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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

INTERVISTA A FABIO GRAVINA

GRANDE REGISTA ED INTERPRETE DEL TEATRO NAPOLETANO
domenica 10 giugno 2007

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Interviste

Incontriamo Fabio Gravina al termine della stagione Teatrale 2006/07 al Teatro Prati che ha registrato, come al solito, un enorme successo di pubblico e di critica.

Il Teatro di Via degli Scipioni, un vero gioiello di visibilità e confort, è al primo posto nella classifica dei Teatri romani per affluenza di pubblico, con i suoi 1400 abbonati e gli altri affezionati spettatori che accorrono ogni anno per assistere a qualcosa di veramente divertente e artisticamente elevato.

Il tutto, grazie all’opera instancabile del Maestro Gravina che, da sempre, si dedica al “suo” teatro con estrema passione e dedizione assoluta.

Gli domandiamo:
- Come nasce la scelta di un’opera e la sua elaborazione?
- Delle commedie di Eduardo, Peppino De Filippo e di Scarpetta, preferisco quelle meno conosciute cui mi dedico con grande impegno nel rendere i dialoghi più concisi e moderni e nell’ adattare ai giorni nostri le battute, le situazioni e i personaggi studiandone la psicologia, per provocare la risata e l’immediata reazione del pubblico.

- Da quanto tempo si dedica al Teatro Napoletano?
- Ho iniziato da spettatore. Mio padre aveva comprato un abbonamento ed io andavo sempre ad assistere agli spettacoli con grandissimo interesse. Da bambino, ho iniziato a recitare in famiglia, poi a scuola ed in seguito in una Compagnia in Toscana.

Fabio Gravina

- Quanto si sente legato a questo genere teatrale?
- Ho amato sempre il teatro napoletano per la sua universalità. Basti pensare che Eduardo, come Pirandello, è l’autore più rappresentato nel mondo, perché i capolavori di entrambi, sono la vita stessa dell’uomo, con tutti i suoi drammi, il lato comico e la quotidianità e al pubblico piace tutto questo.

- Che cosa è per Lei “essere attore”? Esprimere se stesso, interpretare i testi mettendoci lo stato d’animo del momento che può variare da una serata all’altra, con sfumature diverse: E’ per questo che si potrebbe vedere più volte la stessa commedia e avvertire sempre qualcosa di nuovo.

- Lei parla spesso di “teatro napoletano” e di “napoletan teatro”. Quale è la differenza?
- Il “teatro napoletano” è quello che esprime l’anima di questo popolo straordinario e la sua filosofia di vita; il “napoletan teatro” è quello basato sulle battute scritte sui testi, con il dialetto e le gestualità adeguate, ma senza interiorità e sentimento e senza l’ apporto personale degli interpreti.

- Le sue commedie sono dirette ed interpretate da lei e dalla sua Compagnia. Riuscirebbe a recitare, con lo stesso coinvolgimento un lavoro diretto da un altro regista?
- Penso proprio che ogni spettacolo sia una mia “creatura”. Amo seguire con meticolosità ogni dettaglio della mia interpretazione e quella degli altri attori, preoccupandomi di ogni minimo particolare espressivo. Credo che come ogni regista, possiedo una lettura “personale” del testo.

- A proposito della commedia tuttora rappresentata “Per me, come se fosse”, che cosa ci può dire?
- Il testo di Peppino De Filippo è uno dei più comici. Come al solito, ho dovuto dapprima “togliere la polvere” ad alcuni dialoghi, lavorare sugli attori, comprendere psicologicamente la reazione del pubblico alle battute e alle situazioni, far emergere il carattere di un personaggio da piccole cose, come avviene a Camillo Tartaglia, il protagonista, che manifesta il plagio subito dall’Avvocato, con l’imitazione di un tic molto divertente. Anche la sostituzione del personaggio “suocera” con la “cognata”, rende la storia più verosimile ai giorni nostri, meno classica e tradizionale. Questo “lavoro” sui personaggi richiede una disciplina ferrea e molta disponibilità da parte degli interpreti, ma il risultato, poi, è sempre gratificante.

- Qual è il programma della prossima stagione?
- 4 Commedie: “Non ti pago!” di Eduardo De Filippo, “Il medico dei pazzi” di E. Scarpetta, “Non è vero, ma ci credo” di Peppino De Filippo ed infine “Cani e gatti”di Scarpetta.

Un programma ricco e molto allettante che, come avviene da anni, accoglierà tantissimi spettatori, amanti di un Teatro vero, reale, ricco di emozioni e divertimento che il Maestro Fabio Gravina, come nessun altro in questo momento, riesce a rappresentare con la passione e l’entusiasmo di chi ha saputo cogliere la più autentica essenza di una tradizione artistica, capace di sfidare il trascorrere del tempo.



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