Rubrica: PASSATO E PRESENTE

Parte 1 - Berlino 1237-1918

BERLINO, capitale della cultura, con una storia molto movimentata - 1° parte

La conferenza presenta molto sinteticamente come Berlino si è evoluta nella storia, dalla sua fondazione fino ad oggi, enfatizzando soprattutto gli aspetti culturali
giovedì 16 aprile 2009

Argomenti: Mondo
Argomenti: Storia

Questo articolo è tratto dalle conferenze tenute il 13 marzo e il 2 di aprile 2009 rispettivamente presso la libreria Rinascita di Via Prospero Alpino e presso la sede UPTER del Villaggio Azzurro a Roma dalla autrice. Organizzata in collaborazione tra UPTER e Scena Illustrata.

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Berlino 1237-1918

Nell’anno 1987 Berlino ha festeggiato con grande calore in entrambe le parti della città allora ancora divisa in “Berlino Est” e “Berlino Ovest” i suoi 750 anni, cioè un’età che Roma aveva raggiunto all’incirca nell’anno zero.

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Brandeburgo tra l’Elba e l’Oder

Geograficamente Berlino è situata più o meno al centro del Brandeburgo in una zona tutta molto piatta e paludosa.Per dare un’idea possiamo ricordare che oggi, la collina più alta della città è il luogo dove, dopo la seconda guerra mondiale, sono state accumulate le macerie – una sorta di Monte Testaccio moderno. Qui nel Brandeburgo è iniziata la storia della Prussia che per tanto tempo ha costituito un binomio con Berlino.

I secoli XIII, XIV, XV

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L’isola dei musei dove sorgeva Cöllin

Certamente anche la storia di Berlino è iniziata prima del 1237, data della prima testimonianza scritta che ci è giunta della sua esistenza. Sappiamo che „Cöllin“ la parte più antica della città, fondata sull’isola formata dalle due braccia del fiume Sprea, e „Berlin“ di fronte sulla riva nord orientale. Erano due insediamenti commerciali con mercati importanti per la regione.

Due fiumi sono essenziali per lo sviluppo della città, la Sprea e il fiume Havel nel quale la Sprea sbocca poco più in là dell’antico insediamento. Intorno a Berlino troviamo tanti altri fiumi e laghi, una zona sabbiosa, dove crescono grandi boschi di pino rosso.

Chi impara il tedesco impara che l’accento tedesco tende a cadere sulla prima sillaba – e invece viene subito corretto se pronuncia “Bérlin”. Correttamente si pronuncia “Berlìn”, come “Cöllìn”, “Schwerìn”, “Stettìn”: tutti questi nomi portano l’accento sulla seconda sillaba, in fatti non sono nomi tedeschi ma nomi slavi (come tanti altri nomi locali che finiscono in “-ow” (Treptow) o “–itz” (Strelitz). Effettivamente tutte le antiche città della regione sono insediamenti slavi visto che i Germani avevano lasciato le zone all’est del fiume Elba, che collega Amburgo e Dresda, fin dal periodo della caduta di Roma.

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Mark Brandenburg 1320 Askanien

Fin dal XII secolo da un lato sia i principi tedeschi a ovest dell’Elba che i principi polacchi dall’altra parte si spinsero verso questa zona intorno a Berlino dove regnò una dinastia slava autoctona.

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La costituzione come città si fa risalire al regno della casa degli Askani tra il 1237 e il 1244 sotto Otto e Giovanni, nipoti del Margravio Alberto “l’Orso” da cui forse deriva il simbolo attuale di Berlino. (Ma ovviamente esistono altre interpretazioni di come l’orso sia diventato simbolo della città).

