All’inizio degli anni ’80 uno dei più significativi esponenti della cultura italiana, maestro più che professore per una intera generazione, Carlo Bo, ha espresso in uno scritto breve quanto succoso sul piano della conoscenza autentica dei valori, il significato dell’esperienza di Francesco d’Assisi.
L’autore si chiede che cosa potrebbe succedere se quel santo battesse alla nostra porta. Da questo spunto originale viene tutta una serie di considerazioni circa un simile incontro, fantastico, eppure una ipotesi che induce a riconsiderare le nostre angosce come le nostre delusioni nella realtà della vita sociale.
“Non avere, non possedere, non accettare” il trinomio negativo che segnala comunque la posizione di ognuno di noi di fronte ai fenomeni della vita quotidiana. La storia stessa di San Francesco costituisce una esperienza esemplare. Certo ognuno di noi si trova di fronte a dover scegliere ogni giorno tra libertà e obbedienza nei limiti della responsabilità che grava su tutti noi.
Lo spirito di povertà implica una scelta di fondo che non lascia spazio ai dubbi né ai possibili compromessi: Francesco paventava l’eresia e si atteneva all’osservanza scrupolosa dei principi evangelici. Non dobbiamo pensare a “giardini incantati” della esistenza quanto alla memoria di fatti reali per comprendere meglio quel che avviene attorno a noi. L’idea dell’uomo all’altezza del messaggio evangelico ispira una condotta di esistenza secondo una prospettiva educativa che respinge risposte di comodo di fronte alle grandi scelte.
- Carlo Bo
Bo osserva che non abbiamo più il senso della pazienza nella nostra vita d’ogni giorno.
Nell’appendice brevi osservazioni sul concetto di “fraternità” nel senso trasmesso da Francesco ai frati. Egli seguiva “la regola”, ossia l’indicazione della dottrina fondata sull’esempio di Cristo “vendi tuto quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo”. Non cedere per nessuna ragione né con pretesti ma “se troveremo del denaro trattiamolo come polvere che si calpesta: tutto è vanità”.
Sono pagine emotivamente vive e che Bo tiene a richiamare affinché ciascuno di noi mantenga nella vita un comportamento degno appunto di valori oggi troppo trascurati. Sono esperienze vere per tanti tra noi: le conosciamo, ma nel ripercorrerle può servire di esempio costante il richiamo del grande poeta, che mantiene alto il piano delle sue osservazioni semplici ma esemplari. Merita di essere oggi sottolineato il suo pensiero alle generazioni sfiduciate sul piano morale e civile.