Molte critiche sono state mosse a Giorgia Meloni a proposito del recente viaggio in Cina cui ha partecipato anche la figlia di 7 anni.
Di sicuro, questa scelta è stata motivata dal grande affetto filiale che la Premier prova, come ogni mamma, forse unito ad una specie di “rimorso non colpevole” che, un genitore obbligatoriamente poco presente, avverte in modo inevitabile.
Tanto più se, per motivi di lavoro e di impegni irrevocabili, a nostro avviso, risulterebbe impossibile, per qualsiasi persona, conciliare il ruolo di genitore con quello di Presidente del Consiglio…
Si tratta di una scelta dolorosa e, difficilmente, risolvibile.
Così, la decisione di volere accanto una figlia ancora bambina in viaggi estenuanti per durata, condizioni climatiche e ambientalistiche, jet lag che dura, in genere, 2 giorni, può essere soggetta a critiche giustificate.
Purtroppo, i ragazzi necessiterebbero di regolarità giornaliere, di organizzazione del loro tempo sia per la famiglia, che per la scuola, le vacanze, il tempo libero e così via. Situazioni problematiche per tutti, dati i tempi in cui viviamo.
Ogni cambiamento radicale improvviso di questi ritmi non è consigliabile.
E’ da augurarsi, comunque, che questo viaggio “ travolgente”, rimanga, per la piccola Ginevra, un piacevole ricordo ed una esperienza, tutto sommato, positiva.
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