Oggi l’orso è presente in varie forme come monumento nella città, nel “Tiergarten” e nei parchi, nelle strade e vicino alla Nikolaikirche. La statuina dell’orso che viene dato come premio al Festival del cinema di Berlino è la copia in piccolo di un monumento (Renée Sintenis) che si trovava a “Dreilinden”, presso un posto di controllo per chi arrivava dalla Germania Occidentale sulla strada nella città divisa. Quando nel 1320 morì l’ultimo dei principi della casata degli Askani, i principi della zona a ovest dell’Elba colsero l’occasione di espandersi e con l’aiuto dei vescovi di Magdeburg (sulla riva ovest dell’Elba) riuscirono a cacciare gli slavi dalle loro residenze e ad occupare la zona.

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I territori dei Cavalieri Teutonici
Al centro la Prussia e Koenigsberg

In seguito diversi principi tedeschi si contesero la supremazia nella zona. Intervenne finanche il Papa di Roma. La popolazione non venne mai interpellata e per più di vent’anni (1324 -1347) le due città furono scomunicate per l’assassinio del preposto.

Nel 1411 il Brandenburgo venne data come feudo al burgravio di Norimberga del casato degli Hohenzollern. Così è cominciata l’ascesa degli Hohenzollern, futuri re prussiani e imperatori tedeschi, la cui storia è strettamente legata a quella di Berlino.

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Hohenzollernburg

I primi margravi del casato degli Hohenzollern però non amarono molto quel loro feudo così lontano dalle loro terre di origine nel sud della Germania. Dall’altro lato la popolazione e la nobiltà della Mark Brandenburg si ribellarono con ardore contro i loro nuovi signori; soprattutto a Berlino che era allora la città più importante della regione.

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Città della Lega Anseatica

Le due città di Berlin e Collin furono mercati all’interno della Lega Anseatica. Si misero a capo di un’alleanza di città delle Marche per la difesa contro il banditismo diffuso, ma anche contro le invasioni degli Hussiti boemi, un importante movimento di riforma religiosa (Jan Hus). Ebbero il diritto di zecca e di giurisdizione e Berlino sperava di diventare una città libera sottomessa direttamente all’impero.

Gli artigiani e commercianti, come fornai, scarpieri, tessitori, macellai, conciatori e pellicciai delle due città si dettero dei regolamenti sulla formazione professionale, l’accesso alla professione e sui prezzi. Tutto ciò fece temere al margravio per la stabilità della sua posizione e quindi si oppose all’unione tra le due città e stabilì che solo a lui spettava promulgare i regolamenti delle corporazioni degli artigiani. Il secondo margravio dovette reprimere la ribellione con la forza (1448) e imporre la sua presenza: proibì qualunque unione tra le città, divise nuovamente Cöllin e Berlin, distrusse il loro municipio, costruito come simbolo dell’unità su un lungo ponte sulla Sprea, ed eresse il suo castello sull’isola Cöllin, allo stesso posto dove l’ultimo castello degli Hohenzollern fu distrutto negli anni ’50 del 1900 per far posto al parlamento della Germania orientale.

Nell’anno 1400 le due città insieme avevano ca. 8.500 abitanti, 1.100 case, 3 municipi, 3 ospedali, chiese e monasteri e naturalmente il castello con la corte (in confronto: intorno al 1400 si stima che Roma fosse scesa ad una popolazione tra 20.000 e 30.000, Parigi aveva ca. 270.000 abitanti).

La relazione tra i cittadini della capitale e la corte rimase molto problematica. Mentre i principi Hohenzollern ingrandirono con un astuta politica diplomatica e con dei matrimoni il loro territorio nell’ovest della Germania e verso l’est, anche le due città Cöllin e Berlin si svilupparono.

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Kammergericht

Nel 1470 Berlino diventò città residenza e nel 1499 il margravio istaurò a Berlino una corte d’appello che 40 anni più tardi diventò corte suprema “Kammergericht” per tutto il territorio. Spesso nella sua storia questo “Kammergericht” di Berlino sorprese per le sue sentenze, testimonianze di grande indipendenza, che più volte condannarono chiaramente l’agire delle autorità amministrative o addirittura del re. Nel ‘700 in Francia si diceva: “Il y a des juges à Berlin!” Quando secoli dopo, i Nazisti vollero far pendere la loro bandiera dalla cupola dell’allora sede della corte, il giudice supremo si rifiutò di consegnare la chiave che dava accesso alla cupola, se la portò a casa e diede le dimissioni.

