Giambattista Bassi
Massa Lombarda (Ra), 1784 - Roma, 1852
Olio su tavoletta, 21,5 x 27,5 cm., firmato in basso a sinistra: "G.Bassi"
Pur essendo la Villa proprietà privata dei principi Borghese, essa si apriva di tanto in tanto ai romani e a visitatori importanti.
Nel nostro dipinto, eseguito nei primi decenni del XIX secolo, Bassi pone l’accento sul lato romantico del luogo, che sin dalla sua creazione divenne subito uno dei luoghi più pittoreschi e amati della Villa Borghese e raffigurato in numerose composizioni di artisti di ogni epoca. In primo piano è raffigurata una quinta arborea tratteggiata con i toni caldi tipici della tavolozza dell’artista, mentre oltre lo specchio d’acqua e il tempietto, la veduta sfuma in un cielo appena solcato da nuvole leggere. La scena è animata da due personaggi che allora come ancora oggi, solcano per diletto il lago a bordo di una barca.
- Particolare della Vergine
G.Bassi, particolare.
Al centro del laghetto artificiale si erge il tempio di Esculapio realizzato dall’architetto romano Antonio Asprucci negli anni tra il 1785 e 1787 nell’ambito dei lavori di ammodernamento della Villa voluti dal principe Marcantonio Borghese.
Il tempio, di modeste dimensioni, si ispira con molta libertà ai modelli classici: dal pronao, scandito da quattro colonne scanalate imitanti l’ordine dorico, si accede alla cella, aperta sia sul retro sia sui lati, dominata dalla colossale statua di Esculapio, il dio della medicina, restaurata da Vincenzo Pacetti (1746-1820) attorno al 1785, che realizzò anche gran parte dell’apparato decorativo del tempio. Il tempio è sempre stato particolarmente amato dai principi Borghese, che vi si recavano con frequenza e spesso vi si fecero ritrarre.
- Esculapio
Artista francese, Tempio di Esculapio al Giardino del Lago, fine XVIII sec., lapis su carta cm 41,5 x 57, Galleria Paolo Antonacci.
Descrizione del dipinto
Sull’isoletta al centro del laghetto artificiale del Giardino del Lago è il tempio di Esculapio realizzato dall’architetto romano Antonio Asprucci negli anni tra il 1785 e 1787 nell’ambito dei lavori di ammodernamento della Villa voluti dal Principe Marcantonio Borghese.
Il tempio, di modeste dimensioni, si ispira con molta libertà ai modelli classici: dal pronao, scandito da quattro colonne scanalate imitanti l’ordine dorico, si accede alla cella, aperta sia sul retro sia sui lati, dominata dalla colossale statua di Esculapio, il dio della medicina, restaurata da Vincenzo Pacetti (1746-1820) attorno al 1785, che realizzò anche gran parte dell’apparato decorativo del tempio.
Il tempio è sempre stato particolarmente amato dai principi Borghese, che vi si recavano con frequenza e spesso vi si fecero ritrarre. A questa predilezione si deve probabilmente la cura costante per il suo stato di conservazione attestata dai numerosi documenti d’archivio relativi ad interventi di restauro e di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nel nostro dipinto, eseguito nei primi decenni del XIX secolo, Bassi pone l’accento sul lato romantico del luogo,che sin dalla sua creazione divenne subito uno dei luoghi più pittoreschi e amati della Villa Borghese e raffigurato in numerose composizioni di artisti di ogni epoca. In primo piano è raffigurata una quinta arborea tratteggiata con i toni caldi tipici della tavolozza dell’artista, mentre oltre lo specchio d’acqua e il tempietto, la veduta sfuma in uncielo appena solcato da nuvole leggere. La scena è animata da due personaggi che allora come ancora oggi, solcano per diletto il lago a bordo di una barca.
Un dipinto su tela di Gianbattista Bassi con il medesimo soggetto è stato esposto nella mostra: ‘ Villa Borghese. I principi, le arti, la città dal Settecento all’Ottocento’ Roma, Villa Poniatowski, 2003, cat. n.48 scheda a cura di S.Santolini.
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