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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

GILLO DORFLES. ESSERE NEL TEMPO AL MACRO

lunedì 23 novembre 2015

Argomenti: Arte, artisti

domenica 22 novembre 2015
HENRAUX Spa e FONDAZIONE HENRAUX
per

“Gillo Dorfles. Essere nel tempo”
dal 27 novembre 2015 al 17 marzo 2016
Dagli archivi Henraux una significativa testimonianza di Dorfles sulla Biennale di Venezia del 1962 e le opere di Henraux esposte al Macro di Roma

- Henraux Spa e Fondazione Henraux sono lieti di annunciare la propria partecipazione alla mostra “Gillo Dorfles. Essere nel tempo” curata da Achille Bonito Oliva che si terrà a Roma, Museo MACRO, dal 27 novembre 2015 al 17 marzo 2016.

- In occasione della rassegna, che si propone di offrire un taglio inedito e approfondito del contributo di Gillo Dorfles nell’ambito della produzione artistica e culturale del Ventesimo secolo, verranno esposte, fra le opere componenti il percorso espositivo della mostra, l’opera originale di Gillo Dorfles “Senza titolo” del 1947 in terracotta dipinta e la riproduzione della stessa eseguita da Henraux in marmo Versilys, della collezione Henraux. La partecipazione di Henraux alla rassegna romana dedicata a Gillo Dorfles, la cui figura di artista e di critico, che ha attraversato con autorevolezza il ‘900 e i decenni del nuovo millennio, è per la storica azienda versiliese particolarmente significativa.

- Dorfles, già negli anni ’60, contribuiva, con il suo rigore critico, ai quaderni di Henraux “Marmo 1” dedicati all’arte plastica.

- Particolarmente significativo è il contributo che Gillo Dorfles pubblica su “Marmo 1” in occasione della XXXI Biennale di Venezia, la cui citazione, in merito alla scultura è che la stessa è “viva nella maggior parte dei padiglioni”. Dorfles aggiungeva rilevanti testimonianze sull’opera di Alberto Giacometti “Le sue filiformi figurine, più insidiosamente allettanti quando giungevano ad essere decisamente surreali, hanno, con l’andare degli anni, raggiunto una loro statica pateticità che le ha fatte rientrare entro quell’universo, tutto sommato, naturalistico dal quale nelle esperienze degli anni migliori l’artista si era distaccato”; della russo-americana Louise Nevelson “Ha gremito tre salette del padiglione statunitense delle sue curiose pareti, nere, bianche, dorate, e dei suoi totem candidi, e ha creato in queste sale un’atmosfera più suasiva e autentica di quella di ogni altro artista alla Biennale”; e dello spagnolo Pablo Serrano con “Bovedas para el Hombre”, che ha creato “tombe vuote, volte che s’inarcano sopra il nulla e che denunciano la presenza di un’assenza; quell’assenza di una realtà corporea e dimensionale, che forse costituisce uno dei problemi mai risolti ma sempre presenti nel panorama della scultura dei nostri giorni”.

- La scultura, il marmo e l’arte sono parte integrante della storia di Henraux, fin dalla sua fondazione nel 1821. Testimonianze storiche, come le citazioni del testo critico di Gillo Dorfles del 1962, sono parte del significativo corpus degli archivi dell’azienda, a disposizione di storici e critici dell’arte.



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