Rubrica: EVENTI

Food. Il futuro del cibo

Una mostra fotografica di National Geographic nel Palazzo delle Esposizioni
lunedì 1 dicembre 2014

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Attualità
Argomenti: Mostre, musei, arch.

Come avviene la produzione di cibo sul nostro pianeta? Quali sono le differenze e le similitudini tra gli alimenti di popolazioni distanti migliaia di chilometri tra di loro? Cosa si può fare per superare la fame e la malnutrizione nei prossimi anni? A queste domande cerca di rispondere la mostra “Food. Il futuro del cibo”, organizzata nel Palazzo delle Esposizioni da National Geographic Italia, insieme all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), fino al 1° marzo 2015.

La collaborazione tra le due organizzazioni nasce dall’obiettivo comune di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi della nutrizione connessi con l’alimentazione. La mostra, che pure ha una valenza didattica, ci colpisce soprattutto per la bellezza delle oltre 90 immagini fotografiche che hanno la capacità di raccontare delle storie di vita. Sono foto che riescono a cogliere l’umanità nei paesi di tutto il mondo con grande professionalità, come fa Jim Richardson con i suoi personaggi “in posa”, dai contadini del distretto di Jessore nel Bangladesh, che usano una trebbiatrice a pedale per sgranare il riso dalla pianta ancora umida, alla coltivatrice di patate delle Ande peruviane, che mostra con un atteggiamento quasi da offerente cinque diverse qualità di tuberi, all’africano del Mali nel suo campo di sorgo, al trebbiatore di grano dell’Etiopia, all’allevatore di tacchini del Kansas, che tiene tra le braccia un bell’esemplare di pennuto, destinato a finire sulla tavola di una famiglia americana. Saltano subito agli occhi le differenze etniche delle persone raffigurate, e ovviamente, le diverse produzioni alimentari.

Nello stesso settore espositivo, intitolato “Nutrire 9 miliardi di persone”, sono in mostra alcune immagini più paesaggistiche, come quella di Alex Masi, che mostra una piantagione di Sao Tomé e Príncipe (un piccolo stato e arcipelago dell’Africa centro-occidentale) dall’aspetto lussureggiante, dove due lavoratori abbattono i banani in eccesso per dare la giusta dose di luce alle piante di cacao. Decisamente più moderne appaiono le fattorie americane fotografate da George Steinmetz, come quella di Scott City, Kansas, con le sue mietitrebbiatrici in funzione, che possono mietere ognuna fino a 10 ettari di grano all’ora e fornire dati in tempo reale sul raccolto. Anche il fotografo italiano Alessandro Gandolfi è presente con una bellissima foto che raffigura una risaia nei pressi di Mortara, in Lomellina.

Il settore espositivo “Rivoluzione azzurra” è dedicato ai prodotti della pesca con suggestive immagini acquatiche scattate in Asia, in America e in Europa, che evidenziano vari tipi di allevamenti ittici, come la gabbia galleggiante per l’allevamento dei gamberi, fotografata da Brian Skerry a Guaymas in Messico, o l’allevamento sperimentale al largo dell’isola di Vancouver, in Canada, dove vengono usati pettini del Giappone giganti e cetrioli di mare, per la loro capacità di purificare le acque, nutrendosi degli escrementi dei pesci allevati. Sempre di Brian Skerry è la foto che mostra un sub che cattura un cobia dell’allevamento Open Blue a Colon, in Panama.

Altri settori sono dedicati a diversi temi, tra cui “Il granaio del futuro”, “L’evoluzione della dieta” e “ll nuovo volto della fame”, le cui immagini trasmettono un senso di tenerezza da parte dei fotografi verso i meno fortunati che mangiano nelle mense dei bisognosi. Anche la mensa della Caritas a Colle Oppio è stata immortalata dal fotografo Antonio Politano, mentre altre immagini sono relative ad analoghe situazioni negli Usa, in Russia e in Polonia. Oggi oltre 800 milioni di persone soffrono di malnutrizione e 1,4 miliardi sono obese o sovrappeso. Si calcola che entro il 2050 il pianeta conterà probabilmente oltre 9 miliardi di abitanti, 2 miliardi di bocche in più da sfamare. Per far fronte a questo bisogno, secondo gli esperti della FAO, è necessario investire 83 miliardi di dollari all’anno.

Mentre nel passato la produzione alimentare aumentava con la deforestazione, che forniva nuovi terreni agricoli, oggi non si può più fare così. L’agricoltura e l’allevamento intensivi sono tra i principali fattori di riscaldamento globale del pianeta, senza contare il deflusso di fertilizzanti e letame che devasta i fragili equilibri di laghi, fiumi ed ecosistemi costieri. Nel XXI secolo il cibo è una sfida globale. Rendere più produttivi i terreni, usare le risorse in maniera più efficiente, ridurre gli sprechi sono tutte azioni che potrebbero aiutare a risolvere il problema. E, perché no, potrebbe essere utile anche cambiare dieta.

La storia insegna che le abitudini alimentari sono influenzate soprattutto da fattori climatici, che a volte suggeriscono anche divieti di tipo religioso. Il prodotto con la maggiore disponibilità in una determinata zona diventa di norma l’ingrediente base delle preparazioni culinarie di tale regione. Ma, indubbiamente, i gusti si evolvono e cambiano nel tempo con l’introduzione di nuovi cibi. Allo stesso modo cambiano le abitudini, i comportamenti, sia sul piano collettivo, sia su quello individuale. Chiude la mostra il settore “Come eravamo”, che vuole rendere omaggio al ricordo di un mondo che sta cambiando a velocità vertiginosa. Compito di National Geographic Society è, infatti, quello di far conoscere l’ambiente e contribuire alla sua salvaguardia. I fotografi della prestigiosa rivista sanno come “ispirare, illuminare, insegnare”: le loro immagini ricordano che viviamo in un pianeta bello e vitale, ma fragile e bisognoso di cure. La fedele compagna, la macchina fotografica, ha capito qual è la nuova missione: aiutare a salvare ciò che è salvabile.

P.S.

FOOD. Il futuro del cibo

Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, Roma
Orari: da domenica a giovedì dalle 10 alle 20; venerdì e sabato dalle 10 alle 22,30; lunedì chiuso
Biglietto valido per tutte le mostre in corso nel palazzo: intero € 12,50, ridotto €10

www.palazzoesposizioni.it



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