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Rubrica: SCIENZA E DINTORNI

Viva la radio!

lunedì 26 maggio 2008

Argomenti: Ricordi

Non passa giorno, sera o notte che qualcuno dei miei amici vecchi e nuovi non mi dica – anzi mi ripeta per l’ennesima volta – che devo assolutamente collegarmi a Internet.

Qualcuno in modo suadente mi dice che ormai è uno strumento di lavoro indispensabile. Qualche altro, più brutalmente, finisce il suo invito in modo perentorio: Senza Internet non vai da nessuna parte.

Quando poi riesco a scansare gli amici, debbo fare i conti con i nipoti.

La più piccola fa già le ricerche per conto suo. Io poi non ho capito: se tutti gli alunni vanno su Internet per Montale, Manzoni , etc., non finiranno col dire le stesse cose? Io preferisco tornare al vecchio glorioso Bignami, anche se in questo caso ho la concorrenza di qualche nonna che ha avuto la mia stessa idea (e la furbizia) di conservarsi quel prezioso strumento.

Quindi, senza Internet io non andrei da nessuna parte.

Ma da qualche parte sono andato. A piedi, in bicicletta, in autostop, in shipstop. Questo ultimo è un termine coniato da me, per ricordarmi la traversata verso l’India fatto chiedendo il “passaggio” ad una nave mercantile. Il viaggio durò un mese.

L’inizio del mio pensiero riguardava la radio. Che, per me, è il più valido e meraviglioso strumento di comunicazione.

Da quando ero piccolo e ascoltavo i messaggi di Radio Londra. E poi il concerto di Toscanini per la riapertura della Scala. Le cronache di Niccolò Carosio, i concerti Martini e Rossi del lunedì sera, e, visto che siamo ai ricordi, anche Lucignolo.

Poi, crescendo, imparando le lingue e andando per il mondo, ho avuto sempre più interesse ad ascoltare. Quando c’è un argomento e ti sintonizzi su onde medie e lunghe ti rendi conto che l’evento ha una enorme attenzione, anche se non capisci quella data lingua.

Si potrà obiettare che le immagini è meglio vederle, che una foto vale mille parole. È vero. Ma ora che gli anni passano e anche gli occhi si stancano presto, io sono sempre più per la radio.

E , se non fosse per il rispetto ai miei amici e ai miei nipoti, direi: viva la radio, abbasso Internet.

Arturo Capasso



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