Rubrica: EVENTI |
Un grave lutto per la nostra redazione.lunedì 15 giugno 2009
Argomenti: Ricordi Con grande tristezza partecipiamo al dolore per l’improvvisa perdita dell’amico Arturo Capasso, grande sostenitore di questa iniziativa che fa rivivere sul web la storica rivista di cui era stato già attivo collaboratore quando era stampata da Italo Carlo Sesti. La letterina della sua cara nipotina, che qui sotto riportiamo, vuole essere un primo omaggio a questo scrittore, studioso del mondo russo ed uomo di grande vivacità e dinamismo, oltre che “nonno” amatissimo. Riportiamo infine i saluti dei suoi amici che sono giunti in redazione. L. De Vita (Editore di Scena Illustrata) Caro Nonnino, so che mi stai sentendo,e volevo cogliere questo momento per parlarti un po’ e rivivere alcuni dei tanti momenti passati insieme…Sai non mi sembra vero tutto questo, non ci credo… So che stai ancora qui con me, ti sento e per questo ti parlo…Sai nonno ieri ripensavo a tutti quei pomeriggi passati insieme a studiare, te li ricordi?? Chi li potrà mai dimenticare…Quanti litigi, diverbi, perché usavi termini troppo difficili e io non ti capivo mai…Quante ore passate insieme a leggere i promessi sposi, a scrivere temi e a imparare ad usare sempre l’enciclopedia per fare tutti gli approfondimenti che ci servivano ad avere quel voto in più e ad arrivare sempre al massimo risultato per poi fare il nostro “BATTI CINQUE” dopo un travaglio mentale durato tutto il pomeriggio. Ogni volta prima di studiare, non mi facevi sedere se non mi leggevi un tuo articolo. Mi incastravi sempre!! Io dicevo: “nonno uffa sono troppo lunghi” ma dopo le prime due righe non riuscivo più a staccarmi. Sorridevo perché ero sempre soddisfatta di quello che scrivevi e anche perché alcune volta ero la “protagonista”. Tanta cultura, tanta saggezza, tanta voglia di imparare, scoprire il mondo, ma soprattutto tanta voglio di trasmetterci tutto questo…Ecco!! Questo sei tu. Un nonno che ci teneva alla nostra preparazione ci premiava con i soldini appena prendevamo un bel voto. Scrivesti una tabella con tutti i voti e i rispettivi premi perché avevi paura che ti potessimo imbrogliare! Un nonno che amava viaggiare, che amava portarci ovunque Londra, Il Cairo, Parigi… e io che facevo la tua fotoreporter… Ci hai dato tanto, mi hai dato tanto, non potrò mai dimenticare tutti i momenti passati insieme. Da quel giorno che da piccola ti feci mangiare quel confettino azzurro, oggi immortalato in quella foto vicino al tuo comodino, a quando mi venivi a prendere a danza, sempre lì un ora prima, così potevi mangiarti in santa paca tutte le pizze fritte che volevi senza che nonna dicesse niente, e mi dicevi sempre: “Ah che bello mi sono consolato”. Eh si nonnino quante ne abbiamo passate insieme… Sei stato sempre presente in ogni singolo momento…con le tue preghierine la mattina, con quelli che chiamavi “travagli mentali”, che mi facevi prima degli esami, e poi mi dicevi sempre: “ma quando non ci sarò più chi ti mancherà di più il nonno o il maestro??” e io dicevo sempre: “Noo, il maestro, se no come faccio a prendere 8 in italiano??” Vabbè nonnino avremo modo di parlare da soli, non posso svelare tutti i nostri segreti! Sappi che sei stato e sarai per sempre il mio nonnino speciale, che mi ha cresciuta, mi ha insegnato a non arrendermi mai e affrontare tutto a testa alta… Non ti preoccupare starò io con nonnina, lei è forte e poi le hai lasciato una bella famiglia, mamma Daniela, papà Federico, Arturo e Diana. Ci faremo forza ma tanto so che non ci farai mai sentire soli. Grazie per avermi dato la gioia di conoscerti