Rubrica: CULTURA

JOHN STEINBECK: VITA E OPERE

Tra passato e presente
giovedì 6 maggio 2021

Argomenti: Letteratura e filosofia

“E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia”. (Furore, J. Steinbeck).

Strano a dirsi questa citazione mi è venuta in mente guardando il pluripremiato film “Nomadland”, poiché talvolta i ricordi di scrittori amati in gioventù riaffiora all’improvviso per associazioni di idee, insolite similitudini che avvicinano passato e presente e che ci fanno riflettere su vichiani corsi e ricorsi storici. E così, guardando il suddetto film sui nomadi disoccupati in Usa alla ricerca di lavori saltuari, mi son venuti in mente i romanzi di John Steinbeck sulle sofferenze dei miseri durante la Grande Depressione degli anni ‘30. Le crisi economiche colpiscono sempre le classi più umili da che mondo e mondo, ieri come oggi, nella nostra epoca segnata dalla pandemia

Tornando a John Steinbeck, fu senz’altro uno dei principali esponenti della cosiddetta Lost Generation (Generazione perduta), espressione usata da Hemingway nel romanzo Festa Mobile per definire coloro che furono giovani durante la prima guerra mondiale, tra loro molti artisti e letterati come lo stesso Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, T.Stearns Eliot, Alan Seeger, E. M. Remarque, Henry Miller, Ezra Pound, Faulkner ed altri. Inoltre chi ama non solo la letteratura, ma anche il cinema, avrà senz’altro apprezzato i numerosi film tratti dalle opere di Steinbeck, come viene evidenziato su Mymovies: https://www.mymovies.it/filmografia...

Profondo conoscitore dell’animo umano e delle sue passioni che ben descrisse nei suoi libri, John Ernst Steinbeck nacque nel1902 a Salina, figlio del tesoriere della contea di Monterey e di un’insegnante. Cresciuto con le sorelle Mary, Elizabeth e Esther, durante l’adolescenza iniziò a scrivere poesie e racconti. Frequentò poi corsi di scrittura creativa e letteratura inglese alla Stanford University, ma fu costretto a rinunciare agli studi. Cercò, comunque, di entrare nel mondo letterario, pubblicando poesie, racconti e articoli su giornali e riviste. Nel 1925 si trasferì a New York dove per breve tempo lavorò come giornalista del New York American. Tornato in California lavorò come custode di una residenza estiva e cominciò a scrivere il suo primo romanzo, intitolato “La Santa Rossa” (Cup of Gold).

Nel 1930 sposò Carol Henning e si trasferì con lei a Pacific Grove. Nel 1932 venne pubblicato il suo secondo romanzo “I Pascoli del Cielo” (The Pastures of Heaven), raccolta di storie di alcune famiglie contadine. Sempre alla vita contadina è ispirato “Al Dio Sconosciuto” (To a God Unknown) del 1933, che non ottenne alcun successo. L’anno seguente, nel 1934 perse la madre e poco dopo anche il padre. Veniva pubblicato, intanto, “Pian della Tortilla” (Tortilla Flat), una svolta importante per la sua vita, poiché i diritti del libro furono acquistati da Hollywood. In seguito, lavorando per "San Francisco News", scrisse diversi articoli sulle condizioni degli immigrati in California dai quali trasse ispirazione per il romanzo “Uomini e Topi” (Of Mice and Men). Nel 1942 si separò dalla moglie e lasciò la California per stabilirsi a New York dove sposò la cantane Gwyndolyn Conger, ma anche da lei si separò pur avendo avuto un figlio, Thom Dopo una raccolta di racconti brevi pubblicata nel 1938 uscirà nel 1939 il suo romanzo più celebre, “Furore” (The Grapes of Wrath) che suscitò divergenti reazioni. Il successo tornò nel 1952 con “La Valle dell’Eden” (East of Eden). Come corrispondente del giornale francese "Le Figaro", tornò a vivere a New York, a Long Island, e nel 1961 scrisse “L’inverno del nostro scontento” e poi “Viaggio con Charley”, su un viaggio con il suo cane negli Usa . Dopo aver viaggiato in Europa, facendo tappa tra l’altro a Dublino, Capri, Roma e Firenze, John Steinbeck ottenne nel 1962 il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: "Per le sue scritture realistiche ed immaginative, unendo l’umore sensibile e la percezione sociale acuta". Infine dopo aver visitato Mosca, Praga e Varsavia e il Sud-Est asiatico, morì a New York il 20 dicembre del 1968. Le sue ceneri furono interrate a Salinas, sua città natale.

