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In guerra con il passato

IN GUERRA CON IL PASSATO, EDITORE RIZZOLI 2016

LE MANIPOLAZIONI DEGLI EVENTI STORICI

Un’opportunità per riflettere sulla ricerca della Verità
venerdì 1 giugno 2018 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Storia
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Italia
Argomenti: Paolo Mieli


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Fin dall’inizio del suo libro “In Guerra con il Passato”, a partire dall’introduzione, Paolo Mieli evidenzia i danni enormi di manipolazioni e contraffazioni di eventi storici, dettate dalla volontà di piegare il passato ai problemi del presente, danni che si riversano soprattutto sulle nuove generazioni che in tal modo appaiono disarmate e non preparate “ad affrontare le guerre, purtroppo non metaforiche, di oggi o di domani’.

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Paolo_Mieli

A tale premessa seguono capitoli che via via conducono il lettore in un viaggio attraverso i secoli alla ricerca della verità mediante fatti documentati per offrire una visione diversa da quella ufficiale. Studiare in modo obiettivo e serio la storia, secondo Mieli, è dunque fondamentale per trarne lezioni autentiche e preservare i temi più veri della nostra memoria collettiva.

Nella ricostruzione di eventi storici l’archeologia offre un grande supporto, come evidenzia secondo lui un caso clamoroso: dopo che per millenni, sulla base della Bibbia, si era creduto che intorno al 1000 avanti Cristo esistesse in Medio Oriente un grande e potente regno di Israele, esteso dall’Eufrate fino a Gaza, gli archeologi israeliani hanno scoperto che non è vero niente: a quell’epoca gli ebrei erano tribù di pastori primitivi senza nessuna unità politica, Gerusalemme era un villaggio. Attraverso numerose citazioni, una vera rassegna bibliografica, ogni capitolo propone un tema storico, presentato al lettore in modo nuovo, smantellando la vecchia interpretazione alla luce di studi più recenti.

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Le più antiche rovine di Gerusalemme

In effetti è quanto mette in evidenza le presentazione della casa editrice che così descrive il libro: “C’è un conflitto che attraversa la storia ma non è stato mai apertamente dichiarato. È quello in cui in cui il passato viene piegato alle necessità del presente. E ciò accadeva tanto ai tempi di Ottaviano e Cesare quanto al termine della Seconda guerra mondiale, dopo gli anni di piombo o durante i conflitti in Medio Oriente. È un’operazione destinata a provocare danni incalcolabili, primo tra tutti quello di disarmare le generazioni che dovrebbero essere pronte ad affrontare le guerre, purtroppo non metaforiche, di oggi o di domani. Con la consueta arguzia e lucidità, Paolo Mieli conduce il lettore in un viaggio lungo i secoli, durante il quale affronta e demolisce alcuni dei nostri miti più comuni alla luce di fatti e documenti, offrendo spesso una visione alternativa a quella ufficiale. Per farlo è necessario applicare i rimedi contro la manipolazione e la contraffazione: la disponibilità a rivedere i propri giudizi sui fatti e sui personaggi, la consapevolezza che spesso anche la parte giusta ha commesso atti riprovevoli e l’attenzione a non cercare a tutti i costi negli eventi i retroscena delle posizioni politiche del presente. Perché il fatto che tutti usino il passato nelle discussioni quotidiane è la miglior ragione per studiare sul serio la storia e per affrontare anche i temi più cari alla nostra memoria collettiva con ’una buona dose di imperturbabilità’.

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La questione meridionale

Personalmente nel libro ho trovato in parte poco convincente il capitolo “la vera trattativa tra Stato e mafia” (risalente al 1861), capitolo in cui non si fa distinzione tra criminalità comune e brigantaggio postunitario, fenomeno molto più complesso e legato al sorgere della cosiddetta “Questione Meridionale”, alla quale ancor oggi si deve il divario tra Nord e Sud. In esso, inoltre, non si mettono in rilievo le politiche di spoliazione e sfruttamento di aree un tempo fiorenti per agricoltura, industria e commerci, né si evidenzia che tanti patrioti meridionali versarono il proprio sangue sognando l’Unità d’Italia, rimanendo poi delusi dalle strategie politiche adottate verso il Sud. Il film di Martone “Noi credevamo”, ben descrive tutto ciò in modo molto più veritiero.