e di poterti essere così vicina…Buona notte nonnino mio, ti voglio bene… La tua Polpettella Addio Arturo, compagno di scuola ed amico. Anche se consapevoli dell’ineluttabilità degli eventi, ne restiamo tuttavia sorpresi e addolorati. Nella memoria si dipana il film dei ricordi : la tua sete di conoscere e analizzare, la tua passione indomita per il giornalismo e lo scrivere, la bontà nascosta dietro una burbera parvenza, la cortesia e gentilezza (direi quasi la sensibilità), di alcuni momenti. Anche i lieti raduni dei compagni di classe, e ,non ultimo, il coraggio e l’indifferenza da spettatore con cui affrontasti la malattia. Resta il rimpianto, a cui non v’è rimedio, di non poter più fare le tante cose che avremmo voluto fare insieme. Addio, Arturo …. anzi, non so se con tristezza o speranza …, arrivederci. Il tuo compagno di scuola Pietro Priviet (Ciao)Arturo, la tua spiccata sensibilità ti permetteva di leggere dentro alle persone ed arrivare a loro. Il tuo linguaggio spesso asciutto e sempre “acuminato” era come un abile sarto che vestiva con pregiate stoffe (le tue parole) emozioni, sensazioni ed esperienze, assecondandone perfettamente le forme. Conoscerti ha accresciuto la mia ricchezza interiore. Con tanto affetto, Micaela. Arrivederci ArturoImprovvisamente è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Arturo Capasso, scrittore e giornalista, ma soprattutto uomo buono, amato da tutti. Laureato in Scienze politiche si era dedicato per anni alla gestione del negozio di famiglia, uno dei più importanti della città nel commercio dei tessuti, ma la sua passione era stata sempre la scrittura. Le sue ricerche ed i suoi viaggi in terre lontane erano iniziati nel 1956, quando si imbarcò su una nave mercantile diretta verso l’India. Passò poi lunghi periodi in Svezia ed in Unione Sovietica, dove usufruì di una borsa di studio dell’università di Mosca. Nacquero così i suoi primi saggi di natura sociologica e la sua fama di sovietologo, che gli permise di compilare alcune voci per l’Enciclopedia Minerva. Si dedicò poi attivamente al giornalismo come inviato speciale collaborando con numerose riviste. La sua firma compare su una miriade di testate, di respiro nazionale come Gente e di nicchia come La Nostra Gazzetta, l’unico periodico in lingua russa che si pubblica in Italia e Scena Illustrata di cui è stato anche condirettore. Parlava correttamente svariate lingue ed aveva licenziato alle stampe vari libri e negli ultimi anni aveva raccolto i suoi scritti in una trilogia: Cose antiche e cose nuove, Pensieri in corso, Piano Concerto, oltre al saggio Comprendere e l’ultima fatica Il mio Gesù. Convertitosi al web era infaticabile nel commentare, con garbo ed acuto spirito di osservazione, le tante sfaccettature dei difficili tempi che viviamo. Aveva un culto per l’amicizia da gentiluomo d’altri tempi e mancherà ai tanti che gli hanno voluto bene ed hanno potuto godere delle sue colte conversazioni e che da oggi saranno più poveri e più soli. Credeva in Dio sinceramente e la fede gli è stata di conforto in questi ultimi tempi che un male subdolo lo aveva ghermito. Arrivederci Arturo, ci rivedremo e continueremo per l’eternità le nostre discussioni lì dove non esiste il tempo e gli animi sono dediti solo alle cose belle. Achille della Ragione Redazione Scena IllustrataSono addoloratissimo della perdita del carissimo Arturo perché oltre ad essere un amico, era e resterà uno dei pochissimi profondi conoscitori della "storia" politica e sociale, non solo della Nazione e del mondo dell’Est, ma anche della propria terra: Napoli. Un uomo di "culura" che