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Fuochi d’artificio a Napoli

2017: ANNO NUOVO, VITA NUOVA?

Bilanci, timori, speranze e… un pizzico di humour
domenica 1 gennaio 2017 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Attualità
Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Dopo gli immancabili fuochi d’artificio e i festeggiamenti del 31 dicembre,diversi napoletani hanno preferito augurare un generico “Buon Anno” piuttosto che “Buon 2017”. In effetti c’è chi ancor oggi fa gli scongiuri (“non è vero, ma ci credo” sempre valido), per mettersi in ogni caso al sicuro dai cattivi influssi di un numero ritenuto portatore di iella: il 17, secondo la Smorfia o Cabala napoletana, usata sia nel gioco del lotto che in quello della tombola, indica la “disgrazia” e così, per estensione, l’espressione “adda passa’ ‘nu riciassette” significa “deve passare un guaio”.

Scherzi e riti scaramantici a parte, anche nella mia bella città, abituata a sopportare i più svariati problemi e a superarli con coraggio, un po’ di fatalismo e qualche battuta di spirito, si respira un’aria densa di preoccupazioni per il futuro.

Ogni anno aumenta il numero dei laureati con la valigia che all’estero per fortuna sono apprezzati e stimati, mentre in Italia approviamo leggi inutili come quella sull’articolo 18 o il Jobs Act in fondo per facilitare mobilità e flessibilità, già in atto da tempo insieme a licenziamenti per effetto della globalizzazione che si serve di fusioni con consequenziali riduzioni di personale e delocalizzazioni nei paesi sottosviluppati (mai regolate da leggi serie e di cui poco si parla), con vistosa perdita di posti di lavoro in patria.

Così ci apprestiamo a sprecare altri soldi per un referendum sul Jobs Act, perfino dopo l’amara esperienza del pasticciato referendum sulla Costituzione, centrato più su “Renzi Si/Renzi/No che sulle riforme. Senza contare che il bailamme referendario è avvenuto mentre migliaia di migranti sbarcavano sulle nostre coste, centinaia di italiani restavano senza casa e lavoro per disastri ambientali, terremoti e quant’altro, mentre le file di morti di fame per avere un pasto caldo si allungavano presso associazioni umanitarie e parrocchie e tanti ancor meno fortunati frugavano nella spazzatura per un tozzo di pane.

E intanto siamo in attesa di una legge elettorale decente che rispetti la sovranità popolare e allo stesso tempo favorisca la stabilità politica: sarebbe ora, dal momento che in 70 anni di politica “all’italiana” abbiamo avuto ben 64 governi.

Non è certo meno preoccupante il quadro europeo ed internazionale per guerre, massicce migrazioni, terrorismo e sovranità nazionale e popolare sempre più sovrastate e pilotate da poteri economici e finanziari globalizzati.

A questo drammatico quadro si aggiunge l’avanzata di destre razziste e populiste all’arrembaggio, inneggianti alla vittoria di Donald Trump.Anche Grillo ha definito iltrionfo di Trump come il più grande “Vday” ed ha trovato addirittura similitudini con il suo movimento.

Credo che i grillini dovrebbero chiedere chiarimenti al loro leader su questioni essenziali, come migranti, Europa e politica estera. Aggiungo, inoltre, che Trump ha davvero espresso opinioni razziste, maschiliste, guerrafondaie, idee poco rispettose verso clima, ambiente e quant’altro, quindi il fatto che Grillo faccia paragoni tra Trump e il suo movimento ci sembra davvero un errore madornale.

E quanto pare anche la vittoria di Trump è dovuta alla regola ’winner takes all’ in base alla quale anche per pochi voti di differenza un candidato può aggiudicarsi ’tutti i grandi elettori’ (o delegati) di uno stato: H. Clinton è stata sconfitta, pur avendo ottenuto un maggior numero di voti popolari.

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Beppe Grillo

Tanti sono gli inquietanti interrogativi derivanti dalle elezioni in USA: “Che fine stanno facendo le libertà democratiche? Quale sarà la posizione di Trump verso l’Europa? E la sua intesa con Putin che significato avrà? Che fine farà la debole e poco compatta Ue, stretta tra le due grandi potenze di Usa e Russia?”. Anche a Napoli molti sono rimasti sorpresi e sgomenti per il successo di Trump, ma non è mancata qualche battuta ironica e tanti si sono divertiti passando davanti ad una vetrina di via Chiaia in cui dietro la scritta del nome del tycoon, illuminata da led, c’erano come sfondo 5 quadri riproducenti la celebre opera di Münch “l’Urlo”. Un piccolo pupazzo di Eistein si toccava ripetutamente con l’indice la tempia come a voler giudicare la scelta made in USA. (notizia riportata da Napoli.repubblica.it).

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Vetrina di Napoli

E con questa notizia preferiamo concludere il discorso con un sorriso e…qualche rito scaramantico, augurando a tutti un semplice “BUON ANNO”, senza aggiungere altro, con la speranza che il futuro sia migliore.

 



  • 2017: ANNO NUOVO, VITA NUOVA?
    3 gennaio 2017, di Savino De Rosa

    Aldilà del fatalismo e della scaramanzia napoletana, il quadro rappresentato nell’articolo è oltremodo preoccupante se non drammatico. E come se stessero convergendo, in un periodo di tempo limitato, eventi drammatici e nefasti uniti a situazioni politiche nazionali e internazionali che li acuiscono. E’ poca cosa contare i numeri dei governi in 70 anni di repubblica, 64 o 80 non importa, sono comunque tanti e la mancanza di stabilità rende le cose ancora più difficili. Ma la cosa più preoccupante è la mancanza di leaders carismatici, sia a livello nazionale che internazionale e così avanzano i populismi che, facendo leva sui malumori e sofferenze delle persone, eccitano gli animi senza proporre soluzioni praticabili. Ma purtroppo si stanno sommando troppi fatti negativi, ben elencati nell’articolo, e la mancanza di leadership tra gli uomini che governano le sorti mondiali è preoccupante e ben rappresentata dall’urlo di Münch.
    L’unica nota positiva che io intravedo è la saggezza del Papa che in ogni occasione richiama i potenti della terra ad una visione più umana del mondo. E che sia di esempio!!

    • 2017: ANNO NUOVO, VITA NUOVA?
      4 gennaio 2017, di GiovannaDA

      Ringrazio Savino De rosa per questo commento così ben articolato che offre un quadro della situazione attuale in un’efficace sintesi.
      Sono grata anche all’editore, Luciano De Vita, che con sollecitudine ha corretto qualche refuso.
      Di nuovo Buon Anno a tutti!

  • 2017: ANNO NUOVO, VITA NUOVA?
    3 gennaio 2017, di GiovannaDA

    Desidero precisare che i governi italiani sono in realtà 64 e non 94 come ho scritto nell’articolo. Mi scuso con i lettori per il "refuso" e per qualche altra lieve imperfezione. Non è facile concentrarsi nella scrittura per il trambusto del periodo natalizio! Buon Anno a tutti! Giovanna D’Arbitrio