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Rubrica: EDITORIALI


Editoriale 5/09 - LE VIGNETTE DI VAURO E LE BATTUTE DEL PREMIER

OMAGGIO AL PESSIMO GUSTO, MA CON VALUTAZIONI DIVERSE
sabato 2 maggio 2009 di Silvana Carletti



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Per giorni e giorni si è discusso sulla inopportunità e cattiva scelta di una vignetta di Vauro, il disegnatore satirico che conclude ogni giovedì sera, in modo spiritoso e leggero, la nota trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro.

Indubbiamente, forse non volendo, Sauro ha toccato un argomento molto delicato e sensibile, proprio nel momento più doloroso e drammatico del sisma di Abruzzo, parlando di morti e cimiteri in modo ironico. Immediatamente, sono state prese misure contro di lui, esonerandolo dalla trasmissione successiva, mentre l’opinione pubblica si divideva in pro e contro il vignettista.

Nei giorni scorsi, mi è capitato di leggere su Repubblica, la lettera del Sig. Giovanni Panunzio a Corrado Augias, in cui si elencavano con minuziosa cronologia e precisione, le battute, a dir poco sorprendenti, che il Presidente del Consiglio ha elargito a larghe mani in varie occasioni, battute conosciute dal grosso pubblico internazionale e nazionale che, nella maggioranza dei casi, ha preferito sorvolare, o, addirittura considerare “simpatiche” e “divertenti” le esternazioni di un personaggio di primo piano che, a nostro parere, dovrebbe soprattutto essere di esempio anche verbale, per tutto il popolo che lo ha scelto.

Riporto, qui di seguito, quanto letto su Repubblica, precisando che molte di queste espressioni sono state, a loro tempo, riferite e pubblicate dai media e che risultano, quindi, di dominio pubblico.

Qualche esempio? Eccovi accontentati:

“Chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore”…”Voi dovete diventare dei missionari, anzi, degli apostoli; vi spiegherò il Vangelo di Forza Italia, il Vangelo secondo Silvio” (sic!)

“Io sono il Gesù Cristo della politica, una vittima paziente; sopporto e mi sacrifico per tutti”….

“Per Don Giussani ero l’uomo della Provvidenza”… Cliccare per ingrandire

"Non ho mai registrato tanto entusiasmo nei miei confronti negli ultimi 14 anni, al punto che mi sono venute le stigmate”….

“Allontana da me questo calice”…

“La croce che dovrò portare non è stata mai così pesante”…

Passiamo alle celebri “barzellette”

“Ai malati di AIDS si devono consigliare le sabbiature calde al mare”. Come mai, fanno veramente bene?- No, non fanno bene, ma così si abituano a stare sotto terra”…

Altra storiella, raccontata imitando la voce di un soldato tedesco in un campo di sterminio:
- “Per voi ho una buona notizia e una meno buona. Quella buona è che metà di voi saranno trasferiti in un altro campo”. Quando tutti gridano evviva e chiedono quale sia la notizia cattiva, aggiunge:”quella meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va dalla cintola in giù”…

Al Comizio di chiusura della campagna elettorale in Sardegna, il Premier ha concluso il suo discorso così: “ La sinistra mi paragona a quel dittatore argentino che caricava gli oppositori su di un aereo, apriva gli sportelli, lanciava un pallone e diceva: Andate a giocare, che è una bella giornata…”

E così via, per non parlare delle ben note gaffes che si ripetono a ritmo frequente..

E gli Italiani? Immersi e condizionati, o meglio “bombardati” da continui e subdoli messaggi mediatici quasi tutti di un solo ed unico interlocutore politico, applaudono ed esaltano il personaggio del momento, con enfasi e fanatismo esasperati.

Pensando alla “dipendenza” dalla televisione, quasi sempre controllata e manipolata, mi viene in mente la “guerra dell’oppio” in Cina…

Ma questa è un’altra storia…

 

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