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Rubrica: EDITORIALI

FESTIVAL DI SANREMO: TRA LEGGEREZZA ED IPOCRISIA

domenica 6 febbraio 2022

Argomenti: Attualità

Non c’è un media che non esalti il grande successo del Festival di quest’anno (il 72esimo), passando sopra , in nome della “leggerezza” (ritenuta necessaria per consolare gli animi in questo periodo di immense difficoltà,) allo sfarzo eccessivo, allo spreco di denaro, alla presenza, come in uno stadio, di un pubblico che, probabilmente, dalla galleria stracolma, non riusciva a vedere nulla e che, in platea, invece, poteva godere di uno spettacolo più visibile, tra gioielli e lustrini e continue standing ovation, spesso esagerate..

Ma, si sa, “Sanremo è Sanremo”!

E la musica? Il più delle volte mediocre e dai testi strampalati e di complicata comprensione, data la difficoltà di reperire, indubbiamente, nuove idee e data l’immensa mole di cantanti che, quotidianamente, pubblicano specie sui social, brani e motivi che si assomigliano tutti.

Amadeus, certamente, è un conduttore tra i più bravi e ha saputo dimostrare un’eccezionale resistenza, anche fisica, oltre ad un’innata simpatia e solida professionalità.

Le vallette che, in questa edizione, hanno visto ridotti i loro interventi, sono state abbastanza piacevoli e disinvolte, anche nei loro sermoni che, comunque, si sono prestati a varie critiche successive.

E che dire dei cantanti? Sono prevalsi gli eccentrici dal look esagerato, gli stravaganti, i controcorrente ad ogni costo che, di questi tempi, sono i beniamini assoluti dei giovani e dei social. I cantanti “tradizionali” ahimè sono stati davvero pochi e, mentre Gianni Morandi ha avuto un grande successo, grazie all’idea originale di far “coppia” con un superclasse come Jovanotti guadagnandosi il terzo posto, altri come Iva Zanicchi, Massimo Ranieri, Giusy Ferreri, Donatella Rettore hanno riscosso un tiepido consenso, mentre Orietta Berti, con il suo look quasi circense, ha sfiorato il ridicolo… Largo, comunque, ai giovani, in un mondo che si sta rivoluzionando, infrangendo valori e principi, un tempo intoccabili, con la speranza, comunque, che una corsa sfrenata ed incontrollata verso il successo ad ogni costo, non vada verso il basso.



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