Berlino continuò a crescere, ma, come successe altre volte precedentemente, arrivò la peste. Questa volta la città cercò di intervenire. Nel 1572 fu portato il primo acquedotto in città e poco dopo fu dato un nuovo regolamento sulla nettezza urbana. Si costruirono nuovi castelli (Grunewald, Oranienburg).

Il XVI secolo

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Martin Luther

Il ‘500 è il secolo della riforma luterana (Martin Luther 1517 a Wittenberg appende le sue 95 Tesi) che si diffuse rapidamente in tutti i territori tedeschi e non solo. I sovrani si sentirono minacciati da una fede che, senza intermediari, doveva venire direttamente da dio. A Berlino nel 1524 fu proibito di leggere la bibbia nella traduzione in tedesco appena pubblicata da Martin Luther. Il principe si oppose fortemente alla riforma, ma sua moglie abbracciò quasi subito le nuove idee e nel 1525 fuggì via da Berlino.

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Nikolaikirche

Nel febbraio del 1538 i cittadini di Berlin-Cöllin furono abbastanza fiduciosi per chiedere al principe elettore il permesso di celebrare la comunione secondo il rito luterano nella antica chiesa della città, la Nikolaikirche. Il permesso venne concesso e nel novembre dello stesso anno l’elettore Joachim II accettò la riforma e abbracciò la fede luterana.

Ancora nel XVI secolo è importante notare che si è formato il primo Ducato di PrussiaIl Gran Maestro dell’Ordine Teutonico (un Hohenzollern) abbraccia la fede luterana e secolarizza tutte le proprietà dell’ordine e come nuovo duca della Prussia si mette sotto la protezione del re polacco (1523).

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La strage degli Ugonotti agosto 1572

La Prussia fù il primo stato evangelico della storia e la sua capitale era Königsberg.

Tutto il secolo XVI è caratterizzato nell’Europa centrale da continue battaglie “a sfondo religioso”, tra principi, impero (Carlo V) e papato. Ricordiamo che nell’agosto 1572 in Francia c’è stata la strage di San Bartolomeo contro gli Ugonotti, i quali hanno poi avuto notevole influenza nello sviluppo di Berlino.

L’Elettore Johann Sigismund (1572 - 1620)

Nel 1613 un secolo circa dopo la riforma, l’elettore (Kurfürst Johann Sigismund) si converte al Calvinismo. La popolazione però rimase fedele alla fede luterana. Con l’Editto di Tolleranza (1614) da lui promulgato, lasciò ai suoi sudditi la loro fede luterana e si appellò ad una reciproca tolleranza. Venne contestato e criticato duramente, ma creò la base per una città più tollerante che nel seguito porterà aspetti molto positivi.

Proprio nel 1618, l’anno dell’inizio della guerra dei trent’anni, il Ducato di Prussia cadde in eredità al Margravio del Brandenburgo che si trovò così proprietario di un territorio che lo poneva tra i principi più importanti in Europa. Nel frattempo si aprirono a Berlino le prime tipografie e già nel 1617 venne pubblicato il prima settimanale.

Dal 1618 al 1648 la Guerra dei trent’anni devastò buona parte d’Europa, ma per più di vent’anni si svolge soprattutto nel territorio del Brandenburgo, che dal 1626 fu continuamente luogo di grandi battaglie. Nel 1648, dopo la pace della Westfalia, Berlino aveva perso più della metà della sua popolazione, più per le carestie e le terribili epidemie che continuamene attraversavano il paese, che per la guerra stessa.

Il duca e principe elettore che dal 1638 aveva spostato la sua residenza a Königsberg, capitale del ducato della Prussia tornò finalmente a Berlino.

