Rubrica: ATTUALITA’ |
![]() CANZONI NAPOLETANE A SANREMOTra presente e passato
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venerdì 23 febbraio 2024
Argomenti: Arte, artisti Tra mille polemiche e discussioni, Géolier (ovvero Emanuele Palumbo) con la sua canzone “Io p’ me , tu p’ te” ha riportato il dialetto napoletano al Festival di Sanremo 2024, dopo una lunga un’assenza a partire dal 2014 quando Rocco Hunt risultò primo nella Categoria Giovani con “Nu juorno buono”, nonostante tre strofe in italiano. Come napoletana mi sono molto risentita per i fischi contro Géolier (nato nel quartiere di Secondigliano), e sono contenta che abbia vinto un premio, ma di nuovo quante dolorose polemiche quando la madre di Gio’ Gio’, il giovane musicista ucciso a piazza Municipio, si è "indignata" per un ulteriore premio assegnato a Géolier dal sindaco di Napoli, poiché non ha concesso uguale trattamento al figlio. Insomma un’immagine di Napoli sempre drammatica, tra quartieri a rischio e criminalità, sempre piena di innegabili problemi (almeno li risolvessero!), una bellissima antica città in possesso di un patrimonio storico-culturale e paesaggistico invidiabile che a quanto pare difficilmente prenderà premi per altri validi motivi. Confesso che non conoscevo alcuni giovani cantanti, come Géolier (termine francese= secondino), ma conosco bene Secondigliano, poiché sono nata in Via Bellaria nell’antica casa dei nonni, situata tra Capodimonte, Miano e Secondigliano dove ho fatto anche la mia gavetta di insegnante e dove ho compreso tanti problemi dei quartieri a rischio, ma ho avuto in dono anche l’affetto e la stima di tanti alunni. Da loro ho imparato molto e anche quando ho insegnato nei "quartieri alti", ho seguito con maggiore cura gli alunni svantaggiati e difeso il loro diritto allo studio. E in una scena della serie “Nuova Scena” su Netflix in cui Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain vanno alla ricerca di talenti rap, Géolier giustamente mette in rilievo “il potere salvifico della musica” e spera che il suo esempio possa servire ad altri ragazzi per “sognare” una vita diversa sottraendosi all’ambiente. Ma quanti sono in grado di comporre musica e cantare canzoni, come lui? Ci chiediamo pertanto: - Non sarebbe forse preferibile fare affidamento su mezzi più sicuri come “Istruzione, Formazione e Lavoro”, che potrebbero stroncare la criminalità presente non solo a Napoli, ma in tutte le periferie delle grandi città?”. E nello stesso tempo molti napoletani di una certa età hanno provato nostalgia per le antiche intramontabili canzoni dell’800 e primo ‘900 e per il Festival della Canzone Napoletana, iniziato nel 1952 e cessato nel 1971. Quante belle canzoni amate non solo in Italia, ma anche all’estero!
Sanremo 2024 ha ottenuto senz’altro un grande successo e ci ha regalato un po’ di serenità in questi tempi così tragici sui quali ci sono state opportune riflessioni e anche momenti davvero toccanti, ma... in verità troppe canzoni, troppi giorni e troppe polemiche, come al solito! E senza dubbio il Festival è un evento "di costume" che evidenzia i cambiamenti socioculturali di ogni epoca e, a quanto pare, quest’anno i più anziani non conoscevano alcuni nuovi cantanti già noti ai giovani e agli addetti ai lavori. Anche la sottoscritta che ha sempre amato i giovani si è sentita un po’ esclusa dal loro mondo. Quando eravamo giovani noi, eravamo tutti `immersi’ nella musica, non solo canzoni ma musica di tutti i generi estesa a tutte le età disponibile in tv, radio, jukebox, dischi, cassette e quant’altro. La musica era un interesse trasversale che coinvolgeva tutte le età e generazioni. In molte famiglia c’era un pianoforte, una chitarra e quant’altro. E i testi delle canzoni si capivano, si memorizzavano e si ricordano ancora oggi. Ora invece non si comprende perché diversi cantanti bisbiglino le parole dei testi che risultano spesso incomprensibili. Se si continua così, ci vorranno i sottotitoli! Malgrado tutto ciò, il Festival rimane sempre uno “specchio” dei tempi (dagli anni ’50 ad oggi) e dei cambiamenti della società e dovrebbe essere solo una manifestazione nata per regalare un po’ di serenità, unire e non generare separazioni. (Ecco un significativo excursus storico: https://it.wikipedia.org/wiki/Festi... ) Giovanna D’Arbitrio Diritti di copyright riservati |