Rubrica: COSTUME E SOCIETA’ |
NOVITA’ AL TEATRO QUIRINO di
domenica 22 dicembre 2013
Argomenti: Teatro TEATRO QUIRINO DAL 26 DICEMBRE ALL’8 GENNAIO A VOLTE “LE PAROLE” POSSONO UCCIDERE…. Artù - Ente Teatro Cronaca
Regia
Progetto Artistico Organizzazione Gianluca Ramazzotti Giuseppe Liguoro Produzione Ente Teatro Cronaca e Artù teatro Imprigionata in una buia cantina, Laura una psichiatra sui trent’anni guarda con orrore un video dove un uomo confessa di essere un serial killer. L’uomo apparentemente innocuo, è lo stesso che la tiene prigioniera. Ma chi è, in realtà, quest’uomo? Uno psicopatico? Qualcuno che ha a che fare con il passato di Laura? Chi è, e perché la tiene prigioniera? In un clima di tensione crescente inizia la sfida delle “Parole Incatenate”. La posta in gioco è la vita stessa di Laura. Il gioco comincia… Con la sua perfetta strutturazione, i suoi tocchi di crudeltà e perversione, e il suo convulso susseguirsi di colpi di scena, "Parole incatenate" non è solo un thriller mozzafiato ma una storia profonda e complessa, un duello senza esclusioni di colpi, in cui verità e finzione, desideri e bugie parlano della parte oscura e torbida che è in ciascuno di noi. XX Premio Born de Teatre en 1996/ Premio de la crítica Serrad’Or. NOTE DI REGIA
Un po’ come l’amore che può spegnersi lentamente, inaridire, fino a rivelarsi una trappola mortale per chi, per immaturità o vocazione ’missionaria’, si abbandona ingenuamente alle dinamiche malate del ’carnefice/vittima’, dalle grinfie del quale è difficile sottrarsi, specie se si è concesso troppo. Nella penombra, in silhouette, una giovane donna è seduta al centro della platea di quell’ex sala cinematografica, tra poltrone divelte e polverose. Davanti a lei, gigantesco, campeggia il primissimo piano del volto di un uomo, proiettato sul vecchio schermo strappato, impolverato, pieno di muffa. L’uomo nel video parla davanti a sé, guardando in camera, ancora sudato e affannato per l’omicidio che dice di aver appena commesso: presto confesserà di essere un serial killer e di aver già ucciso diciotto persone, una al mese, tutte scelte a caso. La giovane donna, legata e imbavagliata, assiste sola e inerme all’inquietante proiezione finché non si riaccendono le luci e quello stesso uomo, serafico e sorridente, appare accanto a lei. L’uomo ha sequestrato la ragazza e la costringe ad un inquietante gioco di società, un gioco di parole e sillabe da ’incatenare’ tra loro. Un gioco al massacro. In palio la vita di lei. Tra colpi bassi e cedimenti psicologici, scabrose verità, menzogne e calunnie infamanti, appare presto chiaro che i due si conoscono molto bene, in realtà. Le regole del ’gioco’ si mostrano ’imperfette’ e il loro rapporto, fatiscente e finto come il luogo che li ospita, rivela tutto il suo orrore… Un testo che non da respiro, magistralmente interpretato da Claudia e Francesco, due attori coraggiosi che si sono messi in gioco fino in fondo, con me, per dar vita e voce a questo disperato e doveroso monito.
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