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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’


CELLULARI A SCUOLA: SI E NO

domenica 17 settembre 2017

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- Fa molto discutere la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli sull’ammissione dei cellulari in classe durante le lezioni scolastiche.

Si tratta certamente di un’innovazione, ma i rischi che si corrono, a mio modesto parere, sono molti e non sono giustificati dall’enorme diffusione di strumenti moderni che fanno parte ormai della nostra vita quotidiana.

La gioventù di oggi, si sa, fa un uso esagerato di messaggi e watsapp, tanto d’aver messo da parte, se non dimenticato, il dialogo e la conversazione. Non solo, si adoperano sempre più abbreviazioni, simboli, segni particolari per comunicare, a danno della lingua italiana che non viene più adoperata o, peggio, si arricchisce di errori grammaticali ogni giorno di più.

Oltre a ciò, da quanto riferiscono alcuni insegnanti, l’attenzione dei ragazzi è sempre rivolta al cellulare e, anche se nascostamente, durante le lezioni, lo scambio di notizie è incessante.

A nulla sono servite misure di protesta, di avvertimenti, di ritiro addirittura di cellulari nelle aule scolastiche; si perdono minuti e minuti per riprendere chi è disattento o impegnato al telefonino con tutte le ripercussioni immaginabili sul rendimento personale e dell’intera classe.

Anche se “l’esperimento” dovrebbe durare per un anno, personalmente credo che si tratterebbe di un aggravamento della già precaria situazione delle nostre scuole che difettano di mancanza di personale didattico, di continuità di insegnamento e abbondano spesso di giorni che vanno perduti per scioperi, occupazioni ed altro ancora, tanto che risulta difficile, se non impossibile, portare a termine il programma di studi regolare.

Staremo a vedere; comunque, il problema dell’ istruzione e della cultura si aggrava sempre di più e, probabilmente, aggiungere un “diversivo” alle poche ore di lezione non può essere di grande beneficio, dal momento che trovare già pronte risposte e spiegazioni non aiuta, di certo, a sviluppare lo spirito di ricerca e la maturità intellettuale dei nostri studenti.



 



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