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Rubrica: EDITORIALI


TERRA: EMERGENZA CLIMA - EDITORIALE 10/2009


giovedì 1 ottobre 2009 di Silvana Carletti

Argomenti: Attualità
Argomenti: Mondo


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Argomento ribattuto più volte, ma mai sufficientemente ascoltato. Il nostro pianeta è a rischio: lo affermano scienziati di tutto il mondo. Le moderne tecnologie sempre più avanzate stanno distruggendo il clima, inquinando i mari e l’atmosfera-

Gli Stati cercano rimedi, ma il più delle volte non si interviene energicamente e tutti noi restiamo a guardare un progressivo inarrestabile disfacimento dell’habitat naturale.

“Se non si combattono immediatamente le emissioni gassose, rischiamo una catastrofe irreversibile". Le parole di Obama all’ultimo summit sull’ambiente di Copenhagen danno la misura dell’emergenza climatica del pianeta. Una situazione gravissima, sotto gli occhi tutti, amplificata anche da immagini choc come quelle diffuse in rete in questi giorni dalla Nasa. Foto che documentano in modo implacabile la rapida ritirata dei ghiacciai, fondamentali regolatori del nostro ecosistema.

Il duro discorso del presidente americano ha fatto reagire, per la prima volta la Cina che sembrava contraria nell’accettare una riduzione pesante delle emissioni inquinanti. Pechino ha promesso di tagliare "drasticamente" l’immissione di Co2 nell’atmosfera entro il 2020.

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Ma sarà sufficiente attendere tale data?

I mari diventano sempre più invasi da liquami e rifiuti e così i fiumi e i laghi. L’aria si fa ogni giorno più irrespirabile e prolificano le epidemie e le infezioni batteriche.

Per non parlare dei ghiacciai che in Groenlandia e nell’Oceano antartico si stanno sciogliendo ad una velocità mai vista prima, a testimonianza dei drammatici effetti del processo di riscaldamento globale.

A determinare questa catastrofe, rivelano gli scienziati, un doppio fenomeno: l’elevarsi del livello dei mari e l’aumento della loro temperatura. Il risultato è un progressivo assottigliarsi del volume sia della banchina polare, sia dei grandi iceberg che navigano al largo del circolo polare artico.

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Da tale situazione drammatica consegue un clima ove non vi sono più stagioni, oltre all’evento improvviso di disastri epocali quali tsunami, inondazioni, terremoti.

Che fare, allora?

In un mondo senza valori e solo rivolto all’arricchimento e alla sopraffazione, impossibile lanciare appelli o avvertimenti. Si resta del tutto inascoltati. Anche se qualche iniziativa sporadica pone ogni tanto all’attenzione mondiale questo allarmante problema, troppo deboli ed inefficaci sono le iniziative per affrontarlo e risolverlo.

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All’umanità inerme che subisce l’indifferenza o quasi dei Governi di fronte ad una emergenza senza precedenti non resta che attendere una fine irrimediabile e catastrofica dovuta esclusivamente alla smisurata ambizione di esseri senza scrupoli e senza morale che rappresentano la maggior parte, o quasi, degli abitanti della terra.

 

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