Il Grande Principe Elettore Federico Guglielmo I (1640 al 1688)

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Il Grande Principe Elettore

Con il “Grande Principe Elettore”, Federico Guglielmo I (regnò dal 1640 al 1688), cominciò la ricostruzione.Egli volle creare uno stato come regno assoluto e con un’ottima organizzazione statale centralizzata.

Aveva pertanto bisogno di persone di cultura, quindi creò il “Beamtentum”, ossia gli impiegati statali devono giurare fedeltà allo stato. Inoltre creò un enorme esercito (un soldato ogni 44 abitanti) non di mercenari, ma di soldati prussiani. Berlino stessa era diventata quindi una guarnigione e, prima che si potessero costruire le caserme adeguate, le 508 case borghesi di Berlino dovettero ospitare 1500 militari con le loro famiglie e la loro servitù. Un impresa difficile che creò non poche difficoltà.

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Dorothea

Serviva anche una degna capitale che rappresentasse lo stato. La seconda moglie del Grande Elettore, Dorothea von Holstein, ricevette da suo marito come regalo alcune zone lungo la strada “Unter den Linden” (sotto i tigli), che collega il castello con la zona del “Tiergarten”. Con un importante intervento urbanistico si crearono la “Dorotheenstadt” e poi la “Friedrichsstadt” che ancora oggi si riconoscono nella struttura urbanistica della città. Il Grande Elettore aprì inoltre una biblioteca a Berlino, un giardino botanico e nel 1662 introdusse per la prima volta l’obbligo scolastico. Ma soprattutto chiamò nuova gente nel suo territorio.

Federico Guglielmo I vede che le persecuzioni religiose possono offrire una grande opportunità al suo territorio così spopolato: a Berlino e in Prussia c’è l’editto di tolleranza che attrarre molti e che viene rinnovato nel 1685 con l’editto di Potsdam. Il principe elettore chiama i protestanti e vengono dalla Svizzera, dalla Boemia e dai Paesi Bassi, vengono dall’Palatinato e da Salisburgo, ma arrivano soprattutto 20.000 Ugonotti dalla Francia (1685). L’elettore dà a tutti il benvenuto. Nel ‘600 ci sono momenti in cui un quarto della popolazione di Berlino è straniera.

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Gendarmenplatz
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Zeughaus

I nuovi abitanti portano la loro cultura, i loro mestieri, la loro lingua. I privilegi che vengono concessi a loro sono tanti (esenzione dalle tasse per due anni, proprie scuole e chiese, una propria giurisdizione, terreni per costruire e per coltivare) che all’inizio rappresentano un motivo di forte tensioni con la popolazione berlinese. La città rimarrà segnata per sempre da quest’ondata di immigrazione. Architetti francesi e ingegneri e giardinieri olandesi svolgono incarichi importanti nella città. “Gendarmenplatz” con la sua armonia tra il duomo francese (architetti francesi) da un lato, il duomo tedesco dall’altro lato e il teatro (Schauspielhaus di architetti tedeschi) in mezzo è considerata la piazza più bella della città. Gli olandesi con le loro esperienze di canalizzazioni e irrigazioni creano giardini come quello di “Sanssouci” e strade alberate come “Unter den Linden”. La lingua francese lascia un segno indelebile nel dialetto, ma anche nella lingua colta della città. A Berlino, chi ha problemi, è in una “Bredullje” (bredouille) e chi cerca delle scuse fa “Fisematenten” (visiter ma tante).

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Castello di Charlottenburg

Ancora nel ‘600 comincia la costruzione del castello di Charlottenburg e l’allargamente del castello in città per opera dell’architetto Andreas Schlüter, che creerà pure il basso rilievo nel Zeughaus (arsenale) con la sua impressionante accusa alle sofferenze della guerra.

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La Charité

A Berlino vengono fondate una Accademia delle Belle Arti e una Società delle Scienze. Quest’ultima aveva il compito di stimolare nuove scoperte teoriche, che dovevano essere subito esaminate per trovare una loro applicazione e utilità pratica. A questo scopo servivano altre istituzioni scientifiche fondate a Berlino come l’accademia mineraria, l’osservatorio, l’accademia forestale, la Charité (l’ospedale sviluppatosi sulla casa della peste fondata nel 1710 fuori la città) e l’accademia veterinaria.

