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ITALIA SOTTO LA PIOGGIA E IL MALTEMPO

Inondazioni in alcune regioni
sabato 20 maggio 2023 di A.Profili

Argomenti: Attualità


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Continuano i disastri ambientali nel nostro Paese. Dopo i terremoti e altri allagamenti, ora, è la volta dell’Emilia e Romagna ed, in particolare, di alcune città e paesi attualmente sommersi dal fango e dai detriti.

I numeri sono terribili: 14 morti, 36.000 sfollati ed intere zone completamente inagibili.

Mentre si cerca di soccorrere persone e cose, ci si domanda perché, ad ogni catastrofe che arriva all’improvviso, non si sia mai cercato di porre rimedio anticipatamente, con lavori e strutture adeguate o, meglio, con leggi edilizie più rigide e controllate, per cercare di evitare probabili distruzioni di intere aree popolate.

Nel continuo rimbalzo delle responsabilità, tutti negano di averne. E, intanto, centinaia di famiglie si trovano costrette ad abbandonare le proprie case e tutti i loro averi, con la promessa che verranno ricostruite in un tempo umanamente imprevedibile.

Si parla, come per i terremoti, di almeno cinque o sei anni necessari per una media ricostruzione. Nel contempo, di recente, in un noto congresso, si è formalmente promesso all’Ucraina, l’impegno di intervenire con la massima sollecitudine, alla ricostruzione di ..un’intera nazione che, a tutt’oggi, ahimè, è ancora coinvolta in una guerra che sembra non finire mai.
Sarebbe preferibile, attenersi sempre alla realtà dei fatti ed evitare propagande inutili ed illusorie.

A nostro parere, ci si dovrebbe concentrare su di un miglioramento delle regole ambientali e su di un maggiore rispetto della natura e delle sue leggi, cercando di controllare di più la cementificazione delle terre, la qualità dell’aria e delle acque, la salvaguardia del mare, il controllo delle esondazioni dei fiumi e dei laghi con una serie di barriere e costruendo riserve di acqua anche piovana, per evitare la perdita di interi raccolti. Purtroppo, finora, le regole attuali non sono servite a nulla e continuano ad essere inefficaci di fronte a drammi del genere.

Di certo, tutte le risorse destinate a scopi meno urgenti ed essenziali dovrebbero essere rivolte, innanzi tutto, alla salvaguardia e alla sopravvivenza dei cittadini e del loro habitat.

Ma queste sono solo parole già sentite che potrebbero cadere nel vuoto…fino al prossimo disastro.