Rubrica: CULTURA

IL FENOMENO PARANOICO

giovedì 1 giugno 2006

Argomenti: Scienza

Un elemento caratteristico del fenomeno “paranoia” è la situazione ricorrente, la monotonia del contenuto delle idee deliranti; idee deliranti con varie gradazioni, dalla tenue alla grave. Ribaltando questo concetto, considerare che, laddove ci troviamo di fronte una monotonia di contenuti, dovrebbe scattare il campanello d’allarme e pensare che forse c’è idea delirante. Il consapevolizzare se è paranoia o meno non è facile.

Un altro elemento tipico del fenomeno paranoia è la somiglianza della paranoia in individui diversi, anche se provenienti da piattaforme biografiche (culturali, economiche, religiose, sessuali) diverse. Se un giovane va in paranoia, i suoi comportamenti e riflessioni sono molto simili a quelli di un vecchio in paranoia; la paranoia di un ignorante è molto simile a quella di un uomo colto: si potrebbe dire che quando stanno male paranoicamente, gli umani tendono a somigliarsi.

Una terza caratteristica abbastanza nota in senso generale, ma che andrebbe messa a fuoco, consapevolizzata etc, è che al centro dell’ideazione paranoica -cioè del fatto di ideare situazioni tendenzialmente non corrispondenti a ciò che sono gli avvenimenti in corso - c’è sempre l’idea di essere ingannato, di essere tradito, di essere aggredito, osservato, deriso, perseguitato, ostacolato, e variazioni su questi temi fondamentali; l’idea di essere osservato, con tutto il gioco di “mi ha guardato male”, “stasera non mi ha guardato”, “perché sta guardando quello lì” etc. La paura di essere tradito (che non è lo stesso discorso di essere ingannato): “non faccio questa operazione con Tizio perché adesso è solidale ma poi mi tradirà”. Il sospetto paranoico può investire tanto situazioni esterne che interne (del tipo perché ho pensato questo ? non compro questo oggetto perché poi si sfascerà, non vado a quella conferenza perché non ci capirò niente: la mia intelligenza mi tradirà). La paura di essere deriso: mi sento ridicolo. Sull’idea di essere ostacolato ognuno può fare una enciclopedia: il senso giornaliero che abbiamo di essere continuamente ostacolati, gli impedimenti, il malocchio, gli oggetti che non funzionano, le persone che non capiscono... sembra che tutto concorra per farci fare il doppio della fatica ! Anche qui si nota che questa ideazione paranoica prescinde dalla piattaforma biografica.

Un quarto elemento fondamentale è la situazione “monotona” basata sull’idea di essere al centro di una trama, di una rete interattiva, una vicenda, che possono essere più o meno evidenti, ma che solamente il paranoico capisce. In pratica ritiene di essere il solo qualificato a cogliere i segni di una tarma non evidente. Dati apparentemente banali, dati che si collocano sullo sfondo se considerati con buon senso, assumono significati-chiavi con l’approccio paranoico.

In realtà bisognerebbe insistere su queste note, ed approfondire le 4 caratteristiche fondamentali suddette, perché in effetti il fenomeno della paranoia è molto delicato, esteso, frequente e sofisticato. Tale fenomeno di fatto può verificarsi su piccole cose, nei sentimenti e negli affari, sino a cose importanti dove acquista dimensioni tragiche.

Attenzione che il discorso della paranoia può manifestarsi anche in comportamenti astratti e sofisticati di marca spirituale: l’artista che sente l’esigenza di dipingere ma non ci riesce e dice che è colpa del rumore cittadino, del fatto che ha mangiato troppo, dell’incomprensione di “lei” etc. L’esoterista che ad un certo punto si pone il problema per cui non riesce a progredire più sulla via della spiritualità “perché non ho un luogo per meditare, perché la famiglia mi ostacola, perché non ho tempo libero...”. Al limite, il discorso “sono tra quelli predestinati a riuscire sulla via dell’esoterismo oppure sono tagliato fuori ? farò in tempo a raggiungere l’obiettivo esoterico ? mi salverò ?”.

La figura con la quale la paranoia si prospetta è quella di una cerniera; una cerniera che, nell’idea del paranoico, salderebbe il manifesto con l’occulto (il presunto mondo man8festo è la signora del piano di sopra che lo perseguita, l’occulto è la trama alle sue spalle, il paranoico è la cerniera; in pratica si colloca come demiurgo). Allora abbiamo il sacerdote che fa da intermediario-cerniera tra il mondo manifesto dei fedeli e quello occulto di Dio, il politico che fa da delegato-cerniera tra il cittadino e lo stato, la madre nei confronti del bambino, tra lui, i suoi problemi, e il mondo occulto degli adulti dove “solo loro sanno le cose”. La madre che si convince di essere intermediaria tra un mondo occulto di cose capite e un mondo manifesto - tutti i giorni del bambino- è una madre che sta scivolando in una situazione paranoica.

Abbiamo poi la paranoia come indagine trasversale che consente di collegare dati apparentemente slegati tra loro riportandoli tutti all’interno di un modello unico, preciso, esatto, paradigmatico. Quante volte facciamo questa operazione ? Prendiamo per esempio l’ufficio; la situazione reale è che il capoufficio è stufo, non vede l’ora di andare in pensione, e tutte le cose tende a schivarle semplicemente perché è stanco; dei due colleghi, uno voleva fare il pittore e non c’è riuscito, l’altro ha problemi familiari. Su questa situazione il paranoico va a costruire un piano trasversale e dice “l’ambiente di lavoro ce l’ha con me”. Stranamente la schematizzazione della paranoia la ritroviamo anche nei discorsi di certi personaggi “io sono venuto a salvare tutto il genere umano”. Qual è il problema ? Questi personaggi erano dei paranoici, sia pure di alto livello, oppure i paranoici sono dei personaggi validi, oppure c’è una qualche differenza tra la paranoia e la dichiarazione di questi personaggi ? Il paranoico è un esoterista decoscente, agisce a livello istintuale, riunisce in un triangolo mortifero anziché coscienziale. Il paranoico non riconosce agli altri la loro stupidità.

Posiamo trovarci di fronte un fenomeno delicato, grave ed estremamente diffuso: quello degli individui che apparendo razionali, vengono collocati in posti di maggiore responsabilità, e se andiamo a leggere in chiave di presumibile paranoia i comportamenti di capi, di grossi politici, di ecclesiasti etc., ci accorgiamo che spesso ci troviamo di fronte a paranoici da manuale. Non per essere paranoici... ma attenzione che forse il mondo è dei paranoici e, se ci dovessimo trovare così, quanti e quali comportamenti nostri sono fatti sul modello dell’ideazione paranoica che abbiamo visto ?



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