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LA MOVIDA SPAGNOLA DEGLI ANNI 80-90

Negli scatti di Miguel Trillo
venerdì 20 gennaio 2023 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Arte, artisti


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Dal 20 gennaio al 30 aprile 2023

Al primo piano del Museo di Roma in Trastevere, affacciato sulla piazza S. Egidio, si inaugura un’esposizione che raccoglie gli scatti di Miguel Trillo, fotografo e artista spagnolo. Più di 60 fotografie che ritraggono il movimento culturale noto come La Movida e le sue conseguenze sociali negli anni tra il 1980 e il 1990, la mostra è curata da Héctor Fouce e promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Ambasciata di Spagna in Italia, con il supporto dei Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

L’esposizione ha la particolarità di mostrare il periodo storico della Spagna dopo i quarant’anni della dittatura militare e la fine della censura. Periodo in cui si costruisce la nuova Spagna democratica, dove le nuove generazioni si concentrano maggiormente sul godimento di quei diritti fondamentali di libertà ed autodeterminazione, fino ad allora non garantiti. I giovani possono finalmente frequentare concerti, sale da ballo, feste di piazza etc, ed ecco allora che la personalità di ognuno viene espressa attraverso un atteggiamento di edonismo irriverente, colorato, selvaggio e provocatorio.

La musica, come il cinema e l’arte, compresa la Fotografia sono espressione di quel cambiamento che stava accadendo. Miguel Trillo decide di porre l’attenzione sul Pubblico che affolla i concerti, quello che crea gli idoli della cultura di massa. Le sue foto, il suo occhio, sono puntati sulla massa e non sul palcoscenico, decidendo di ritrarre i giovani con le loro capigliature, le loro “divise” che copiano stili che in quegli anni impazzavano in tutta Europa. Non sono foto catturate da un reporter o da un ricercatore che vuole fermare un istante evanescente: i protagonisti delle fotografie di Trillo sono consapevoli di essere ritratti come “icone” del loro tempo, che le foto li fisseranno per sempre in quelle pose, fogge.

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Miguel Trillo Robotijas de aviador

Sono ragazzi e ragazze che desiderano mostrarsi nel miglior modo possibile, allo stesso modo delle odierne generazioni digitali, di quel movimento dei Selfies che ha fatto di Instagram o di Tick Tock, lo speciale specchio di rifrazione, con la differenza che oggi la fotografia non è il frutto di un lavoro professionale, piuttosto del desiderio di apparire per come ci si vede, per come si desidera essere notati. Un nuovo modo di fare cultura in cui siamo immersi, dove l’immagine e il suono hanno sostituito la parola, come elemento centrale.

La movida. Spagna 1980-1990 è la prima di una serie di esposizioni organizzate dall’Ambasciata di Spagna in Italia, che si propone di far conoscere quel periodo fondamentale della storia recente della Spagna attraverso la generazione di fotografi emersa in quegli anni.

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Miguel Trillo Concierto Deep Purple

MIGUEL TRILLO (Jimena de la Frontera, Cadice 1953) Laureato in Imagen e in Lingüística Hispánica, dagli anni ’70 ritrae giovani in un contesto musicale. Negli anni ‘80 si concentra sui protagonisti non famosi della Movida Madrileña e inizia a presentare le sue fotografie nelle gallerie d’arte, ma anche a curare, in forma anonima, i sei numeri della fanzine Rockocó (1980-1984), che oggi fanno parte della collezione del Museo de Arte Contemporáneo Reina Sofía di Madrid.

All’inizio degli anni Novanta ha realizzato un ritratto della gioventù spagnola in sei piccole città, che ha esposto alla galleria Moriarty (Madrid, 1992) con il titolo Souvenirs, e pubblica un set di cartoline turistiche a mo’ di catalogo. Tra il 1993 e il 2004 ha sviluppato la serie Geografía Moderna, un viaggio attraverso i confini linguistici o territoriali della penisola iberica, i cui ritratti sono stati pubblicati come francobolli.

Il suo percorso internazionale è iniziato nel 1999 con la serie Habaneras, un lavoro di due anni sui travestiti a Cuba. Il progetto Afluencias. East Coast, West Coast, mostra le somiglianze tra le estetiche underground di Stati Uniti, Vietnam e Marocco. Attualmente sta lavorando a due serie: Asiatown, sulla cultura giovanile nelle megalopoli asiatiche, e Ficciones, un viaggio nel mondo dei manga, degli otaku e dei cosplay.

Il suo lavoro è stato esposto in alcuni dei principali centri del mondo della fotografia; nel 2009, il Centro Andaluz de Arte Contemporáneo di Siviglia e la Sala Canal de Isabel II di Madrid hanno organizzato congiuntamente la sua prima retrospettiva, Identidades. Nel 2014 ha esposto Afluencias alla Tabacalera di Madrid e nel 2017 il Centro de Arte 2 de Mayo di Madrid ha riprodotto quelle che sono state le sue prime due mostre. Nel 2019 ha esposto ai Rencontres d’Arles.

Ha ricevuto il Premio Kaulak per la fotografia dal Comune di Madrid (2009) e il Premio per la cultura nella categoria fotografia dalla Comunità di Madrid (2018).

 

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