E’ strano che in questo momento di contestazione populista non si sia fatto e non si faccia riferimento ad una delle più dannose e consolidate prassi nel nostro Paese: il passaggio di potere da padre in figlio.
Forse in questa espressione ho commesso un errore: infatti, non sempre avviene il passaggio; spesso c’è una specie di clonazione ed oltre al padre si trova il figlio. Ma la Provvidenza è infinita e capita che ci sia anche un terzo, quarto caso di clonazione.
Ci sono concorsi severi, severissimi, ma come fanno a vincerli?
Troviamo figli fratelli nipoti generi nuore.
Fra i notai, i docenti universitari, i direttori di cliniche, la Rai, i giornali.
Si piazzano, levano il posto legittimo a chi aveva sudato moltissimo ed aveva tutti i requisiti. A volte non sono neppure letti gli elaborati presentati ai concorsi, tanto già si sa chi deve vincere ( e così si facilita il lavoro dei membri di commissione- fantoccio).
La cosa peggiore – per un giovane – è vedersi superato da uno che ha soli meriti di appartenenza, di sangue o acquisita.
Caste chiuse, sbarrate
Allora decide di trovare aria nuova, di andare in un Paese dove c’è solo meritocrazia.
Se ne va, e noi diventiamo sempre più poveri. Che squallore.
Arturo Capasso