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LA VITA E LA MORTE - Silenzio e rispetto

Lungi dalla ignobile lotta della pazza folla… tennero un corso tacito e tranquillo. (T. Gray – Elegia scritta in un cimitero di campagna)
venerdì 13 febbraio 2009 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Attualità
Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Un tempo nei piccoli cimiteri di campagna ti colpivano quei cartelli con la scritta “SILENZIO E RISPETTO” e così camminavi in punta di piedi e parlavi a voce bassa. La solennità del grande mistero della Morte ti avvolgeva, ma in quell’atmosfera piena di pace il dolore per la perdita dei tuoi cari si addolciva e, riflettendo sui loro esempi positivi, cercavi poi di imitarli dando un significato alla tua vita, senza sprecarla con inutili azioni e vane parole.

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Cimitero inglese

Di solito si moriva in casa, anche per le malattie più gravi, circondati dall’affetto dei propri familiari. C’era sempre un parente che stringeva la mano del moribondo per confortarlo fino alla fine e che, quando il pulsare del cuore si spegneva pian piano, avvertiva i presenti con un cenno, poi con un gesto pietoso e gentile chiudeva gli occhi del defunto. I medici curavano gli ammalati senza alcun accanimento terapeutico e, giunta l’ora fatidica, lasciavano che il malato morisse con dignità dandogli qualche sedativo o un antidolorifico. Talvolta era presente anche un prete, solo se veniva chiamato, e con umiltà e senza tante parole o inutili ingerenze, impartiva un’estrema unzione. Ho visto morire così i miei nonni, mio padre e altre persone di famiglia.

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Morte a casa

Oggi anche la morte “fa spettacolo”, si accendono i riflettori e ognuno recita la sua parte. Emblematico in tal senso è il caso di Eluana Englaro,

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Eluana

in cui la spettacolarizzazione ha raggiunto un livello paragonabile forse solo a quello della tragedia di Vermicino, quando Alfredino Rampi, il bimbo caduto in un pozzo, tenne tutti gli Italiani davanti al televisore per una diretta non-stop di 18 ore.

Ci sono momenti nella vita di un essere umano che dovrebbero essere tutelati dall’invasività del mondo esterno, protetti dentro le mura delle pareti domestiche e difesi come in una “Cittadella”, come afferma A. J. Cronin nel suo famoso romanzo. Purtroppo i “reality show” hanno fatto scuola e spiare nella vita degli altri è considerato normale. ! Non a caso mentre una parte degli Italiani seguiva dibattiti in TV sulla morte di Eluana, ben 8 milioni di spettatori guardavano il Grande Fratello

Ora in gran fretta si sta elaborando una legge sul testamento biologico. Qualcuno ha detto: - Nessuno morirà più di fame e sete! - E di cosa muoiono ogni giorno tanti bambini africani?

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Africa....

Ho pensato poi a tutti quei genitori che hanno i figli in coma vegetativo, al loro strazio, al pensiero di dover forse un giorno morire lasciando un figlio in quelle condizioni, nelle mani di estranei non sempre amorevoli. Chi si occuperà un giorno di tutti “questi morti viventi”, quando genitori e parenti non ci saranno più?

Perché non si lascia la piena libertà di scegliere quando si è ancora in grado “di intendere e di volere”, con una legge che rispetti la volontà di ogni essere umano? Si parla, si discute, si recita in TV e in Parlamento!

Stranamente, tuttavia, i riflettori restano spenti quando “a cuore pulsante” e senza tanto clamore vengono espiantati organi in tanti ospedali del mondo, quando milioni di persone muoiono di fame, sete e malattie, quando numerosi operai sono vittime di incidenti nelle fabbriche, centinaia di giovani muoiono sulle strade nelle stragi del sabato sera per effetto di droga e alcol, quando tante persone vengono uccise nel nostro Sud da truci criminali, centinaia di migranti muoiono in mare, migliaia di esseri umani vengono torturati e uccisi sotto violente dittature o nel corso di sanguinose guerre, ecc, ecc. ecc..

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Monaci birmani
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Ribellione in Tibet

Che fine hanno fatto quei coraggiosi monaci birmani che ci vennero mostrati tempo fa? E il Tibet? Cosa sta accadendo ora in Congo? E le dittature dell’America Latina? E cosa accade adesso in Cecenia? L‘elenco potrebbe continuare e la mappa degli orrori potrebbe includere altri esempi, ma preferiamo fermarci qui e far notare che i riflettori si accendono e si spengono ora qua ora là, pilotando le nostre emozioni e le nostre menti non più abituate a ragionare e pensare in modo autonomo.

La verità è che stiamo rinunciando al nostro “libero arbitrio”, la libertà di scelta, cioè quella capacità che ci fa essere qualcosa in più di una pianta o un animale che certamente “vivono, ma non possono scegliere”.

I progressi della scienza e della tecnica stanno cambiando il nostro modo di vivere e di morire: siamo giunti ad una svolta e pertanto occorrono nuove leggi, servono però leggi che tutelino non solo le libertà democratiche, ma anche la nostra privacy, le libere e consapevoli scelte sulla nostra vita e la nostra morte, sempre nel rispetto di se stessi e degli altri e soprattutto della dignità umana.

 

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