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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

INTERVISTA A PUPI AVATI E AL CAST DEL FILM "IL FIGLIO PIU’ PICCOLO"

venerdì 12 febbraio 2010

Argomenti: Interviste
Argomenti: Prime Cinema

Uscirà il 12 febbraio il film “Il figlio più piccolo”che vede riuniti attori eccellenti quali: Christian De Sica, Luca Zingaretti, Laura Morante ed il giovane Nicola Nocella.

L’incontro con la stampa avviene dopo la visione del film, un vero capolavoro, come da sempre, Pupi Avati ci ha abituato.

Chiediamo al famoso regista come è nata l’idea di scrivere e dirigere questo film.

Ci risponde che, in un certo senso, la storia fa parte di una trilogia dedicata alla famiglia che resta il punto di riferimento più importante, in un mondo dominato dall’indifferenza, dalla mancanza di valori e da una profonda scorrettezza. Avati si dichiara “indignato” e reagisce cercando di mettere in luce e valutare l’innocenza, i buoni sentimenti con la speranza che scuotano le coscienze.

A De Sica chiediamo quali sono state le difficoltà incontrate e se, secondo lui, il film sarebbe piaciuto a suo padre. Christian risponde che, lavorando con un grande Maestro e con un cast d’eccezione, si è trovato a suo agio e che il film sarebbe piaciuto sicuramente anche al padre Vittorio che, sotto molti aspetti, possedeva l’ingenuità e la sensibilità di Avati.

Laura Morante, a proposito del suo personaggio, ci dice che Fiamma è una donna semplice, un po’ ridicola, ma di animo buono e che vive in un mondo fuori della realtà.

Ha impiegato tutta la sua vis comica per rendere il meglio di sè e ha recitato con grande serietà un ruolo divertente.

Luca Zingaretti non è più riconoscibile come il Commissario Montalbano e dà prova di una intensa interpretazione nel ruolo di Bollino, il deus ex machina dell’intera vicenda. Ci dice che, anche se la trama del film è estremamente drammatica e crudele, quello che più colpisce è la disinvoltura con cui agiscono i vari personaggi che più che immorali, sono amorali e non si rendono conto del male che fanno.

Chiediamo ancora a Pupi Avati se si è ispirato a qualche avvenimento di cronaca recente.

“Sicuramente si, ma soprattutto, ho voluto descrivere la mia Bologna, con tutti i problemi quotidiani, specie le disillusioni dei giovani. Sono stato felice di aver incontrato Nicola Nocella, perché rappresenta in pieno l’interprete che volevo: un bravo ragazzo inserito, nella vita reale, in una famiglia perbene.

Circa i riferimenti a Carlo Delle Piane, Nocella ci confessa che, frequentando l’Actors Studio diretto da Giancarlo Giannini, ha studiato a fondo tutti i grandi del nostro Cinema, ma ha recitato con grande naturalezza e spontaneità, nonostante il ruolo importante che, per la prima volta, gli era stato assegnato.

Conclude la conferenza-stampa il regista che sottolinea il momento difficile che il nostro Paese sta attraversando che, secondo lui “ha perso tutto” perché ci si basa soprattutto su convegni, talk show ed altre banalità Si dovrebbe mettere in campo, invece, la propria creatività, concentrandosi su se stessi per pensare, riflettere, lontani dalla confusione dilagante: solo così possono nascere nuove idee e nuovi progetti.



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