Benché agli immigrati fosse stata data la cittadinanza prussiana gli ugonotti rimasero per molto tempo ancora “prussiani francesi”. Si sposavano fra di loro e frequentavano scuole e parrocchie di lingua francese. Tra di loro c’era un certo numero di persone che non riusciva ad adattarsi al nuovo ambiente e non diventarono mai sedentari, i cosiddetti “coureurs”. Per evitare problemi i francesi si tassarono da soli per creare per queste persone le proprie strutture di accoglienza nelle loro comunità, per creare anche ospedali e orfanotrofi, più tardi imitati dallo stato prussiano. Ma lentamente i nuovi cittadini si integrarono e a Berlino cambiò il carattere stesso della popolazione.

1701 il primo Re IN Prussia

Il 18 gennaio del 1701 dopo altre guerre l’elettore e duca di Prussia Friedrich III principe elettore e margravio del Brandenburg (1688-1713) vide un’occasione per dare al suo regno il giusto peso. La Svezia e la Polonia garantiscono quando lui dopo un viaggio faticosissimo, in pieno inverno da Berlino a Königsberg, si era messo la corona in testa e si era dichiarato “re in Prussia”.

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Friedrich I Re in Prussia

Dopo pochi mesi il nuovo re torna a Berlino che sarà capitale di un grande reame evangelico che giocherà un ruolo importante nella storia europea. La sottomissione alla Polonia non c’è più e la Prussia si trova fuori dai confini dell’impero tedesco, una potenza completamente indipendente.

Una osservazione sui nomi propri dei re prussiani. Se i Savoia avevano tre nomi tra i quali si alternavano (Vittorio, Umberto e Emanuele), i re e più tardi gli imperatori prussiani ne avevano solo due che alternavano e che ogni tanti combinavano: si chiamavano o Federico (Friedrich) o Guglielmo (Wilhelm) o Federico Guglielmo (Friedrich Wilhelm).

Agli aggettivi derivati dai loro nomi viene però attribuito un periodo ben preciso, ad esempio: per periodo “frideriziano” s’intende il periodo di Federico II il Grande (1740-1786), mentre il periodo “guglielmino” si riferisce all’ultimo imperatore Guglielmo II (1888-1918).

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Stemmi di Berlino 1709

Nel 1709 Berlino insieme a Cöllin, Dorotheenstadt, Friedrichswerder e Friedrichsstadt si uniscono sotto il nome di Berlino. Il giorno dopo il consiglio comunale della nuova città si riunisce per la prima volta.

Il settecento è il periodo in cui la Prussia mostra tutte le caratteristiche che vengono comunemente legato a questo nome e Berlino ne è la manifestazione più evidente.

Il re soldato Federico Guglielmo I (1713-1740)

Il secondo re delle Prussia Friedrich Wilhelm I viene chiamato “Soldatenkönig”, il “re soldato”. Deve risparmiare dopo il periodo in cui suo padre aveva cercato di dare fasto al nuovo regno. Architetti e artisti si vedono costretti a lasciare Berlino dove non trovano più incarichi. Il re ritiene che il suo compito sia la stabilizzazione dell’economia e soprattutto l’organizzazione militare del paese. Si reclutano soldati non solo nella Prussia e spesso si usa pure la forza per “convincere” i giovani a farsi militari.

Intorno alla città, che nel 1730 conta 80.000 abitanti, si costruiscono nuove mura. I giardini di fronte al castello della città vengono utilizzati come campo marzio. Già nel 1688 nella Prussia c’era un soldato ogni 44 abitanti.

