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Rubrica: EDITORIALI

ITALIANI DI SERIE A E DI SERIE B

Editoriale novembre 2015
domenica 1 novembre 2015

Argomenti: Attualità
Argomenti: Opinioni, riflessioni

Come è noto, le cronache di tutti i giorni ci riportano notizie poco rassicuranti su fatti di violenza, furti, corruzione dilagante e quant’altro e sulla mancanza assoluta della “certezza della pena”.

Siamo ormai stanchi di sentir parlare di mala politica, di malcostume e, soprattutto di mala giustizia…Ma non c’è niente da fare; tutto continua, come prima e più di prima.

L’ultimo caso?

La libertà “vigilata” concessa a Fabrizio Corona che, condannato a ben 14 anni di reclusione, si è visto uscire di prigione solo dopo due anni per accedere alla comunità di Dan Mazzi ove ha potuto usufruire di palestra e computer per poi tornarsene a casa sua con la sola restrizione…..di non usare i social media…

Proprio così!

Come se, fra l’altro, la moderna tecnologia non permettesse a chiunque di poter facilmente evadere, a proprio piacimento, da tale terribile “condanna”….

Ma non è il solo: quanti condannati per omicidio soprattutto stradale, dopo pochi mesi di reclusione, escono di prigione e così vale per i ladri, gli stalker, i violenti, solo per citare alcuni individui che dovrebbero ritenersi dannosi per una possibile reiterazione del reato.

Per non parlare dei corrotti che non vedono mai celebrare il loro processi o se la cavano con poco; parlo dei politici che, da indagati, affollano indisturbati il nostro parlamento e dei Vip che non pagano le tasse e si vedono ridurre la cifra a quattro soldi, mentre un povero cittadino che non gode di fama mediatica è costretto a vivere in roulotte o sotto i ponti, se arriva Equitalia e distrugge la sua vita.

Mi domando se i giudici e, soprattutto, parte dell’opinione pubblica che applaude Corona, conosca il numero esatto di centinaia di imprenditori che si sono tolti la vita per non riuscire a pagare le tasse o abbiano notizia di chi è costretto ad elemosinare per sopravvivere o se abbiano mai visto le file di disperati presso le sedi di Equitalia che cercano di rateizzare le gravose imposte che non riescono a pagare.

Ma si sa, l’esempio viene dall’alto.

Basti ricordare un certo personaggio politico di spicco che per evasione fiscale di milioni di euro, è stato condannato a recarsi a prendere un the ogni tanto presso una casa di riposo, in barba a chi marcisce in prigione per molto, molto meno.

Povera Italia!.

Invito infine tutte le persone di buon senso, per non cadere nel ridicolo, di non chiedere più a grande voce la “ certezza della pena” come antidoto a tanti crimini, perché questa certezza non esiste nel nostro Paese, né, tantomeno, è presa in considerazione e voluta da Qualcuno, nel caos morale, politico ed economico in cui siamo costretti a vivere, grazie ai soliti raccomandati e protetti da una perenne “in” giustizia.



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