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Rubrica: QUADRIFOGLIO

I FRATELLI DE FILIPPO

di SERGIO RUBINI
venerdì 17 dicembre 2021

Argomenti: CINEMA, Film

Un valido, tradizionale biopic

Presentato al Festival di Roma 2021, I fratelli De Filippo, di Sergio Rubini, narra la storia dei tre famosi fratelli che si svolse nella Napoli ai primi del ’900. Eduardo (Mario Autore), Peppino (Domenico Pinelli) e Titina (Anna Ferraioli Ravel) vivono insieme alla madre Luisa De Filippo (Susy Del Giudice), mentre il padre naturale Eduardo Scarpetta (Giancarlo Giannini), famoso attore e drammaturgo, si spaccia come loro zio, ma ha almeno il merito di aver inculcato loro l’amore per il teatro facendoli andare in scena fin da piccoli.

Come se non bastasse, alla sua morte (1925) lascia tutta l’eredità alla famiglia legittima e Vincenzo (Biagio Izzo), figlio legittimo, cerca di avere nella compagnia di attori, ereditata dal padre, anche i fratellastri Peppino ed Eduardo il quale subito entra in contrasto con lui. Affascinato dal teatro di Luigi Pirandello, Eduardo accetta di recitare per una compagnia di Milano, mentre Peppino prende il suo posto nella compagnia di Vincenzo, il che segnerà una grave frattura tra i due fratelli. Stanco di Milano, Eduardo torna a Napoli da Peppino e Titina e i tre iniziano a pensare di formare una compagnia propria, ma tra loro sorgono numerosi contrasti: Titina viene spesso considerata dai fratelli poco avvenente per interpretare certi ruoli, Peppino non sopporta la tendenza di Eduardo a voler primeggiare.

Eduardo, comunque, riesce a convincerli e insieme a loro scrive Sik-Sik, l’artefice magico, un atto unico che grazie a Titina viene messo in scena in uno spettacolo di rivista. Si apre così un periodo sereno per loro: Peppino si fidanza con Adele, cognata di Titina, mentre Eduardo sposa l’americana Dorothy. Ben presto, tuttavia, Vincenzo, li ostacola impedendo loro di ottenere ingaggi e i tre fratelli sono costretti a partire per una tournée in Sicilia, un’impresa disastrosa che li costringe a tornare a Napoli in difficoltà economiche.

Eduardo non si scoraggia e inizia a scrivere un nuovo atto unico, Natale in casa Cupiello, che 1931 riscuote un enorme successo. I De Filippo reciteranno insieme fino al 1944, quando si separeranno definitivamente per un ennesimo litigio tra Eduardo e Peppino. Titina si affermerà come attrice nelle commedie scritte per lei dal fratello, Peppino diventerà a sua volta commediografo e interprete di vari film, Eduardo diventerà uno dei più grandi drammaturghi del mondo. Per i tre fratelli insomma la vera, grande eredità paterna si rivelerà quella del talento, un talento di cui è privo l’arrogante figlio legittimo Vincenzo. E in effetti Scarpetta, intuendo le doti del figlio Eduardo gli dice in una scena del film: "Sei la punizione mia. Non ti ho dato il nome, ma tu ti sei rubata l’arte. Povero Vincenzino, figlio mio".

Rubini ha affermato in un’intervista: "È una storia di riscatto e speranza di persone che alla fine ce l’hanno fatta, un messaggio positivo per tutti". In verità è inevitabile il confronto con lo straordinario Qui rido io, di Mario Martone, anche se il più modesto biopic di Rubini rende un ulteriore omaggio a Eduardo, Peppino e Titina. Ripercorrendo gli episodi più importanti della loro vita, in un mix di vita privata e scene teatrali, Rubini si concentra di più su contrasti e relazioni tra i personaggi e sulla rievocazione di una Napoli collocata tra declino di bella époque e iniziale atmosfera fascista, mentre il teatro deve confrontarsi con il crescente interesse della gente per il cinema.

Un valido, tradizionale biopic, accompagnato dalle musiche di Nicola Piovani, supportato da bravi interpreti, come Giancarlo Giannini nei panni di Eduardo Scarpetta, Biagio Izzo nel ruolo del figlio Vincenzo, i tre giovani attori Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel che interpretano i fratelli De Filippo. Notevole anche la partecipazione di Marisa Laurito, Vincenzo Salemme,Nicola Di Pinto, Maurizio Micheli, Maurizio Casagrande. La sceneggiatura è di Rubini, Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, la fotografia di Fabio Cianchetti, i costumi sono di Maurizio Millenotti, le scenografie di Paola Comencini.

Sergio Rubini, attore, sceneggiatore e regista, è autore di diversi film tra i quali ricordiamo Prestazione straordinaria, Il viaggio della sposa, Tutto l’amore che c’è ,L’anima gemella, L’amore ritorna, La terra, Colpo d’occhio, L’uomo nero, Mi rifaccio vivo, Dobbiamo parlare ,Il grande spirito



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