In un momento in cui il Presidente del Consiglio "probabilmente" (il dubbio è d’obbligo) organizza nelle sedi da lui volute come “istituzionali” feste e festini, mentre è particolarmente attento e frettoloso nel promulgare leggi ad personam, più che preoccuparsi di quelle riguardanti il popolo italiano, in un parlamento e governo in cui sono nominate persone indagate o veline e miss le cui foto persistono su internet immortalate in calendari e quant’altro, in un’Italia in cui l’informazione può andare a “farsi friggere” e le intercettazioni idem, non ci si deve meravigliare poi del fatto che non vi sia più morale nel nostro Paese e che tutto sia diventato lecito in nome del potere, del denaro e, soprattutto dell’”immagine”…
Ciò che fa più impressione è l’indifferenza di molti verso tragedie e fatti di cronaca aberranti.
A Milano, nessuno interviene di fronte all’omicidio di un extracomunitario o risponde alla richiesta di aiuto della moglie disperata; tre persone si tolgono la vita per difficoltà economiche e si esalta “l’ottimismo”; stupri, bullismo, delitti, frodi , scandali, corruzione non fanno più notizia: diventano “ordinaria amministrazione” e la Chiesa non può o non vuole alzare troppo la voce, forse perché non sarebbe di certo ascoltata.
Il nascente xenofobismo dilaga, forte delle leggi sui respingimenti che condannano a morte certa nel loro Paese di ritorno migliaia di esseri umani…
E poi ci si lamenta dei nostri giovani che cercano nello sballo la profonda delusione per la mancanza di valori che non ritrovano più nella famiglia, nello stato, nella scuola, nella religione e, soprattutto, nel futuro.
Si banalizza ogni evento, tanto forte è il potere dei media e di chi li manovra.
E si costruisce così un popolo debole, senza ideali, pronto ad essere manovrato e sottomesso.
Povera Italia!
Mentre ci prepariamo a trascorrere sempre meno giorni di riposo in qualche località low cost, penso alle migliaia di terremotati che dovranno affrontare un’estate probabilmente rovente ed un prossimo inverno al freddo e al gelo, c’è chi racconta barzellette, spesso di pessimo gusto, facendo ridere forzatamente solo i suoi servitori.