Oltre al tradizionale concerto frontale, tendenze, autori, forme diverse di spettacolo, i mille volti del teatro musicale, il video, la multimedialità, le performance improvvisative e quanto altro ancora proposto dalla scena internazionale sono stati al centro della sua programmazione.
Un percorso lungo, una strada dalle mille diramazioni e contraddizioni, come non poteva non essere in un’associazione che conta decine di soci.
Dunque, ricordare. Ricordare l’importante storia di un’associazione di musicisti dalle sensibilità differenti, che hanno proposto i loro lavori, ma anche accolto quelli degli altri, con l’intento di svolgere una funzione culturale generale, di promozione e divulgazione della musica, restando in costante contatto con le altre discipline artistiche; ma anche ideare, produrre al passo con i tempi, con nuove forme di spettacolo, con la consapevolezza della storia, dell’essere qui a lanciare ponti sul futuro. Perché, crediamo, quella di Nuova Consonanza è una storia che ambisce al futuro, al suo costante rinnovarsi.
Da qui il titolo, Memoria e utopia 60 anni di Nuova Consonanza.
Non un festival-museo, né un’autocelebrazione tardiva ma, grazie agli insegnamenti dei fondatori, una ricognizione sul nuovo, una riflessione prospettica, dal passato all’oggi, consapevoli delle nostre radici.
30 concerti, più di 130 composizioni eseguite, 27 prime esecuzioni assolute e 10 prime esecuzioni italiane.
Paolo Rotili
Presidente di Nuova Consonanza
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60° FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA
MEMORIA E UTOPIA – 60 ANNI di NC
10 novembre – 22 dicembre 2023
A cura di Nuova Consonanza
Con il concerto dell’Ensemble Intercontemporain al Parco della Musica Ennio Morricone si apre il 10 novembre la sessantesima edizione del Festival di Nuova Consonanza “Memoria e utopia”.
Un’edizione speciale, in programma fino al 22 dicembre, che festeggia l’importante traguardo della storica associazione romana, proiettata da sempre verso il nuovo.
Ricerca e innovazione per i 60 anni del Festival di Nuova Consonanza che si festeggiano quest’anno, a Roma, dal 10 novembre al 22 dicembre, ricordando la strada intrapresa dai suoi fondatori e che prosegue oggi più che mai nella ricerca verso il nuovo. Da qui il titolo della presente edizione “Memoria e utopia”, dislocato principalmente fra Parco della Musica Ennio Morricone, Teatro Torlonia, il Mattatoio - La Pelanda, e una serie di appuntamenti fuori Roma.
30 concerti, 120 circa le composizioni eseguite di più di un centinaio d’autori, con un omaggio ai fondatori dell’Associazione, ad alcuni soci storici legati fin dagli inizi alla storia di Nuova Consonanza, agli autori coevi e alle più giovani generazioni cui il festival ha commissionato nuovi lavori, mettendo in calendario circa 30 prime esecuzioni assolute e alcune prime italiane. Ci saranno ensemble dalle più variegate formazioni (dalla banda al coro, dal quartetto di sax a quello di percussioni e di archi, anche con l’apporto dell’elettronica), recital solistici, lavori multimediali, una rassegna video, una mostra documentaria che ripercorre i 60 anni del Festival e un convegno sulla storia dell’Associazione, incontri e presentazioni di novità editoriali e discografiche.
“Quelli fra la fine degli anni Cinquanta e i primi del Sessanta furono anni di costante lavorio artistico e organizzativo per diffondere il pensiero dell’avanguardia, per svecchiare le tradizionali modalità concertistiche e la cultura preminente – ricorda il presidente Paolo Rotili –. Un lavorio intorno ai principi cardine del creare e che a breve avrebbe portato all’esigenza di costituire un organismo capace di sostenere tale impegno. Da qui nasce Nuova Consonanza, un soggetto collettivo che persegue obiettivi comuni. Un’idea di sinergia tra personalità diverse, che, pur con tutte le discussioni e polemiche di quegli anni, ancora oggi ci ricorda che il superamento delle difficoltà politiche e culturali non può essere raggiunto da un singolo, da un’idea solipsistica, ma il risultato di uno spirito di collaborazione, di una comune appartenenza”.
Il 60° Festival di Nuova Consonanza è realizzato, con il contributo del Ministero della Cultura - Direzione generale Spettacolo e Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali, della Regione Lazio con il Fondo Unico 2023 sullo Spettacolo dal Vivo e dell’INPS- Fondo PSMSAD.
Il festival, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 - 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.
L’INAUGURAZIONE
Numerose le presenze internazionali con solisti ed ensemble da tutta Europa, a partire dall’inaugurazione di venerdì 10 novembre (ore 21) al Teatro Studio Gianni Borgna dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone con l’Ensemble Intercontemporain formazione francese fra le più prestigiose e punto di riferimento della musica d’oggi, fondato e diretto per anni da Pierre Boulez. Francia – Italia 3 a 3, questo il titolo della serata, attraversa tre generazioni di compositori francesi e italiani, rispettivamente Allain Gaussin, Pierre Boulez, Bastien David – il più giovane, classe 1990, con la prima assoluta Riff (augmenté) per violoncello e batteria preparata –, e Salvatore Sciarrino, Franco Donatoni e Vito Palumbo (1972) di cui si ascolterà la novità Seeds of Light per ensemble. Dirige Nicolò Umberto Foron.