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Soldatenkönig Friedrich Wilhelm I

Il numero aumenta ancora, ma il “re soldato” permette ai figli dei contadini di lavorare i loro campi per buona parte dell’anno mantenendo il loro stato di soldati. A Berlino si fondano i primi stabilimenti manifatturieri soprattutto per la tessitura e la lavorazione della lana. La produzione non doveva più soddisfare le esigenze dei ceti abbienti, ma orientarsi ai bisogni dell’esercito.

Berlino era piena di divise perché i soldati ricevevano una divisa nuova ogni anno. Le divise vecchie, di ottima fattura e qualità, si passavano di mano e la divisa divenne l’abito tradizionale che caratterizzò l’immagine della vita nelle strade.

Federico il Grande (1740-1786)

Il terzo re della Prussia, Federico il Grande non era considerato un re soldato, ma un re filosofo. Invece sarà lui a combattere una serie di guerre molto sanguinose che portarono due volte all’occupazione della capitale prussiana. Alla fine di queste guerre sarà re “della” Prussia e non più “nella” Prussia e avrà allargato il suo territorio ulteriormente ai danni di Maria Theresia d’Austria. Egli non ama molto Berlino e risiede quando possibile nel suo nuovo castello Sanssouci a Potsdam che diventò un’altra residenza.

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Sanssouci a Potsdam
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Federico il Grande

A Berlino il suo regno ha portato in prima linea di nuovo l’arte, la musica, l’architettura: nuovo splendore, e altri immigranti. La strada “Unter den Linden” viene allargata con sei file di tigli, c’è il progetto per il “Forum Fridericianum” che comprende i palazzi che più tardi ospiteranno l’università di Berlino, comprende il teatro dell’opera e l’antistante grande piazza; nasce il primo teatro a Berlino e il castello Bellevue che oggi è la residenza del presidente della repubblica.

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Castello Bellevue

Il vecchio duomo viene distrutto e se ne costruisce uno nuovo. Sul modello di una porta dell’antica Atene, l’architetto Carl Gotthard Langhans, già autore del teatro dell’opera, costruisce la porta di Brandenburgo (inaugurata nel 1791) che poco più tardi sarà incoronata dalla sua quadriga. In città vengono introdotti cartelli con i nomi delle strade e i numeri civici.

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1791 Brandeburg Tor
di Carl G. Langhans

Nasce uno stabilimento manifatturiero della porcellana, più tardi “Königliche Porzellanmanufaktur” (KPM) e uno stabilimento per la manifatturiera della seta. Esistono in fatti da tempo coltivazioni di gelso. Si provano i primi usi delle macchine a vapore (per esempio nella fabbricazione della porcellana e nella stampa). Vengono pubblicati numerosi giornali e settimanali e riviste specializzate. Esiste una censura e gli editori devono mandare un esemplare di tutti i libri pubblicati alla biblioteca reale.

Il re, considerato illuminato e amante della musica, attira grandi personaggi della cultura del suo tempo. Ospiterà Voltaire per qualche anno, davanti a lui suona Bach, che dedicherà “I concerti brandenburghesi” al suo periodo trascorso a Berlino. Goethe passa un periodo a Berlino e Potsdam, più tardi anche Schiller. Mozart e Beethoven tengono concerti a Berlino. Viene anche Casanova. Al nuovo teatro si rappresentano le opere teatrali tedesche più importanti dell’illuminismo come “Nathan il saggio”, un grande appello alla tolleranza religiosa, opera di G. E. Lessing.

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Berlino XVIII-XIX secolo Lo sviluppo dell’architettura e delle arti

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Victoriapark Kreuzberg Kreuz
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Neue Wache

Dall’inizio dell’Ottocento vediamo l’ascesa di Berlino a città grandissima, paragonabile solo a Londra e Parigi, a città di grande cultura e città industriale di grande importanza. L’architetto che dà l’identità allo spirito di questa città è Karl Friedrich Schinkel, che, in contatto con gli altri grandi personaggi culturali del suo tempo, influisce con il suo classicismo sulle idee dei suoi contemporanei non solo attraverso la sua architettura concreta, ma anche attraverso le sue opere scritte e l’insegnamento. Suo è il duomo e la Neue Wache, la chiesa di Friedrichswerder e il padiglione nuovo del castello di Charlottenburg; suo è anche il monumento nazionale per la memoria della presa di Parigi dopo le guerre napoleoniche sulla collina di Tempelhof, una grande croce, che prese il nome di Kreuzberg, nome più tardi trasferito a tutta quella parte della città.

