https://www.traditionrolex.com/30 STRUTTURA PORTANTE DEL MITO-Scena Illustrata WEB


Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

STRUTTURA PORTANTE DEL MITO

L’Anima e il Corpo
sabato 17 febbraio 2018

Argomenti: Opinioni, riflessioni

La struttura portante del mito consiste nel fatto per cui il corpo è solo un involucro abitabile dall’anima, un involucro della spiritualità, ma comunque un involucro.

Se andiamo a studiare accademicamente centinaia di miti, si potrebbe estrapolare che in centinaia di miti si nota un motivo ricorrente: il corpo come involucro, come supporto, come servente. Ad esempio, l’eroe è di grande animo, questo grande animo alberga in un corpo, un corpo che può essere adeguato o inadeguato, per cui si viene a delineare una sorta di alleanza/belligeranza tra la grandezza dell’anima e la pochezza del corpo. In altri miti troviamo che una divinità, per comparire ad un umano, entra in un corpo: per esempio Marte che entra in un corpo di contadino.

Quando un re muore si dice che l’anima abbandona il corpo; grande era la sua dignità da vivo, ma ristretto comunque nella debolezza di un corpo. Troviamo Cristo che dice: lo spirito è forte, ma sta dentro un involucro delicato, la carne è debole.

Questa struttura non solo la troviamo nuda e cruda nel mito di Paride, ma la troviamo indirettamente con le molteplici implicazioni che questa struttura consente: il corpo può essere invaso da un’anima più potente del legittimo possessore di quel corpo. Chi è più potente invade l’involucro di un altro. Qui la Chiesa ci viene in aiuto: possiamo avere anche un buon fedele, ma se arriva il diavolo, lo invade, e abbiamo un indemoniato.

Nei millenni esistono una serie notevole di rituali che sono tesi ad esorcizzare l’invasamento, cioè a tenere lontani gli spiriti cattivi, perché, come può essere infestato il corpo, lo può essere anche la casa, il villaggio, la comunità etc.

C’è da notare che il discorso del corpo invaso non è un discorso primitivo, medievale, ma è un discorso radicato nella quotidianità, e addirittura proiettabile in un’ottica del futuro. Allora, per esempio, si fa un discorso di invadenza da parte della pubblicità, da parte dei mass media, da parte di psicosi collettive. Abbiamo i Tedeschi, popolo sano e civile, dove la sua psiche viene invasa da una ideologia nazista.

Nella fantascienza gli autori, pur proiettandosi nel futuro, non hanno escluso un mito antico, l’invasione di civiltà aliene che useranno i corpi terrestri come involucro.

Questo discorso del corpo/involucro ha un’altra caratteristica: quella di trovare comunque dei riscontri nel vissuto che vanno da blande situazioni ad altre plateali, gravi, talora gravissime. Un individuo che normalmente ha un comportamento specifico, lo chiamiamo “A”. “A” certe volte, all’improvviso, commette un gesto di maleducazione, cioè sembra avere dentro un folletto che glielo fa fare.

Quando questo avviene, noi diciamo: non sembri tu, tu non sei così, qualcuno è entrato in te. Salendo di gravità abbiamo ad esempio il bambino che normalmente è educato, però se lo mettiamo in un gruppo di bambini, si sfrena, diventa pazzo, non lo riconosciamo più, sembra invasato da un’entità diversa. Altra situazione più grave: quelli che all’improvviso danno in escandescenze e fanno delle stragi, cioè persone normali che ad un certo punto impazziscono, diventano belve.

Se noi prendiamo questi comportamenti da blandi a gravi, e con questo schema giriamo il mondo in lungo e in largo, ci accorgiamo che dalla preistoria ad oggi, prescindendo dal sesso o da altro, questa serie di cose accadono continuamente. Se uno è induista, l’indemoniato assumerà connotazioni elefantiache, poi arriverà l’esorcista che scaccerà il demone, e l’individuo torna ad essere una brava persona.

Praticamente ci troviamo un corpo che tende ad essere ben vestito, cioè un involucro che delimita abbastanza nitidamente il corpo. Però la psiche, presa in senso generale, ha dei confini meno definiti del corpo. Notiamo ad esempio che un individuo che non ha capito una cosa per tre anni, poi improvvisamente la capisce, oppure un individuo anche un po’ sciocco, che ha una qualità artistica in cui eccelle.

Individuati questi fattori, possiamo capire meglio la schizofrenia, cioè come gli individui in generale assumono comportamenti platealmente scorretti da situazioni blande a situazioni enormi. Allora abbiamo il buon padre di famiglia che però ha la mania dei francobolli per cui, quando guarda i francobolli bisogna lasciarlo stare, altrimenti diventa una belva.

Il problema è che viviamo in un mondo dove bisogna essere furbi anche se si è matti.



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