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Rubrica: LETTURE CONSIGLIATE

Quando il governo decise di assassinare mio padre e mia madre, (Zambon Editore, Torino); Il futuro del sindacato, (Edizioni Lavoro, Roma, 2007); Il carcere, (Guerra edizioni, Perugia, 2008)

Libri letti

Segnalazioni
lunedì 18 maggio 2009

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Autori Vari

L’uccisione dei coniugi Ethel e Julian Rosenberg decretata dai tribunali americani sulla base di una accusa – non dimenticata – di spionaggio, rappresentò, nella fase iniziale della radicale contrapposizione tra Stati Uniti e Russia comunista, un esempio di come l’estesa rigidità di tali rapporti avesse creato un’atmosfera che minacciava la stessa certezza del diritto in paesi di tradizione liberale. Ora è il figlio della coppia, Robert Meeropol, a raccontare come andarono le cose Quando il governo decise di assassinare mio padre e mia madre (Zambon Editore, Torino). Lettura emozionante ed istruttiva di come le prove furono “costruite a tavolino” dalla CIA e dalla FBI. Fu un vero e proprio processo farsa, come ben spiega il libro che si connette alla vita stessa dell’autore e con le successive vicende della politica internazionale USA.


Guido Baglioni e Domenico Paparella hanno raccolto in Il futuro del sindacato. Capacità e innovazione (Edizioni Lavoro, Roma, 2007) una serie di saggi dell’attuale condizione del sindacato in Italia, con particolare riferimento alle conseguenze che i processi di innovazione e globalizzazione hanno determinato nella realtà operativa delle relazioni industriali. La tutela sindacale – scrive lo stesso Baglioni – appare “accerchiata” perché i mutamenti nel funzionamento delle imprese e le trasformazioni tecnologiche richiedono, ad es., un coordinamento della contrattazione collettiva mentre cambiano le dimensioni dei fenomeni aggregativi. Dai conflitti di interessi presenti nel mondo del lavoro italiano (di Fiorella Kostoris Padoa Schioppa) ai vincoli europei (esaminato da Giuliano Cazzola) passano di fronte al lettore alcuni punti nodali del problema, al quale Franco Archibugi fornisce un quadro d’inquadramento generale richiamando il tema dell’economia associativa – dallo studioso già illustrato in importanti pubblicazioni come punto di riferimento per una economia post-industriale in grado di porre, in termini costruttivi, l’esigenza di governabilità da un lato e di garanzia del lavoro per il personale dall’altro. Un utile sollecitazione in temi magri di pensieri positivi di fronte ai disastri nei quali siamo costretti a vivere.


Il carcere. Le vie dell’educazione (Guerra edizioni, Perugia, 2008) offre modo ad uno dei maggiori studiosi di educazione degli adulti, Carmine Scaglioso, di spiegare con molta chiarezza come l’esperienza italiana presenti una serie di situazioni nelle quali i servizi predisposti nei luoghi di pena risultano insufficienti a consentire la piena attuazione del precetto costituzionale prevista per dare all’espiazione della pena una funzione rieducativa. Il libro contiene un’ampia documentazione diretta a verificare se l’attuale attrezzatura materiale e psicologica delle carceri offra una risposta alla nostra insicurezza e alle nostre paure. Ed è evidente che le prove presentate non consentano di dare una risposta soddisfacente e positiva. Una lettura molto utile per amministratori, politici ed educatori, come d’altronde è caratteristica dell’ampio ventaglio di pubblicazioni del prof. Scaglioso.



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