Parliamo delle questioni economiche del nostro Paese, dei voucher, della disoccupazione, degli scandali giornalieri, del timore di attentati, dell’immigrazione e potrei continuare ancora……
Ora, sembra proprio che lo ius soli sia la questione più importante, da risolvere al più presto, in un momento di pre- vacanze estive che si è dimostrato, negli anni, il più favorevole per approvare leggi e leggine scomode.
Sorge quindi il dubbio che, dietro questa urgenza, si nasconda un insolito interesse politico in vista delle future elezioni; non si può negare infatti che una tale approvazione procurerebbe un grande introito di voti da non sottovalutare.
- PARLAMENTO ITALIANO
E le altre questioni drammatiche che attendono da molto tempo una risposta? Che fine hanno fatto?
E’ iniziata la ricostruzione nei centri danneggiati, o meglio, distrutti dal recente terremoto? Si è fatta qualche riforma per l’abbassamento dell’IRPEF promesso da tempo, è migliorata la sanità, sono stati ridotti i costi e i compensi delle varie caste?
Quello che più offende il popolo italiano ridotto in massima parte in miseria con un picco a dir poco “mostruoso” di differenza tra povertà e ricchezza riservata solo a pochi eletti,(il più delle volte favoriti nelle contestazioni fiscali), è la scarsissima considerazione che alcuni politici hanno dell’intelligenza degli Italiani che, ahimè, il più delle volte per rassegnazione, non sono più in grado di reagire a tante furbesche escamotages e preferiscono…. tirare a campare.
A proposito del tanto contestato diritto alla nostra cittadinanza per chi è nato e cresciuto nel nostro Paese, il mio pensiero è che non si debba agire meccanicamente, ma valutare caso per caso questa possibilità, tenendo conto anche di quanto sia complesso e controllato negli altri stati, questo iter: parliamo degli Stati Uniti, della Svizzera, del Principato di Monaco e così via.
- Terremoto recente
A mio modesto parere, in un momento di estrema insicurezza generale, sarebbe meglio rimandare a tempi migliori questo argomento e occuparsi, piuttosto, della “sopravvivenza” degli Italiani la cui condizione di vita peggiora di giorno in giorno.