Il libro comunque stimola riflessioni, anche se forse avremmo voluto che l’autore si fosse soffermato maggiormente sul nostro passato più recente, dagli anni ’60 ad oggi, poiché noi che abbiamo vissuto sulla nostra pelle tutte le angosce e le ansie dei cambiamenti epocali, talvolta ci meravigliamo di essere ancora vivi e non sappiamo come spiegare ai giovani tante “verità volutamente occultate”.

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La Storia- Elsa Morante

Come far comprendere il nostro sgomento per l’uccisione di John e Bob Kennedy, di M. L. King in USA e qui in Italia gli ’anni di piombo’ che fecero tante vittime e poi l’assassinio di Aldo Moro, nonché di coloro che combattevano contro la mafia, come Falcone e Borsellino. Temevamo l’improvvisa interruzione dei programmi televisivi per l’edizione speciale dei telegiornali! Un vero incubo! E ancora l’instabilità politica di questo Paese, sempre condizionato da nazioni più potenti, sempre terra di conquista da secoli per la sua straordinaria posizione geografica nel Mediterraneo, una sorte di ponte tra Ovest ed Est, importante dal punto di vista politico, economico e commerciale. Come se tutto ciò non fosse bastato, sono arrivati globalizzazione, crollo di ideologie, massicce migrazioni, terrorismo e razzismo, populismi, ecc. ecc.. E la Storia continua... come conclude Elsa Morante nel suo ben noto omonimo libro.

Concludendo, il testo di Mieli è senz’altro interessante, ma credo che sia dovere del lettore rimanere vigile e critico quando si parla di ricerca della Verità, impresa quanto mai ardua, e spesso dolorosa, che richiede impegno, pazienza, dedizione. Talvolta montagne di libri non bastano per comparare storia e storiografia ufficiale, dogmatiche e rinchiuse in schemi consolidati, e ricerche di studiosi che cercano di spiegarci misteri irrisolti e mai svelati, facendoci intravedere una storia diversa dell’Umanità (fin dalle sue origini manipolata per diversi fini!), proprio attraverso studi archeologici e scientifici. Basti pensare a grandi monumenti e vestigia del passato, come Stonehenge, le statue dell’isola di Papua, piramidi egiziane, linee Nasca, piramidi Maya e quant’altro: ancor oggi essi appaiono avvolti da un velo di mistero mai completamente strappato.

Unici elementi che uniscono presente e passato, storia ufficiale e ufficiosa, sono mostruose crudeltà, efferatezze inenarrabili, orrori ed eccidi perpetrati e ripetuti attraverso i secoli: ad essi si sono opposti con coraggio tanti eroi conosciuti e sconosciuti che hanno sacrificato la vita per i loro ideali, mostrando che esiste una via alternativa a sopraffazione, guerre e violenze. Quando gireremo finalmente pagina? Purtroppo non si sa.

P.S.

Note biografiche - Paolo Mieli, giornalista, saggista ed esperto di storia, nato una famiglia di origini ebraiche, già all’età di 18 anni iniziò a scrivere per i quotidiani, a partire dall’Espresso per il quale ha lavorato per circa 20 anni. Movimenti politici sessantottini all’inizio lo influenzeranno anche in campo giornalistico, ma in seguito le sue idee diventarono più moderate. Negli anni ‘70 frequentò la facoltà di Storia moderna e iniziò a lavorare per “Repubblica”, passando poi negli anni ’90 alla Stampa di cui divenne direttore. Nel 1992 cominciò il suo rapporto con il “Corriere della Sera” e nel 2007 Mieli diventò direttore editoriale del gruppo RCS, occupandosi della rubrica giornaliera ’Lettere al Corriere’, dove dialoga con i lettori in particolare su temi storici. Nel 2009 Mieli lascia la direzione del Corriere per assumere l’incarico di presidente di RCS Libri. Da alcuni anni tiene regolarmente un seminario sulla ’Storia dell’Italia Repubblicana’ presso la facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano. In ambito televisivo è presente nelle trasmissioni storiche di Rai 3, curando la presentazione di alcune puntate di “La grande storia e gli editoriali di Correva l’anno”. Tra libri editi da Rizzoli: Le Storie, la Storia (1999), Storia e Politica (2001), La Goccia Cinese (2002), I Conti con la Storia (2013), L’Arma della Memoria (2015), In guerra con il passato (2016) e Il Caos italiano (2017)


 

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