https://www.traditionrolex.com/30 La pietra del mese di giugno-Scena Illustrata WEB


Rubrica: SCIENZA E DINTORNI

La pietra del mese di giugno

La Perla
mercoledì 1 giugno 2011

Argomenti: Scienza

Le nostre azioni, i nostri comportamenti sono spesso vincolati da riserbo, da timidi ritegni, da insicurezze che vengono soffocate e mascherate. C’è chi preferisce ornarsi, c’è chi preferisce donare: in entrambe i casi una perla o delle perle possono aiutare.

Si perde nella notte dei tempi la credenza che Gioielli e Gemme abbiano un’origine divina, e che quindi siano dotati di misteriosi e prodigiosi poteri, trasformino la vita di chi li porta con sé, dispensando gioie, salute, fortuna, oltre che eleganza e seduzione.

La tradizione vuole che le gemme e i gioielli siano potenti talismani: essi contengono la forza della natura, i sentimenti nobili di chi ha voluto farcene dono - e l’anima dell’artista che ha saputo interpretare e raggiungere l’essenza delle forme.

JPEG - 123.3 Kb
Fig. 1 - Perle e gemme

Le pietre zodiacali

Le proprietà specifiche delle pietre e dei cristalli e la loro efficacia, attraverso la cristalloterapia, furono scoperte già migliaia di anni fa.

Nei tempi e nelle civiltà antiche, dagli Egizi ai Maya, le pietre erano usate nelle cerimonie, per divinare il futuro, come portafortuna e per curare le malattie.

JPEG - 40.6 Kb
Fig. 2 - Lo zodiaco

Ad ogni segno zodiacale e ad ogni mese sono associate delle pietre, le quali servono per allontanare le negatività create da situazioni della vita comune.

La gemma del mese

Gennaio - Granato Febbraio - Ametista
Marzo - Acquamarina Aprile - Diamante
Maggio - Smeraldo Giugno - Perla
Luglio - Rubino Agosto - Peridoto
Settembre - Zaffiro Ottobre - Opale - Tormalina
Novembre - Topazio Dicembre - Agata Azzurra - Turchese

Da questo mese cominceremo a pubblicare le gemme del mese, una alla volta, con una piccola descrizione e curiosità particolari.

Perla – Pietra del mese di giugno

JPEG - 12.5 Kb
Fig. 3 - Perle

La bellezza è dono naturale, ma la seduzione è un’arma che tutti possono imparare ad usare. Per sentirsi apprezzati ed amati ognuno di noi attua strategie, intesse trame sottili, a volte impercettibili e spesso inconsce, da cui scaturiscono piacere e ammirazione. Le nostre azioni, i nostri comportamenti sono spesso vincolati da riserbo, da timidi ritegni, da insicurezze che vengono soffocate e mascherate. C’è chi preferisce ornarsi, c’è chi preferisce donare: in entrambe i casi una perla o delle perle possono aiutare.

Nata dalle acque e dalla Luna, racchiusa in una conchiglia, rappresenta la femminilità crescente. Forza germinatrice di virtù magiche, la sua ricerca evoca l’essenza profonda dell’uomo. Rappresenta la sublimazione degli istinti, il positivo compimento dell’evoluzione. Dona amore e salute, è elisir di lunga vita, potente afrodisiaco. I medici orientali del Milleduecento la consigliavano per curare gli occhi e come salutare ricostituente.

1 - Introduzione

Dal latino perula, piccola pera, o pilula: piccola sfera, la perla,

JPEG - 12.6 Kb
Fig. 4
Orecchini con perle e diamanti - Gonzales Dans

meraviglioso prodotto della reazione di difesa di un organismo che utilizza, così mirabilmente il bicarbonato di calcio disciolto nell’acqua per trasformarlo in carbonato di calcio, esercita sugli uomini un’attrazione che risale alla più remota antichità.

2 – Breve Storia

Le perle vennero usate come ornamento per la prima volta 2500 anni a.C. dai popoli orientali. Innumerevoli sono le leggende ispirate da questo delicato globulo opalescente dalle dolci iridescenze alle quali l’uomo in tutte le epoche ha dato grande valore subendone il fascino. Gli antichi orientali ne spiegavano l’origine attraverso una delicata, magica interpretazione:

Quando la luna, regina del cielo notturno, spande sulla terra la sua dolce luce argentea, le ostriche perlifere … salgono sulle fluttuanti onde, aprono le valve impregnandosi in un laccio di amore di rugiada notturna e puri raggi lunari; da tale unione nascono le perle!

Salomone, il saggio sovrano di Israele, considerava le perle simbolo di purezza

I Faraoni consacravano le perle alla dea Isis ed i Fenici, nel Mediterraneo, ebbero il monopolio assoluto delle perle.

Ma le perle più famose per la bellezza, grossezza e regolarità rimasero per secoli e secoli quelle persiane.

In seguito alle spedizioni di Alessandro il Grande ed alle conseguenti relazioni con l’oriente, le perle ebbero presso i Greci una trionfale accoglienza ed entrarono definitivamente nell’uso presso i popoli mediterranei, i quali dedicarono le perle ad Afrodite, dea dell’Amore.

