Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO

di Alessandra Millefiorini
venerdì 13 dicembre 2019

Argomenti: Musical

MERITATISSIMA STANDING OVATION ALLA PRIMA

(Teatro Brancaccio 12-15 Dicembre 2019 regia di Matteo Gastaldo) Torna al Brancaccio, oramai sede del musical nella capitale, la fantasmagorica carovana musicale di “Priscilla la Regina del Deserto”

Il lavoro teatrale tratto dalla commedia cult diretta da Stephan Elliott, premio Oscar per i migliori costumi, fu inizialmente stroncata dalla critica che accusava il regista di eccessiva frivolezza. Le tre drag queens Adam/Felicia, Bernadette e Tick-Mitzi a bordo dell’iconico torpedone rosa partono da Sidney per raggiungere Alice dove vive il figlio di Tick.

Il viaggio, già carico di attese, si rivelerà fondamentale per la vita delle tre girls. La storia e la vicende umane delle protagoniste sono invece tutt’altro che frivole.

Mitzi, Bernadette e Felicia indossano con orgoglio ed ironia i lustrini, le parrucche ed ogni altro accessorio che addosso a chiunque altra sembrerebbe eccessivo ma che visto indosso a loro appare del tutto normale. Forse è proprio questa la forza espressiva e comunicativa delle tre drag: rivendicare la normalità della stravaganza e dell’eccesso. In fondo l’arte di travestirsi è antica e loro la reinterpretano in chiave pop.

L’esuberanza, la provocazione, e la gioia di vivere – nonostante tutto - è raccontato con grande umanità e senso dell’umorismo ed il pubblico partecipa ai sentimenti rappresentati dai protagonisti: si ride (tanto); ci si commuove, ci si indigna delle meschinità e della cattiveria degli uomini. Bernadette, alta, fiera e dignitosa in realtà è la più maschile delle tre; Felicia è una giovane che ancora deve fare esperienza; Tick è alla scoperta del suo ruolo di padre, mai esercitato sino a quel momento.

La bravura delle protagoniste è indiscutibile. Grande voce ed interpretazione di Tick (Cristian Ruiz); vis comica incredibile di Bernadette, modernissima signora con dei tempi comici perfetti e una recitazione quasi televisiva; felina la presenza scenica di Felicia soprattutto quando sul tetto dell’autobus canta in playback l’aria della Traviata con la voce di Maria Callas: penso che anche la divina Callas avrebbe applaudito.

Ugualmente indiscutibile la bravura delle tre fantastiche voci femminili che replicano i grandi successi degli anni 80-90 con costumi “sculture”. L’opera dei costumisti merita un plauso speciale: 500 costumi favolosi per forme e colori.Ci si può imbattere da un momento all’altro in una fila di grandi cup cakes o in pennelli tutti rigorosamente rosa come Priscilla.

La musica è l’altra grande protagonista dello spettacolo che trascina il pubblico in un pot pourri musicale per cui è difficile rimanere seduti in poltrona e desiderare anche qualche piuma di struzzo da dimenare qua e là.

Si passa da Gloria Gaynor a Tina Turner da Madonna a Burt Bacharach per poi planare sulla mitica “Girls just want to have fun” interpretata magistralmente dal trio femminile. Il livello del cast è veramente alto e lo si apprezza soprattutto ascoltando le loro interpretazioni musicali di stampo tipicamente “Broadway”.

Due ore di spettacolo a tutto tondo con un primo tempo travolgente a ritmo serrato ed un secondo tempo più teso all’introspezione dei personaggi con un emozionante duetto tra Tik ed il figlio che vede ed ama il padre per ciò che è. Senza pregiudizi.



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