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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’

ANTEPRIME CINEMA: E’ STATO IL FIGLIO

martedì 11 settembre 2012

Argomenti: CINEMA, Film

Un ritratto amaro e spietato di una Sicilia che non è certo quella del commissario Montalbano: la periferia di Palermo e una montagna di alveari di cemento con una squallida piazzetta interna dove giocano bambini più grandi della loro età, costretti a crescere in fretta per un futuro incerto e spesso non trasparente e per i quali una gita al mare con ombrelloni, fagotti e pranzo al sacco rappresenta lo svago più atteso e desiderato.

Una vita sempre uguale e monotona vissuta in miseria con lavori precari e con lo scarso guadagno che si può ricavare dalla rottamazione di vecchie navi da guerra abbandonate…
All’improvviso, la tragedia: la morte della piccola Serenella vittima di un regolamento di conti.
Da questo dramma nascerà, tuttavia, la speranza di un miglioramento economico per la famiglia Ciraulo, grazie ad un risarcimento dello Stato per le vittime di mafia.
L’iter burocratico, però, sarà lunghissimo e costringerà Nicola, il capofamiglia a ricorrere a prestiti da strozzinaggio, mentre l’arrivo del tanto sospirato denaro avrà tragiche conseguenze per tutti.

Il film di Daniele Virzì è un capolavoro di coerenza tra ambiente, linguaggio, carattere e fisicità dei personaggi, molti di essi non professionisti, oltre a Giselda Volodi e Aurora Quattrocchi davvero brave ed autentiche.
Su tutti, un grande Toni Servillo, il protagonista, che ha ottenuto al recente Festival di Venezia consensi unanimi per un film cui il pubblico ha riservato dieci minuti di applausi.

La storia ci riporta ad una Sicilia anni ‘70 ancorata in principi e tradizioni secolari capaci di superare ogni morale, in nome di un senso molto discutibile dell’”onore” che passa sopra a tutto e capace di soffocare sentimenti, sofferenze ed emozioni cui nessuno oserebbe mai opporsi.

Viene spontaneo chiedersi: è mai possibile che nel XXI secolo, mentre la scienza, la tecnologia, la cultura, le arti hanno fatto passi da gigante, in certi luoghi permangano ancora simili ideologie e comportamenti che definiremmo quasi selvaggi e primordiali?

Il film di Ciprì ci offre un motivo per dubitarne con un racconto davvero memorabile e che resterà a lungo dentro di noi.



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