I Romani ebbero una vera e propria adorazione per questa magnifica gemma e nelle loro conquiste, tra il bottino di guerra, non mancavano di raccogliere presso il nemico perle di grande valore che poi donavano alle loro donne.

I cittadini dell’Impero dedicavano le perle a Venere, accomunandone la bellezza con l’origine marina: infatti per essi la Dea era "figlia della spuma del mare" e le perle erano "il prodotto di una goccia di rugiada caduta dentro la conchiglia di un mollusco".

Nel mondo cristiano le perle diventarono simbolo di purezza, umiltà e timore di Dio.

3 – Che cosa sono

Le perle sono costituite in massima parte (circa 92%) da carbonato di calcio, CaCO3 sotto forma di cristallini di aragonite collegati da una sostanza organica, la conchiolina (circa 6%), identica allo strato corneo che ricopre i gusci delle ostriche, con una minima quantità di acqua (circa 2%).

Le perle sono senza dubbio le gemme organiche più importanti e più costose, conosciute da tempo immemorabile, ma solo alla metà dei Cinquecento uno studioso olandese, il Rondoletius, riconobbe che le perle sono formazioni patologiche delle ostriche perlifere.

4 - Aspetto

Sono cisti di forma globulare, il più delle volte quasi sferica, che si formano entro i tessuti dei mollusco. Talora la forma è vagamente a goccia o a uovo o a fagiolo, o con maggiori irregolarità costituite da apofisi tondeggianti o anche da creste aguzze. [Fig. 5]

JPEG - 28.5 Kb
Fig. 5 - Pinctada con perla

Il colore è di solito più o meno uguale a quello degli strati interni della conchiglia dei mollusco perlifero; per questo la maggior parte delle perle ha colore da bianco appena grigio a bianco-grigio giallino, ma ce ne sono anche di grigiastre, di nerastre, di iridescenti dal grigio al verde-blu-viola, e di rosa (queste ultime colorazioni si riferiscono a rare perle di molluschi gasteropodi marini dei generi Haliotís e Strombus). All’interno le perle sono costituite da tanti sottili strati concentrici depositati successivamente dal mollusco - struttura a cipolla.

5 - Genesi

La formazione delle perle si ha quando un corpo estraneo (un granello di sabbia forse, ma più spesso un piccolo parassita) entra dentro un’ostrica perlifera, il cui organismo, per difesa, ingloba l’intruso in una cisti, continuando però a depositare strato dopo strato di perlagione anche quando l’intruso è stato completamente incapsulato e messo nell’impossibilità di nuocere.

Numerosi molluschi possono produrre le perle, ma quelli più importanti, per la qualità dei prodotto, appartengono al genere Pínctada (una volta chiamato Meleagrina) in diverse specie, fra le quali Pinctada margaritifera, Pinctada maxima, Pinctada martensi, Pinctada fucata, Pinctada vulgarís.

La conoscenza della genesi delle perle ha promosso fin dai tempi antichi il tentativo di forzare la mano alla natura per far produrre alle ostriche perle in maggior numero e di forma e dimensioni migliori.

I primi seri tentativi sembra risalgano al XII secolo, quando i Cinesi approntarono un metodo consistente nel disporre fra mantello e conchiglia di certi molluschi vari oggetti sagomati, fra i quali tipiche sono le immagini di Budda, che dopo un paio di anni apparivano ricoperti da uno strato di madreperla.

Ma l’inizio della produzione di perle coltivate avviene a cavallo fra l’ottocento e il Novecento in Giappone. [Fig. 6]

JPEG - 29 Kb
Fig. 6 - Nikimoto

Kokichi Mikimoto (1858 - 1954), ottenne i primi risultati positivi nel 1893 con la produzione delle mezze perle; poi Mise, che nel 1907 determinò la produzione; infine Nishikawa e ancora Mikimoto, ai quali si deve l’attuale procedimento di coltivazione, che data dal 1919.

In breve, il procedimento consiste nel tagliare un piccolo pezzetto di mantello di un’ostrica vivente e inserirlo, avvolto su un nucleo costituito da una sferetta di madreperla, nell’organismo, anch’esso vivente, di un’altra ostrica. Le ostriche così trattate sono deposte in acque non troppo agitate entro gabbioni tenuti sospesi per mezzo di galleggianti a profondità variabili a seconda delle stagioni, in modo da assicurare temperature non inferiori a 10°C. [Fig. 7]

La raccolta può avvenire dopo 5-7 anni, ma risultati migliori si ottengono con periodi maggiori, fino a 12 anni.

JPEG - 24.7 Kb
Fig. 7 - Perle coltivate

Periodi di crescita molto minori, anche meno della metà, sono caratteristici di un altro centro di produzione che gradualmente sta affiancandosi a quello ormai classico dei Giappone, cioè l’Australia nord-occidentale, in zone caratterizzate da una temperatura media più elevata.

6 - Provenienza

I principali centri di produzione delle perle sono Sri Lanka, le Filippine, la Cina, il Giappone, l’Australia settentrionale, il golfo Arabico, il Mar Rosso; minore importanza riveste la produzione dei continente americano, localizzata prevalentemente nel golfo di California e nei Caralbi.



Diritti di copyright riservati
Articolo non distribuibile su alcun media senza autorizzazione scritta dell'editore

https://www.traditionrolex.com/30https://www.traditionrolex.com/30