La piazza delle parate militare prende il nome di Alexanderplatz in occasione della visita dello zar di tutte le Russie a Berlino (1805).

Il XIX secolo

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Fritz e Vicky

L’800 comincia con l’occupazione napoleonica della città. I Berlinesi vedono buona parte dei loro tesori sparire a Parigi, tra questi anche la quadriga della porta di Brandenburg. La famiglia reale lascia la città e le truppe francesi la occupano dal 1806 fino al 1808, mentre il filosofo Johann Gottlieb Fichte tiene un brillante discorso alla nazione tedesca.

A metà del secolo la principessa Vittoria (Vicky), moglie del principe erede (poi Federico III che regnò solo 99 giorni) e figlia della regina Vittoria d’Inghilterra, si lamenta con la madre della malsana situazione igienica nei castelli di Berlino e nella città.

Dal 1826 la strada “Unter den Linden” viene illuminata da lanterne a gas. Si comincia la costruzione del Landwehrkanal e del nuovo municipio di Berlino.

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Wilhelm von Humboldt

L’università di Berlino e tutto il sistema educativo godono di una nuova apertura mentale e delle linee guide elaborate dal ministro Wilhelm von Humboldt. L’Antico Museo costruito da Schinkel apre le sue porte. La Charité diventa facoltà di medicina della nuova università di Berlino e nel 1879 nasce l’università tecnica.

Ma nel 1848 il movimento rivoluzionario tocca anche Berlino. Gli operai e i ceti più poveri manifestano e chiedono libertà di parola e di riunione e uguali diritti per tutti i cittadini. Durante un discorso del re “ai suoi cari berlinesi” si comincia a sparare. 240 manifestanti e 20 soldati muoiono. Su richiesta dei manifestanti il re deve passare salutando davanti ai cadaveri. Egli promette delle concessioni, che alla fine non vengono date.

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Siemensstadt Kabelwerk Westend

Dopo le guerre contro la Francia nel 1871 il re prussiano Guglielmo I si fa incoronare imperatore tedesco a Versailles. Comincia un nuovo capitolo di storia.

Berlino sviluppa la sua industria. Nascono Siemens e la AEG.

Nel 1866 nasce il nuovo Westend come zona residenziale bella e moderna e nel 1880 si comincia la ristrutturazione del Kurfürstendamm.

Il periodo Guglielmino (1888-1818)

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1895 inaugurata Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche
Come era e come è oggi

Durante il periodo di Otto von Bismarck (1815-1898) nel 1871 il re prussiano Guglielmo I si fa incoronare imperatore tedesco a Versailles con il nome di Kaiser Guglielmo II.

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Heinrich Zille 1910

Come primo ministro e poi cancelliere Bismarck determina la politica della Prussia e del Reich tedesco in tutti i campi. La sua politica delle alleanze serve per stabilire degli equilibri in Europa che permettono una unificazione della Germania sotto l’egemonia prussiana.

Berlino cresce con grande rapidità. Nel 1877 ha un milione di abitanti, nel 1905 sono 2 milioni e nel 1930 saranno 4 milioni.

Molte sono le zone nuove costruite per i nuovi abitanti della città. Le zone degli operai sono densamente popolate. Le case a cinque e più piani vengono costruite intorno a piccoli cortili bui.

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Heinrich Zille

La povertà è grande, lo sfruttamento della classe operaia crea grandi tensioni sociali. Heinrich Zille, pittore e fotografo, ci ha lasciato le sue testimonianze.

