Questa esposizione offre un’importante occasione per scoprire l’opera di Fabriani, artista formatasi alla fine degli anni ’40 e allieva di Carlo Socrate.

La mostra, che celebra il centenario di Fabriani, espone una selezione della sua produzione, dal primo ritratto della madre, Maria Magris, fino a opere recenti come "Limoni e bottiglia di amaro" del 2018. La curatrice ha lavorato per anni alla ricerca e catalogazione delle opere, con restauri a cura di Cristiana Noci.

Fabriani ha vissuto in un’epoca patriarcale, dedicando il suo talento artistico tra le mura domestiche, lontano dal mercato. La critica Giulia Ambrogi sottolinea come la sua arte sia un riflesso di una vita trascorsa nella continua ricerca della luce e della forma. La figlia della pittrice, Sabina, ricorda l’ossessione metodica della madre per la pittura, realizzata nel suo atelier domestico. Molti dipinti venivano addirittura grattati con la lametta e la tela riutilizzata per altri dipinti.

L’opera di Fabriani si divide in due fasi: la prima dagli anni ’40 agli anni ’70, e la seconda dal 1997 fino al 2018, influenzata dalla perdita del marito. Le sue tele, caratterizzate da un’influenza cinematografica e da una particolare attenzione alla luce, rendono ogni opera una scena poetica. Inoltre, la mostra lancia un appello per ritrovare dieci dipinti andati perduti nel 1959 al porto di Caracas, offrendo un’opportunità unica per riconsiderare l’eredità artistica di Anna Maria Fabriani. www.palazzomerulana.it