Ci sembra giusto riassumere in un breve excursus le sue opere più importanti. Eccole:1)”The Pastures of Heaven” (I pascoli del cielo) vengono narrate alcune storie di famiglie contadine come quella dei Munroe, nella bella e tranquilla valle dei pascoli del cielo in California, in cui Steinbeck riesce a descrivere personaggi passioni e sentimenti.2)”To a God Unknown” (Al Dio sconosciuto) narra la vicenda di una famiglia di contadini, i Wayne, che si trasferiscono dal Vermont in California nella speranza di trovare terre migliori, la siccità li riduce in rovina. Il capofamiglia decide di compiere un sacrificio mistico alla madre Terra versando il suo sangue per porre fine alla siccità. 3)”Tortilla Flat” (Pian della Tortilla) prende il nome dal Piano della Tortilla che è un quartiere di vecchie baracche a Monterey dove vivono i paisanos, discendenti dei californiani di sangue spagnolo che vivono di mille espedienti. Da esso venne tratto nel 1942 il film Gente allegra con la regia di Victor Fleming.4)”Of Mice and Men” (Uomini e topi) ambientato in una fattoria dove lavorano e vivono in dure condizioni alcuni braccianti salariati raccoglitori di orzo, fra i quali George, il protagonista, e il suo amico Lennie, dotato di una forza erculea ma ritardato mentale, che insieme sognano di poter avere una fattoria di loro proprietà, ma per un tragico evento non potrà realizzarsi. 5)”The Grapes of Wrath” (Furore), ebbe grande il successo, ma subì un violento attacco politico a causa delle descrizioni dei conflitti fra lavoratori stagionali e proprietari terrieri, poiché giudicato eccessivamente "di sinistra". Nonostante le critiche, il romanzo fu premiato nel 1940 con il Premio Pulitzer. Da Furore John Ford trasse, quello stesso anno, film omonimo interpretato da Henry Fonda che ottenne 7 nomination al premio Oscar. 6)”East of Eden” (La valle dell’Eden),storia drammatica di due fratelli, novelli Caino e Abele, e dei rapporti con il padre. Dal romanzo venne tratto da Elia Kazan, nel 1955, un famoso film dal titolo omonimo interpretato da James Dean e Julie Harris, che ottenne 4 nomination al premio oscar. 7)”The Winter of Our Discontent” (L’inverno del nostro scontento) un atto d’accusa amaro contro l’America del tempo. La storia si svolge nel Long Island dove Ethan Allen Hawley trascorre la vita tra la famiglia e il negozio di drogheria dove fa il commesso. Insoddisfatto per la vita che fa e influenzato dal mito americano di successo e ricchezza progetta una rapina perfetta.

I migliori libri di Steinbeck senza dubbio sono quelli della denuncia sociale che descrivono la California con la vita e i costumi degli abitanti della valle di Salinas, rievocati in modo toccante, realistico, umano. Come scrive Alfred Kazin: "Il dono di Steinbeck non consisteva tanto in una risorsa letteraria quanto in una visione della vita profondamente armoniosa e pacifica. In un periodo di esaurimento per tanti scrittori migliori di lui, egli si era immedesimato nella vita della vallata di Salinas, trovando un certo equilibrio spirituale nel far la cronaca dei cicli di vita dei coltivatori della vallata, dei suoi mistici, dei suoi avventurieri, studiando i suoi processi di sviluppo, immergendovisi con interesse affettuoso ed intimo per le vicende umane dal punto di vista biologico. Steinbeck si identifica talmente con la vita della sua vallata nativa, da ritrarne una comprensiva visione prospettica della natura animale della vita umana e un mezzo di riconciliazione con la gente come tale".

Giovanna D’Arbitrio



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