allontanò brevemente da tale premessa per affrontare alcuni temi di denuncia in due serie: una dedicata alla violenza in Colombia e l’altra alle torture perpetrate ad Abu Ghraib, in Iraq.

Spese fino all’ultimo dei suoi giorni, come disse lui stesso, “ad apprendere la complessa tecnica della pittura”; quando, nel 2020, gli chiesero: “Cosa le piacerebbe fare?”, con grande umiltà rispose: “Imparare a dipingere. L’aspetto meraviglioso della pittura è che nessuno può decidere di saper dipingere. La pittura, ogni singolo giorno, ti porta a percorrere nuove strade e a non smettere mai di fare pratica”.

Fernando Botero morì il 15 settembre 2023 realizzando il suo sogno di continuare a lavorare fino all’ultimo, lasciando un’eredità monumentale che continua a ispirare il mondo dell’arte. Fernando Botero non è solo un pittore; è un narratore che attraverso la sua arte racconta storie di vita, gioia e cultura. La sua filosofia di vita, che celebra la bellezza e l’accessibilità dell’arte, continua a ispirare generazioni di artisti e amanti dell’arte in tutto il mondo. La sua eredità rimane viva, testimoniando il potere dell’arte di trasformare la realtà e di celebrare la condizione umana. https://www.mostrepalazzobonaparte.it/

 

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