Guido Giobbi così descrive la pittura di Ludovica Bracciali
Qualcuno una volta chiese a Pessoa perché scrivesse: perché la vita non basta, rispose.
Ludovica non si accontenta di viverla la vita: vuole raccontarla. Con la pittura.
I temi che affronta con la sua delicata tavolozza sono classici, intimi, ma profondi.
Paesaggi, nature morte, ritratti, interni, arbusti, sono i suoi soggetti preferiti e noi li vediamo ammantarsi di una tenue luce che li avvolge, quasi li protegge. Ciò che noi vediamo, quindi, non è descritto, o dichiarato ma sussurrato,
Un bisbiglio di luce e di colori ora tenui, ora più decisi che ci raccontano il segreto della sua personale visione del mondo.
I legami con le avanguardie, con la pittura italiana del dopoguerra e l’influenza dei suoi maestri sono qui e la riconoscibili ma non bisogna mai fermarsi alla prima impressione; i quadri di Ludovica esigono uno sguardo non distratto, ma attento e aperto alla dimensione intima del racconto.
E’ una pittura che si nutre degli oggetti e della luce che su di essi ricade, la pennellata è sapiente e calibrata, non dimentica mai i sussulti della storia e ci ricorda che la bellezza è nascosta tra le pieghe del racconto. Che è per sua natura aderente alla realtà, quando non è sapiente frutto dell’immaginazione.
- Madame Tarzan
Si avverte, in alcuni quadri, un intimo tributo alla fotografia; Ludovica ama scattare foto che poi utilizzerà come base narrativa per i suoi quadri. Quadri intesi come specchi, che riflettono i sussulti dell’animo o le scelte che la vita ti impone di fare o, forse, l’oziosa contemplazione del mondo. La vita, quindi, si insinua nella delicata trama dei colori e si fa storia, documento, e in quel preciso istante l’esistenza e l’arte si fondono e la verità intraprende il suo percorso infinito.
Qualche nota biografica
Ludovica Bracciali Nata e vissuta fino all’adolescenza a Milano ha completato gli studi a Roma e contemporaneamente alla laurea in Economia e Commercio ha frequentato la Scuola d’Arte di S. Giacomo con i Maestri Indrio e Captano, studiando nello stesso periodo ritratto con il Maestro triestino Gramaticopulo e frequentando dopo qualche anno due corsi di nudo all’Accademia Libera di Via Ripetta.
- Ludovica
Poi sono seguiti anni impegnativi di famiglia e di insegnamento senza mai abbandonare del tutto la pittura, ripresa poi con la Scuola Comunale di arti ornamentali Zabaglia con la Maestra Barbarini e per la tecnica ad inchiostro con la Maestra giapponese Ikuio Toba Chiba. Si è presentata a Roma in diverse collettive, attualmente continua l’attività con il Maestro Bedini all’UPTER. Il lavoro svolto risente dei diversi periodi e delle diverse esperienze ravvicinate ma sempre alla ricerca di un linguaggio emotivo ed essenziale tra memoria ed invenzione
- L’invito alla mostra