Ma la classe borghese vive un momento di tranquillo sviluppo, di ricchezza e di crescente orgoglio nazionale. A Berlino si concentrano artisti, scrittori e giornalisti, ma la censura è severissima.

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Max Liebermann

Alcuni nomi famosi a Berlino: Theodor Fontane (1819-1898) nel romanzo “Der Stechlin” descrive Berlino a fine ‘800. Max Liebermann (1847-1935) famoso pittore berlinese, personaggio importante nell’ambiente artistico.

Alla fine del secolo (1896) troviamo questa descrizione di Berlino di Alfred Pietsch, autore e pittore: “Questi anni sono stati sufficienti per fare della città più sporca di tutto il globo quella più pulita; dalla città, famosa per la sua pavimentazione stradale miserabile, quella meglio lastricata; da una città dipendente dalle ca. 1000 carrozze come unico mezzo di trasporto a una città dotata della più completa rete stradale e di trasporto pubblico; da una città con le fogne aperte pestilenziali a quella più fornita di illimitato afflusso di acqua fresca e sana, creando a Berlino contemporaneamente il nodo ferroviario, punto centrale e punto di partenza più importante del continente europeo.”

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Siegesallee

Nel 1901 il Kaiser inaugura la “Siegesallee” che attraversa il Tiergarten. L’aveva fatta decorare di 32 statue che rappresentarono tutti i margravi e principi elettori del Brandenburgo e i re della Prussia fino al 1888, da Albrecht l’Orso fino a Federico Guglielmo II. Le opere, quasi tutte eseguite in maniera tradizionale e con pose eroiche, non hanno convinto i critici d’arte, ma i Berlinesi, sebbene prendessero in giro il nuovo percorso come “Puppenallee” e “Mar Marmora”, lo scelsero come meta delle loro gite domenicali e divenne presto un’attrazione turistica e una lezione di storia all’aria aperta per gli scolari. In occasione dell’inaugurazione, il Kaiser tiene un discorso in cui critica duramente l’arte moderna e la chiama “l’arte della cunetta”.

La grande guerra

L’imperialismo e la megalomania dell’imperatore portano alla tremenda prima guerra mondiale 1914 -1918 che si conclude con una disfatta devastante È la prima guerra che viene combattuta tra trincee e ’moderne’ tecnologie: mitragliatrici, aeroplani, mezzi corazzati, sommergibili e le armi chimiche, tra cui il gas. Oltre 15 milioni di morti

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Philipp Scheidemann

9 novembre 1918 abdicazione del Kaiser, l’impero prussiano è crollato.Lo stesso giorno Philipp Scheidemann nel Reichstag proclama la repubblica (che sarà poi detta di Weimar) in una situazione difficilissima

11 novembre 1918, la Germania firma l’armistizio con le forze dell’Intesa

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DIE WEIMAR REPUBLIK

Povertà e carestia e rivolte sociali: In Germania le carestie e malattie dovute alla guerra mietono altri milioni di vittime. I reduci invalidi e senza assistenza sono ridotti a chiedere la carità.

28 giugno 1919 Trattato di Versailles: Occupazione delle zone industriali, Sanzioni di guerra pretendono risarcimenti pesantissimi e disarmo dalla Germania. La Germania deve cedere parecchie regioni e subisce occupazioni e zone demilitarizzate. L’impero austriaco è ridotto alla sola Austria.

Con il crollo dell’impero e la proclamazione della repubblica tuttavia tanta energia creativa si libererà in una Berlino piena di contraddizioni e tensioni politiche e sociali.

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Thomas mann

Nella repubblica di Weimar la politica e l’industria troveranno un grande stimolo alla modernizzazione e rinnovamento. Con le libertà democratiche negli anni venti l’arte e la cultura raggiungono un clima creativo inatteso, che è entrato nella storia della cultura tedesca come Klassische Moderne (modernità classica): comincia quel breve periodo dal 1918 al 1933 che ha lasciato tanti segni.

P.S.

Nel prossimo articolo si vedrà il seguito di questa storia dal 1920 ai giorni nostri



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