Uscito in Giappone nel luglio scorso e presentato al Toronto Film Festival, Il ragazzo e l’airone o meglio con il titolo ben più suggestivo: E voi come vivrete? È stato da subito equivocato con una trasposizione diretta dell’omonimo romanzo di Genzaburo Yoshino del 1937, un piccolo classico per ragazzi della letteratura giapponese.
Nel desiderio di "lasciare qualcosa d’importante" al mondo un’ultima volta, secondo quanto dichiarato, Miyazaki ha deciso di lavorare all’opera per suo nipote, scegliendo di comunicare con lui attraverso il cinema per dirgli che il nonno se ne andrà presto nell’aldilà lasciandosi dietro questo film.
La storia è quella di un ragazzino dodicenne Mahito, che vive a Tokyo durante la seconda guerra mondiale, la prima scena si apre con la folle corsa del ragazzo per tentare di salvare sua madre dall’incendio scatenato dal bombardamento dell’ospedale dove prestava servizio come infermiera.
La morte della madre lo getta in uno sconforto pieno di sensi di colpa e nonostante il trasferimento in una cittadina rurale, dove lo aspetta sua zia divenuta la sua seconda madre e un popolo di anziane pronte a proteggerlo anche da sé stesso, Mahito è inquieto, non vuole accettare la nuova realtà, né vuole integrarsi nella nuova scuola e accettare che suo padre e sua zia stanno aspettando un figlio.
A spingerlo sempre di più verso l’ignoto, verso quello che sembra un viaggio di trasformazione sullo stile dantesco, è l’airone cinerino parlante un’animale guida che provocandolo lo spingerà ad attraversare la porta di un castello abbandonato sorto sul luogo di un’esplosione, per raggiungere quel regno di sotto, abitato dai vivi e dai morti e ritrovare sua madre o l’immagine rarefatta di lei. Un mondo altro dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio e, dove il ragazzo incontrerà il suo antenato (Miyazaki si è ritratto in questo vecchio saggio).
Imparerà che anche ciò che le sembra un’anomalia, un’interruzione, la morte, è solo l’ennesima trasformazione, già definita, prevista e inserita in un disegno più grande che è prevede una nuova vita.
Nel mondo di sotto, la lotta tra il bene e il male, le alleanze nella speranza di scongiurare un male più grande, è identica, come nel mondo di sopra. Miyazaki costruisce allegoriche fantasie che rimandano sia alla tradizione orientale che a pure invenzioni, gli elementi come il fuoco e l’acqua, il cielo e la terra esistono nel mondo di sotto come in quello di sopra e concorreranno a far trionfare il bene e il ragazzino tornerà a casa. Mahito imparerà da questa avventura ad accettare la realtà della nuova vita, prosieguo della precedente, un’alternanza di ciò che è andato perduto.
Un capolavoro.