non solo la nostra città perde. Sono vicino, con affetto, alla famiglia ma, anche ai tanti amici come voi ed altri che, sono certo, provano questo mio eguale dolore. Aurelio De Rose Apprendo con tristezza della scomparsa del dr. Capasso. Non ci siamo conosciuti personalmente ma attraverso un amico comune, anche lui scomparso da pochi mesi. Ne ho invece conosciuto la voce per telefono e attraverso di essa la passione di un uomo impegnato sul piano civile e intellettuale. Mi ha mandato un suo libro (Comprendere) che ho con piacere recensito. Quelle pagine mi hanno fatto capire che il suo amore per Napoli e per il Sud del mondo muoveva da una sensibilità transnazionale, da un sentimento cosmopolita di cittadinanza. Antonino Cusumano ARTURO CAPASSO: un Napoletano da imitare(Una grande perdita per la nostra città) La morte di Arturo Capasso rappresenta una grave perdita per la nostra città. Scrittore, giornalista, ma soprattutto uomo buono e saggio, amico sincero e affettuoso, egli sarà sempre per noi un esempio da imitare per coerenza, schiettezza, coraggio, un grande coraggio dimostrato anche nell’affrontare la malattia che lo ha stroncato. Nato nel 1935 a Napoli, dove si laureò in Scienze politiche, amante dei viaggi e animato da spirito d’avventura, s’imbarcò su una nave mercantile per raggiungere il subcontinente indiano. Le numerose esperienze, soprattutto quelle fatte in Svezia e Unione Sovietica, gli ispirarono i primi saggi di natura sociologica. In seguito si dedicò al giornalismo e scrisse per numerose testate, tra le quali Agenzia Radicale, Quaderni Radicali, Avanti, Critica Sociale, Gente, il Brigante, Napoli.com, Il Fiorino, Il Meridionale, Il Denaro, Sovietica, Relazioni Umane, Nasha Gazieta, Il Privato, La Piccola Città, L’Esopo, Messis, Momento Sera, Prospettive, In Storia, Scena Illustrata di cui è stato anche condirettore. Ha curato inoltre, diverse voci per “Enciclopedia Minerva” e ha scritto vari volumi, tra i quali Viaggio a Mosca e in Oriente, Socialismo in Svezia, Chorosciò!, Quaderni per Flavienka, Urss Inquieta, Contra Mores, Realtà 5, Il Mare Chiaro,Cose antiche e cose nuove, Il mio Gesù. Arturo amava molto la sua città e spesso si rammaricava nel constatarne i gravi, irrisolti problemi e con rabbia ed amarezza lanciava invettive, ma non perdeva mai la speranza di una “rinascita” che la potesse riportare agli antichi splendori. Nel “Mio Gesù” scrisse questi versi : - I portatori di vecchie gabelle/Gli speculatori di oscura ignoranza/I profittatori di gente alla buona/ E’ certo,certissimo, NON PRAEVALEBUNT! -. Il 12 giugno Arturo è venuto al matrimonio di mia figlia, stava abbastanza bene ed era contento di partecipare alla nostra felicità, in una splendida, solare giornata, davanti al golfo di Napoli. Il giorno dopo mi ha inviato un’affettuosa mail: - Giovanna, hai visto? Tutto è andato per il meglio. Quella chiesetta sospesa fra cielo e mare mi ha riportato al Monte delle Beatitudini: un cielo terso che si unisce al lago di Tiberiade. Gli sposi poi avevano un’unità di sentimenti…-. Ti voglio ricordare così, amico mio, sempre entusiasta, spontaneo, sincero, pieno di delicati sentimenti. Grazie per avermi incoraggiata a scrivere in un momento di tristezza per i miei figli lontani da Napoli. Mi dicesti: - Scrivi, Giovanna,scrivi tutto ciò che pensi e che sai, ma soprattutto TUTTO CIO’ CHE SENTI. Vedrai, scrivere ti riempirà la vita e scaccerà tutti i cattivi pensieri -. Un forte abbraccio a te, Arturo, che non potrò mai dimenticare, a Marianna, alla tua bella famiglia. Giovanna D’Arbitrio Diritti di copyright riservati |