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Rubrica: LETTURE CONSIGLIATE

Cittadinanza (Bollati Boringhieri 2012)

IL DIRITTO ALLA PARITÀ NEI REGIMI DEMOCRATICI

Molteplicità di posizioni e di scelte nelle osservazioni di Balibar sulla cittadinanza
mercoledì 2 luglio 2014

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Etienne Balibar
Argomenti: Diritto

Etienne Balibar ha approfondito il tema della CITTADINANZA nel testo edito da Bollati Boringhieri (2012), e che la datazione non sia espressione di minore interesse per l’argomento. Anzi fondamentale è la prospettiva sulla quale il filosofo francese ha fissato le basi per la rivendicazione da parte dei singoli cittadini di uno status effettivamente garantito affinché la condizione umana possa ottenere il suo pieno riconoscimento.

L’interesse alla lettura del libro che riproponiamo oggi all’attenzione di un paese, come il nostro, dilaniato sulla determinazione delle regole in questa materia delicata, sta nella testimonianza di un autentico maestro della società politica.

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Etienne Balibar

Lo stretto legame tra originario diritto costituzionale e riconoscimento delle facoltà operative nello Stato contemporaneo viene sottolineato nella studio con indicazioni molto precise nel quadro internazionale, pur nell’amara conoscenza di privazioni e di divieti più che dell’esistenza di una effettiva garanzia operativa. Balibar si fa osservatore acuto sulle molteplici difficoltà via via emerse specie per l’affermazione di quei valori negli ultimi decenni.

Il pluralismo giuridico implica una serie di riconoscimenti concreti nell’interesse dei singoli non sempre in evidenza di fronte ai rischi cui la materia così presente nel mondo di oggi è esposta. Il rispetto dei valori umani resta, per il fine studioso, il principio dal quale muoversi per affrontare culturalmente i problemi del mutamento in corso.

Nel testo sono chiaramente indicate le ipotesi di conflittualità pratica via via emergenti anche negli ultimi decenni, nelle varie parti del mondo. I vari casi citati dall’autore dimostrano la delicatezza e i rischi ai quali siamo tutti subordinati. In un mondo nel quale violenza e controrivoluzione, democrazia e sua negazione si contendono continuamente la possibilità di pervenire ad una determinata soluzione da raggiungere nell’interesse collettivo, può essere particolarmente utile rileggere gli aspetti principali della materia affrontata per osservarla senza preconcetti.

La ricerca di soluzioni istituzionali capaci di assicurare le fondamentali esigenze di libertà, autonomia e rappresentatività tocca anche in questi ultimi anni tante parti del mondo, ed il quadro offerto nel testo ne offre una chiara dimostrazione. Al di là delle degenerazioni territoriali ed epocali si pongono infatti necessità di certezze di rappresentatività che neppure le più belle costituzioni riescono ad assicurare quando la pratica democratica non antepone il corretto svolgimento della vita pratica alle fughe facili dalla realtà vissuta, soprattutto per i giovani.

Menti contraddittorie sempre più numerose popolano i nostri paesi storicamente “maturi” rispetto ad etnie a lungo invece sacrificate nell’isolamento mentre avanza una conflittualità tendente sostanzialmente a favorire diseguaglianze, esclusioni e discriminazioni, come vediamo tutti i giorni.

Occorre prendere quindi atto della situazione reale e dei possibili rimedi che costituiscono un punto fermo da rispettare se si vuole effettivamente estendere la democrazia ai diversi popoli, nel segno di una libertà attivata nell’equità.

Come si vede, un complesso di questioni per le quali il nostro paese è di frontiera – proprio a causa della sua collocazione – in un mare come il Mediterraneo, al centro di contrastanti posizioni e praticamente troppo aperto a tragiche esperienze verso esiti ingrati. Ebbene, Balibar ancora una volta ci presenta in questa espressa materia una problematica ricca di riferimenti, riconoscimenti storici, valutazioni cangianti. C’è molto da apprendere, senza abbandonarsi ad una fatalità negativa, come accade quando si rinuncia all’azione politica operativa. C’è bisogno di riflettere, ma soprattutto di agire, se vogliamo migliorare la nostra società.



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