Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

SABRINA ROSATI, UN’ATTRICE IN ASCESA

giovedì 1 ottobre 2009

Argomenti: Arte, artisti

Qualche anno fa, proprio sulle pagine di questa rivista, apparve un’intervista all’esordiente Sabrina Rosati L’abbiamo rincontrata oggi e, a quattro anni di distanza, ci siamo fatti raccontare la vita e le speranze di un’attrice tedesca in Italia.

Fregene, giugno 2009 Un noto lido romano, la luce tiepida di un giugno incipiente, la lieve brezza marina ed una gustosa colazione di frutti di mare e fresco Greco di Tufo, fanno da ottimo sfondo ad un’intervista sincera con Sabrina Rosati.

- Sono passati quattro anni dalla nostra prima intervista. Com’è la vita di oggi di Sabrina?
- E’sempre avventurosa, bella, spiritosa… piena di viaggi ed incontri nuovi. Insomma, direi proprio soddisfacente.

- Il cuore segue la carriera o la carriera segue il cuore?
- (Imbarazzo sorridente) Direi che il cuore segue la carriera….

- In che senso?
- Dunque, scelgo il lavoro perché esso mi appassiona come potrebbe farmi un uomo misterioso e poi rende felice il mio cuore ballerino. Credo che ogni lavoro veramente sentito, specie quello che cerco di fare, debba accordarsi a ciò che più profondamente si sente: nel mio caso, tanta passione. La stessa passione condita all’ardore con cui ciascuno di noi dovrebbe vivere (sempre in teoria…anche perché è anche un privilegio scegliere come vivere!

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- La sua attività cinematografica dove l’ha portata?
- Il mio primo step è stato in America. Dopo, sono tornata in Italia dove, al “Festival Internazionale di Roma”, ho partecipato col mio cortometraggio “Tracce di Cristo” di Gianni Volpe che è stato proiettato anche al “Film Festival di Salerno”. Sono seguiti vari giri di promozione. Devo però affermare che qui da voi, essendo io tedesca (pazza amante dell’Italia) e magari, dicendo quello che sto per dire mi tirerò critiche e bisbigli dai malpensanti, è molto difficile essere valutate in maniera seria e professionale. C’è troppa dietrologia sessuale. Bisogna interrompere quest’ingiusta e limitata catena ed aprire la mente ad una nuova formula di valutazione delle c.d. “donne che amano e vogliono diventare attrici”. E’un argomento che mi sente molto coinvolta perché, ahimè, a differenza di molte che lo negano, mi sono capitati spiacevoli incidenti.

- Ovvero esplicite richieste sessuali?
- Assolutamente sì. Ma basta credere in se stesse ed arriverà un giorno in cui la qualità personale uscirà senza orrendi compromessi (Sorride). In Germania c’è un’atmosfera differente o tutto il mondo è un paese? Sì e no. In Germania, specialmente a Monaco di Baviera (N.d.R. dove la Rosati lavora spesso) ti apprezzano prima per il talento poi … Ognuno può essere libero di dare un’immagine di sé di un certo tipo. Non ci si propone in maniera ostentata come ho visto fare spesso qui da voi. Non voglio fare un j’accuse ma, essendo un po’ cittadina del mondo, mi permetto di esprimere la mia opinione su questo delicato argomento.

- Ultimamente, quindi, il suo lavoro si è svolto per lo più a Monaco di Baviera. Che tipo di personaggi ha interpretato? E a quali è più affezionata?

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- Spesso ai cast ho avuto la possibilità di scegliere tra personaggi buoni e quelli cattivi o più ambigui. Sinceramente, mi piacciono di più quelli cupi e pieni di ombre perché sanno mettere in discussione molti risvolti psicologici dando quindi spazio, in ciascuno di noi, all’eruzione interiore. Per esempio, nell’ultima fiction tedesca che ho girato (“Lenssen&partners” in onda su Sat1) faccio una donna molto ambigua che fa credere di aiutare il detective di turno e tutto il suo gruppo. In realtà, faccio fare il colpo grosso al mio amore che è un temibile boss! (E forse in questo c’è anche un po’ della mia vita…)

- Vuol dire che le è capitato d’imbattersi in relazioni pericolose al limite della legalità?
- Ci sarà tempo per una mia autobiografia (Ride..)

- Massimo riserbo sulla sua vita privata ma in merito ai prossimi progetti in cantiere può dirci qualcosa?
- Mi sto organizzando per tornare a New York. Ci vorrà un po’ di tempo e pazienza. L’America realizza, da sempre, i più svariati sogni. Solo per chi sa ancora sognare.



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