Rubrica: LETTURE CONSIGLIATE

Per questo (Editrice Adelphi, 2009)

Le violenze di stato in Russia

Il libro colma una lacuna per la conoscenza delle motivazioni profonde che hanno spinto ad una protesta così precisa e documentata
giovedì 1 aprile 2010

Argomenti: Guerre, militari, partigiani
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Argomenti: Anna Politkoskaja

L’uccisione a Mosca della giornalista Anna Politkovskaja nel 2006 non ha provocato a livello di quella che una volta si chiamava “opinione pubblica mondiale” una indignazione corrispondente alla gravità del fatto quale indice di una organizzata operazione diretta a far tacere una voce autorevole che negli anni precedenti aveva implacabilmente denunciato i crimini commessi dall’attuale regime politico russo contro la libertà. Viene allora a proposito la raccolta degli articoli della coraggiosa donna che sfidò un potere dispotico. Per questo (Editore Adelphi, Milano) viene infatti a colmare una lacuna per la conoscenza che noi tutti abbiamo delle motivazioni profonde che hanno spinto ad una protesta così precisa e documentata.

Pagina per pagina passano davanti al lettore, come in un film, le tristi e terribili vicende vissute dalla Cecenia, costretta a subire un dominio totale imposto con la forza. La tragedia di Grozni e delle terre caucasiche rivive in tutta la violenza usata contro la popolazione. La stessa esperienza terrificante di Beslan (dove – si ricorderà – furono massacrati tanti bambini innocenti con le loro maestre ad opera di una banda di terroristi) viene così inquadrata in un più vasto contesto storico e politico, con il racconto minuzioso e preciso di tante nefandezze compiute per impedire che la verità venisse alla luce. L’eliminazione degli avversari politici divenuta prassi costante, la scomparsa violenta dei testimoni, le minacce, il silenzio a livello internazionale sono tutte prove inquietanti con una situazione che riconduce alla brutalità del “gran terrore” nell’Unione Sovietica degli anni ’30.

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Anna Politkovskaja

La scrittrice, nei suoi resoconti ed articoli, mette in chiara luce le prepotenze e il cinismo di un gruppo dirigente corrotto, incurante dei richiami alla giustizia. L’intero libro è conferma della sussistenza di una significativa capacità di reagire che ha trovato in Anna un campione capace di rendere esplicita una realtà troppo a lungo taciuta.

L’esperienza della Politkovskaja – che ha pagato con la vita la sua tenace volontà di far conoscere al mondo le condizioni reali dei paesi caucasici e dell’intera Russia può insegnare molte cose ai colti e intellettuali dell’Occidente.

Riportiamo infine una osservazione contenuta negli atti pubblicati dal 1999 al 2006 sul giornale moscovita “Navaja Gazeta”.

“La società si sta spaccando a seconda di come reagisce alla nostra stalinizzazione di fatto, dove con stalinizzazione intendo l’uccidere per far sì che non si parli, a sola discrezione dei boia in divisa”.



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