Il recente episodio tristissimo di un ragazzo ora in coma per il pestaggio di un gruppo di giovani è l’ennesimo episodio di una violenza sfrenata che non accenna a diminuire.
Nelle scuole, nei locali di ritrovo, specie notturno, esplode più che mai questo tipo di ingiustificata prevaricazione verso i più deboli ed indifesi.
Sono per lo più gruppi di giovani che, sentendosi forti nel numero, attaccano chi è più solo ed insicuro per scatenare su di lui la loro rabbia contro il mondo, la loro insoddisfazione perenne per la vita e per qualsiasi tipo di sentimento.
Sono dei codardi, innanzi tutto, perché agiscono in tanti contro uno e, subito dopo il misfatto, fuggono e si nascondono.
La drammatica vicenda del diciassettenne avvenuta a Roma, è il classico esempio di quanto può avvenire, senza alcun motivo, senza alcuna possibile spiegazione.
Il vuoto esistenziale che sempre di più condiziona l’esistenza di ragazzi spesso abbandonati a loro stessi da famiglie stravolte nei loro ruoli, da genitori troppo impegnati a far quadrare il bilancio familiare o, peggio, disoccupati e con mille problemi da affrontare, tanto da non avere il tempo di seguire i propri figli nell’impegno scolastico, di occuparsi, in una parola, della loro crescita adolescenziale, è, probabilmente, la prima causa di questi misfatti cui la legge può intervenire in modo poco rigoroso, specie se si tratta di minorenni.
E’ il frutto di una società malata che peggiora di giorno in giorno e a cui sarebbe urgentissimo cercare di porre dei drastici rimedi.